La crociata contro il debito estero, che non c’è
San Marino. Questa volta, la coalizione di maggioranza Adesso.sm si è proprio arrabbiata, e in una conferenza stampa appositamente convocata, si toglie tutti i sassolini dalle scarpe. Specialmente quelli targati Dc. Ecco la nota diramata al termine dei lavori.
È proprio vero che in politica non si finisce mai di sorprendersi.
Ricordiamo che la Democrazia Cristiana e i personaggi che le ruotano intorno hanno sostenuto per mesi la bufala della svendita di Cassa di Risparmio a qualche misterioso uomo nero o cavaliere bianco che sia. Puntualmente non è avvenuto nulla del genere, anzi: CARISP, come noto, diventerà una banca a capitale pubblico, con garanzie per tutti.
Ricordiamo anche che la stessa Democrazia Cristiana e i personaggi che le ruotano intorno hanno ostacolato per mesi l’Asset Quality Review, sostenendo che era meglio nascondere il vero stato di salute delle banche, piuttosto che fare trasparenza e affrontare i problemi. Poi hanno sostenuto per mesi la tesi che il Governo avrebbe svenduto all’estero i famigerati NPL, crediti non performanti, provocando immani catastrofi. E nulla del genere è stato fatto o mai si farà.
Continuano a sostenere che sia meglio affidare la risoluzione del problema NPL a chi l’ha creato, senza farsi tante domande sulle responsabilità, e che i problemi del sistema finanziario erano colpa dei provvedimenti della Vigilanza di Banca Centrale, quando sta emergendo con molta evidenza un quadro ben diverso, con situazioni opache create nel corso di anni.
Adesso è il turno di una nuova bufala: il Governo vuole seppellire il Paese sotto un enorme debito contratto all’estero e quindi la Democrazia Cristiana si fa promotrice di una crociata per contrastare questo bieco progetto.
La realtà, come nel caso delle altre bufale, è ben diversa. Il Governo e la maggioranza che lo sostiene ritengono fondamentale mettere in sicurezza il sistema finanziario e rilanciare lo sviluppo del Paese. Per farlo occorre uno sforzo comune del Paese e importanti risorse.
Il debito, come non lo è stato in passato per il PDCS, non è un tabù neppure per questa maggioranza, ma solo ad alcune condizioni: che via sia un chiaro interesse pubblico, che serva al rilancio dell’economia, che si chieda conto di eventuali responsabilità, che tutto avvenga con grande trasparenza e che i sacrifici siano sostenibili per il nostro Paese. In via preferenziale, è evidente, le risorse finanziarie vanno ricercate all’interno del nostro sistema economico, con la collaborazione di tutte le parti sociali, riducendo al minimo possibile il ricorso a interlocutori esterni. Purtroppo certi personaggi non riescono proprio a sottrarsi alla tentazione di cavalcare il populismo più bieco, dimenticando le proprie responsabilità passate, che fra l’altro hanno determinato la crisi di governo del 2016 proprio sulla questione bancaria.
Risulta infatti particolarmente bizzarro, oggi, vederli vestire i panni del crociato contro un fantomatico debito estero quando un proprio ex-Segretario agli Esteri Democristiano qualche tempo fa firmò un contestato contratto con la società Rothschild Italia che aveva fra i propri scopi anche quello di ricercare finanziamenti esteri. Contratto firmato, all’epoca, senza neppure avere fatto chiarezza attorno al sistema bancario e con la storica riluttanza nell’identificazione delle responsabilità in capo a certi protagonisti del sistema finanziario nostrano.
Buonsenso vorrebbe, di fronte a certe situazioni, di mantenere un minimo di contegno e dimostrare responsabilità verso la situazione delicata che il Paese sta attraversando.