Il PS contro l’indebitamento estero
San Marino. Nota del PS sull’ipotesi di un indebitamento estero di circa 500 milioni.
Si apprende dalla stampa che il governo, seguendo i calorosi inviti degli economisti del taglio di quelli di Banca Centrale di San Marino, intenderebbe avviare il processo d’indebitamento estero: si parla di circa 500 milioni di euro da reperire da istituzioni private poiché, si sa, le organizzazioni internazionali o le Istituzioni europee richiederebbero troppi sacrifici che la maggioranza politica non riuscirebbe a giustificare alla popolazione. Chiudere le banche senza ragione, posticipare l’attivazione della centrale rischi, licenziamenti in tronco nel settore bancario, senza parlare poi dei probabili tagli sugli stipendi pubblici e sulle pensioni sono il francobollo da acquistare per inviare la raccomandata con ricevuta di ritorno per richiedere il cospicuo finanziamento estero. Sorge spontaneo domandarsi il limite che il governo possa politicamente sostenere nella proposizione dei tagli nei settori pubblici e privati che difficilmente saranno inferiori al 30% fra tasse e interventi indiretti.
I membri del governo – vergini del mondo economico e imprenditoriale – strillano allo scandalo per le concessioni di finanziamenti prive di adeguate garanzie nel settore privato. Ergo la correttezza governativa vorrà che la raccomandata A/R contenga un business plan di riduzione del disavanzo primario congiuntamente ad una congrua garanzia.
A ragion del vero, il bilancio di San Marino registra entrate per circa 450 milioni di euro e uscite per circa 500 milioni di euro: il disavanzo primario non lascia dubbi sull’esigenza governativa di dare ampie sforbiciate alle spese nel settore pubblico imponendo – per correttezza politica – di dover comunque “ipotecare” cespiti pubblici per non meno di 700 milioni di euro: probabilmente pari a tutto quello che una volta era imperfettamente Nostro nel tempo e nello spazio.
Tuttavia le distinzioni sulla tipologia dell’indebitamento sono d’obbligo in Europa: la Grecia e l’Italia hanno sperimentato i “miracolosi” effetti dell’indebitamento estero, mentre il Belgio ha sperimentato l’indebitamento interno. Il semplice confronto del rapporto debito/pil dal 2005 al 2016 dovrebbe fare riflettere sia gli esperti macroeconomisti di Banca Centrale di San Marino sia i giovani governanti. Il rapporto debito/Pil italiano e greco sono aumentati rispettivamente del 30,7% e del 71,6% in 11 anni, mentre l’indice belga è aumentato del 11,3% (dati eurostat). Nella sostanza la crisi finanziaria ha giocato brutti scherzi – non vi è dubbio – ma l’indebitamento statale verso i propri cittadini sembra aver agevolato il rimborso in conto capitale e in conto interessi.
Gli eminenti banchieri centrali avranno già sicuramente accertato l’esigenza dell’indebitamento pubblico nonché l’indubbia formulazione estera, ma i cittadini sono pronti ad accettare supinamente i “problemi” che tale “soluzione” comporterà nel prossimo futuro? Il Partito Socialista farà come sempre la sua parte per tutelare gli interessi dei cittadini proponendo soluzioni alternative ai saldi estivi.
PS