Il PDCS sulla elaborazione del nuovo PRG
San Marino. Il PDCS torna, con una lunga nota che riportiamo di seguito, sulle modalità di preparazione del nuovo PRG.
Tra i temi dibattuti nell’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale il principale è stato quello relativo alle linee di indirizzo e programmatiche per la realizzazione di un nuovo Strumento di Pianificazione Territoriale. Innanzitutto, il PDCS prende atto con soddisfazione della volontà del Governo di proseguire con l’incarico conferito nella scorsa legislatura, all’Arch. Stefano Boeri, per la redazione del nuovo PRG. Va registrato che, dal varo del vigente P.R.G. (approvato nel gennaio 1992), si sono fortemente modificate le condizioni economiche, le necessità infrastrutturali e abitative, nonché le sensibilità ambientali della società sammarinese. Con sempre maggiore frequenza si è evidenziata la necessità di apportare modifiche al Piano Regolatore Generale per dare tempestive risposte alle necessità di sviluppo economico, alle reali necessità abitative delle famiglie sammarinesi ed alla realizzazione di infrastrutture pubbliche. Dopo la presentazione, da parte dei tecnici incaricati, dello stato dell’arte e dell’individuazione dei principali elementi di criticità e punti di forza su cui lavorare, il Gruppo di lavoro per il Territorio del PDCS ha predisposto un Ordine del Giorno, presentato dal gruppo consiliare in Aula, nel quale era stato proposto:
- di ampliare il Gruppo di Lavoro (incaricato con delibera del Congresso di Stato n. 40 del 10 Maggio 2016 e successiva integrazione con delibera n.43 del 20 Marzo 2017), con l’inserimento di un tecnico nominato da ciascun gruppo politico rappresentato in Consiglio Grande e Generale, con la finalità esclusiva di ascolto e di aggiornamento sullo stato d’avanzamento dei lavori;
- di definire gli indirizzi verso cui il nuovo strumento di pianificazione debba tendere: sviluppo turistico e relative infrastrutture; autosostentamento energetico; mobilità sostenibile; territorio BIO; salvaguardia, tutela e valorizzazione dell’identità culturale;
- di definire, con il supporto del gruppo tecnico costituito, un documento da proporre ai tecnici incaricati, contenente i principali obbiettivi individuati e le tempistiche di attuazione con particolare attenzione a:
- recupero di parte del tracciato ex ferrovia Rimini / San Marino (da Città a Borgo Maggiore);
- realizzazione Polo Museale e Museo Nazionale San Marino e Museo Filatelico;
- riqualificazione Cava Antica e Cava degli Umbri:
- trasferimento della Scuola Secondaria Superiore e realizzazione della Business school;
- implementazione del Polo Congressuale;
- ammodernamento del sistema della mobilità (sicurezza superstrada, accessiblità, aerodromo);
- strumenti innovativi volti alla riqualificazione urbanistica ed edilizia;
- strumenti innovativi di housing sociale;
- sostentamento energetico e idrico.
- di definire un calendario degli incontri con le varie realtà sociali, categorie e popolazione;
- di incontrare mensilmente una delegazione dei gruppi consiliari al fine di tenerli costantemente informati sugli sviluppi dei lavori e sullo stato d’avanzamento degli stessi;
- di relazionare in Consiglio Grande e Generale, entro il mese di ottobre, sullo stato di avanzamento delle proposte alla luce degli incontri con la popolazione, con le Giunte di Castello nonché sullo stato di avanzamento dei lavori, portati avanti in sinergia con il gruppo tecnico predisposto;
- di effettuare una riflessione congiuntamente all’architetto Boeri sulla predisposizione del nuovo Testo Unico Edilizio, al fine di unificare la normativa Urbanistica, Edilizia, Antisismica, Energetica, Ambientale, di tutela dei beni storici-architettonici e paesaggistici e tutto quanto concernente il settore, e valutare l’ipotesi di una diversa conformazione dell’assetto amministrativo, in ottica di semplificazione e trasparenza degli atti amministrativi. Stante la ridotta attività edilizia nonché la prossima approvazione del nuovo strumento di pianificazione generale del territorio, il Pdcs ritiene inopportuno in questa fase, procedere con la modifica dell’intero TU poiché alcune scelte effettuate nella fase di pianificazione da parte dell’architetto Boeri potranno richiedere successive integrazioni e/o modifiche. Il PDCS ritiene che una vera condivisione e partecipazione al processo di formazione del nuovo strumento di pianificazione territoriale sia imprescindibile e debba essere ricercata, innanzitutto, nel confronto con tutti gli attori interessati, a partire dall’opposizione in Consiglio Grande e Generale che, elettoralmente, rappresenta il 70% della cittadinanza. Inoltre, la politica dovrà fornire al progettista un programma di sviluppo economico a cui il paese vorrà tendere ed assieme alla cittadinanza andranno tracciate le linee di sviluppo alla base del rilancio del Paese, per confermare e ampliare le idee proposte dal professionista incaricato. La semplice presa d’atto del lavoro fatto dall’Architetto Boeri, seppur totalmente condivisibile, non rappresenta la modalità più opportuna per giungere alla definizione dello schema preliminare del nuovo Piano Regolatore, facendo emergere ancora una volta l’incapacità di elaborazione dei dati, di comprensione delle problematiche e di gestione dei passaggi per la ricerca di opportune soluzioni. Il PDCS, come sostenuto in aula consiliare, ribadisce la necessità di individuare e condividere in sede consigliare le linee politiche, e le ulteriori indicazioni di carattere progettuale da fornire al tecnico progettista affinché, dopo una ulteriore elaborazione, si possa incontrare la cittadinanza, con un progetto ad un buon livello di definizione e non solo con una manciata di parole.
PDCS