Politica

Rete su Cassa e Asset, chi le tutela?

Giochi del Titano

San Marino. Elena Tonnini di Rete torna a fare il punto sulle vicende di due banche nell’occhio del ciclone: Asset e Cassa di Risparmio. Con l’inevitabile conclusione sulle responsabilità di Banca Centrale e del governo. Ecco il testo integrale della nota.

Non passa giorno in cui il governo non faccia passi falsi sul sistema bancario. Dice di agire a tutela del sistema, ma ogni volta che si muove crea più danno che utile. Tra governo e vertici di Banca Centrale, sembra una gara a chi la combina più grossa, peccato che ci sia poco da restare allegri. Partiamo dalle recenti dimissioni di un neo eletto membro del Consiglio di Amministrazione (CdA) di Cassa di Risparmio, che vanno ad aggiungersi a quelle rassegnate dal Presidente Romito. Lo scorso CdA, allontanato con palesi forzature a pochi giorni dalla sua naturale scadenza, è stato sostituito da 7 nuovi membri di cui uno rinviato a giudizio in Italia, e un altro dimissionario pochi giorni dopo aver ricevuto l’incarico. In tutto questo marasma, il governo cerca di fare retromarcia sull’inserimento di un nominativo da parte delle opposizioni: evidentemente per il governo e per i suoi emissari la partita degli NPL presenti in Cassa è troppo grossa per permettere di avere qualcuno che possa controllare l’operato della gestione del nuovo CdA. Se Cassa è in attesa della prognosi, Asset è stata messa in rianimazione. E non lo diciamo noi. Lo dicono, anzi lo scrivono alla vigilanza di Banca Centrale, gli stessi commissari di Asset. Poco dopo la “tirata d’orecchi” del Tribunale che ha rilevato vizi formali nella procedura adottata per il commissariamento della banca, i due commissari hanno ben deciso di fare le valigie e nel farlo hanno lasciato una lettera in cui parlano di un “commissariamento avvenuto senza motivazione” e del “precipitare della situazione di liquidità” della banca. Le motivazioni per il commissariamento esistono o no? Se esistono, per quale motivo i commissari uscenti scrivono il contrario? E se invece non esistono, perché Banca Centrale l’ha commissariata? Chi pagherà per i danni causati e le conseguenze sul sistema? Sia chiaro, il provvedimento di commissariamento è uno strumento che può essere utilizzato da Banca Centrale nei confronti di banche a cui vengano contestate grosse inadempienze di gestione, ma la procedura di commissariamento dovrebbe essere predisposta a tutela dei depositi dei risparmiatori, dei posti di lavoro, e a salvaguardia della banca affinché quest’ ultima ne sia tutelata. Il commissariamento di Asset invece va avanti da tre mesi, durante i quali la banca è stata letteralmente svuotata dai correntisti. Il risultato? Viene messa in ginocchio l’intera banca e non unicamente i responsabili di eventuali irregolarità.

Non a caso RETE e MDSI hanno depositato il 27 marzo un’interpellanza che chiedeva a Banca Centrale se stesse monitorando la fuoriuscita di liquidità e se avesse predisposto delle misure per arginare tale fenomeno.

Il 14 aprile l’unica risposta ottenuta è che “i quesiti sottoposti sono tuttora oggetto di verifica”, nonostante il regolamento preveda che vi siano 20 giorni per rispondere alle interpellanze parlamentari. Evidentemente Banca Centrale non si cura di fornire risposte al paese che li ospita, d’altronde questo atteggiamento dimostra ancora una volta l’allergia per il rispetto delle regole sammarinesi (vedi tetto degli stipendi). L’altra situazione delicata riguarda i fondi pensione dentro Asset, e la solleva il sindacato. A causa della situazione in cui versa l’istituto bancario i 30 milioni di fondi pensione sono a rischio e quindi da tutelare. Il governo si sveglia di nuovo in estremo ritardo, e in una criptica Delibera di 3 giorni fa dice che verranno utilizzati “idonei strumenti tecnici” non meglio precisati. Il governo continua per slogan: ci dicevano che l’onorabilità in Cassa di Risparmio era garantita, salvo poi l’aver nominato un rinviato a giudizio come Presidente. Oggi ci dicono che risparmi, depositi e pensioni saranno garantiti, cosa dobbiamo aspettarci?

Chissà, forse qualche giornale italiano ce lo spiegherà nel weekend.

Elena Tonnini – Movimento Rete

 

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