Riforma del carcere, le novità volute dal Consiglio
San Marino. Nell’ultima giornata di lavori, venerdì scorso il Consiglio ha approvato, in seconda lettura, con ampio consenso, il Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 29 aprile 1997 n.44 – Ordinamento Penitenziario” presentato dal Segretario di Stato Nicola Renzi. Partendo dal presupposto che il carcere debba essere in primis un deterrente, certo è che non può essere considerato unicamente un luogo di isolamento sociale e di emarginazione del detenuto considerando, quindi, la pena inflitta al reo esclusivamente di natura afflittiva e punitiva. Il carcere e la pena devono essere visti anche come strumenti rieducativi, di recupero sociale avente lo scopo di reinserire il detenuto nella società civile attraverso un percorso lavorativo, che possa pertanto riabilitarlo e garantirgli una propria dignità personale. Ciò è anche in linea con quanto stabilito dalla “Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese”. Per questo gli strumenti introdotti con il Progetto di Legge approvato in Consiglio Grande e Generale riguardano l’introduzione ex novo del lavoro esterno al carcere, gratuito o remunerato, e l’ampliamento della previsione del lavoro interno già disciplinato anche dalla legge n.44/1997 ma poco applicato e molto limitato. Per il lavoro esterno è comunque prevista una clausola di salvaguardia in quanto la possibilità di accedervi è esclusa ai detenuti ritenuti pericolosi o a coloro nei confronti dei quali sussiste il rischio che si sottraggano all’esecuzione della pena. Attraverso il lavoro, il detenuto potrà così mantenere una propria dignità personale, potrà garantire un apporto economico alla propria famiglia e alle proprie necessità, oltre a contribuire alle spese carcerarie che pertanto, con le modifiche introdotte alla legge, non saranno più esclusivamente a carico della comunità. È stato istituito altresì un organismo nuovo denominato Gruppo di Osservazione e Trattamento (GOT) composto da operatori del settore, il direttore del carcere, medici specialisti e psicologi che dovranno supportare il programma di recupero e reinserimento del reo attraverso la definizione di un percorso specifico che, sulla base dei dati e delle informazioni acquisite durante il trattamento, possa favorire la fase rieducativa del soggetto. Questo Progetto di Legge costituisce certamente un importante passo avanti raggiunto grazie anche alla condivisione e al confronto dei vari soggetti coinvolti; siamo comunque pienamente coscienti che nuovi ed ulteriori interventi siano necessari soprattutto in vista della realizzazione della nuova struttura carceraria. In primis dovrà essere rivisto e migliorato il regolamento penitenziario, al quale lo stesso Progetto di Legge rimanda per ulteriori specifiche e precisazioni, ma siamo ad oggi molto soddisfatti dell’obiettivo raggiunto.