Politica

Il Consiglio, la Carisp, il tribunale

San Marino. La settimana di passione non è finita con la Pasqua di Resurrezione. Anzi. Ancora giorni di fuoco per la Carisp.  Oggi infatti è prevista la riunione di insediamento e di valida costituzione del nuovo CDA. Subito dopo la nomina, il Presidente Nicola Romito incontrerà l’azionista di riferimento, ossia una rappresentanza del Governo, e verosimilmente presenterà le dimissioni che verranno accettate. Del resto il rinvio a giudizio nella vicenda di Salerno, in cui il presidente designato è accusato di usura bancaria – l’udienza preliminare è prevista nell’ultima settimana di maggio – è in piena antitesi con il nuovo regolamento Carisp che il Governo ha voluto fortemente, in un’ottica reputazionale. Di tutto questo il Segretario alle Finanze Celli dovrà relazionare domattina in Consiglio Grande e Generale, dopo l’avvio di questa sera, alle 21, con il comma comunicazioni. Che come è accaduto negli ultimi tempi, non sarà certo una passeggiata.

Dopo il passaggio consiliare, l’assemblea dei soci Caris dovrà di nuovo riunirsi per nominare il nuovo presidente che, con tutta probabilità, verrà scelto tra i tre membri tecnici del Cda indicati dal Governo azionista di maggiornaza, ovvero Luigi Borri, Giuliana Michela Cartanese e Massimo Cotella. L’insediamento del nuovo presidente dunque dovrebbe avvenire nella prima settimana di maggio e il settimo membro del Cda, al posto di Romito, potrebbe essere riservato al nome che verrà indicato dall’opposizione. Intanto l’opposizione, dopo il passo falso del governo, affila le armi.

Da una parte la coalizione Smpdt, ovvero Dc, PSD e PS, che organizzano una serata pubblica dal titolo: “Verità, consapevolezza, responsabilità… quello che manca all’azione di governo e della maggioranza”. Tutti e tre i partiti danno appuntamento ai cittadini mercoledì 19 aprile, alla sala Montelupo di Domagnano, alle ore 21.

Dall’altra parte c’è la coalizione DIM, ovvero Rete e MDSI, che stamattina, poco prima dell’insediamento del Cda di Carisp, hanno depositato un esposto in Tribunale. Gloria Arcangeloni e Augusto Gasperoni, in rappresentanza dei rispettivi movimenti, hanno portato in Cancelleria un documento per segnalare quella che reputano una forzatura del Segretario alle Finanze Celli rispetto ai requisiti che erano stati fissati dal Governo e dall’Odg del Consiglio Grande e Generale, nonché dai tre avvocati che avevano relazionato sulla Cassa.

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