La Dc al governo, fermate la corsa su Cassa di Risparmio
San Marino. Dopo quello che le forze di opposizione hanno posto all’attenzione della Commissione Finanze di ieri, dopo l’istanza informativa inviata dal Collegio Sindacale di Cassa di Risparmio ai Membri della Commissione e al Segretario di Stato, dopo l’esposto presentato alla Magistratura da parte di Rete-MDSI sulle fughe di notizie di quest’ultimo periodo e sulle conseguenze che le stesse stanno provocando, non è accettabile che il Governo possa procedere alla destituzione dei membri del CdA di Cassa, ignorando con ostinazione la richiesta sempre più forte di cui la minoranza si sta facendo interprete: quella, cioè, di fermare questa corsa sconsiderata verso soluzioni in palese contraddizione con le regole di condotta a cui la stessa Banca Centrale aveva richiamato i vigilati all’avvio dell’AQR, valutazione che sta interessando in questo momento tutto il sistema bancario, Cassa compresa.
La stessa Relazione del Presidente di Banca Centrale del 12 ottobre 2016 affermava che “una valutazione affidabile dello stato e della salute del sistema bancario del Paese” era un passo fondamentale e che ipotetiche azioni messe in atto prima della conclusione di questa valutazione sarebbero state “semplicemente irresponsabili”. Allo stesso modo, la nota del Collegio Sindacale sottolinea come tutte queste considerazioni su Cassa di Risparmio, desunte da “tali menzionate relazioni, predisposte al di fuori degli ambiti di applicazione e della metodologia della normativa ispettiva” rischiano di essere come riferimento, “in totale assenza di qualsiasi informativa e contraddittorio con la banca e i suoi esponenti”.
Questo, purtroppo, è ciò a cui sembra puntare l’attuale Governo con l’imposizione ingiustificata delle dimissioni del CdA di Cassa prima che sia approvato il bilancio e, cosa ancor più grave, prima che sia conclusa la valutazione relativa all’AQR. Non valgono a legittimare l’operazione i riferimenti all’Odg del Consiglio Grande e Generale perché completamente diverse erano le condizioni di quel momento; non vale il riferimento alla relazione dei tre esperti, elaborata in 20 giorni in carenza di documentazione, diffusa senza nessun confronto e, soprattutto, senza nessun controllo sui gravi errori in essa contenuti; non vale nemmeno il riferimento alle raccomandazioni del FMI perché, in nessuna di queste, è detto che il Fondo Monetario Internazionale si aspetta la sostituzione del CdA di Cassa ma, al contrario, il rafforzamento dello stesso con l’introduzione di figure esperte in ristrutturazione bancaria, per sostenere e attuare in maniera rapida ed efficace il risanamento dell’Istituto. Allora la discussione non è tra chi vuole mantenere un posto nel CdA di Cassa e chi, invece, vuole rinnovare l’organismo stesso: la vera discussione è sul “perché” e sul “come” di questo cambiamento e – come è stato ricordato con forza in Commissione – soprattutto, su chi da un certo modo di operare ne trarrà giovamento. Si può continuare a procedere a testa bassa e usando metodi che non possono essere difesi alla luce del sole? Questa la modalità che più pericolosamente può produrre al Paese danni irreversibili. Per quello che ci sarà possibile non lo permetteremo.
(Fonte: PDCS)