Politica

Cassa di Risparmio patrimonio di tutti, o banca del governo?

San Marino. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici rileva l’assoluta incoerenza del governo e della maggioranza rispetto alla gestione della partita Cassa di Risparmio. Da una parte si utilizza la leva dell’urgenza per sfiduciare il CdA e si convoca l’Assemblea per la sua sostituzione e per modificare lo statuto.

Dall’altra non viene fornita alcuna indicazione su quali dovranno essere le linee per il futuro dell’istituto bancario e soprattutto non viene attivato nessun confronto per valutare quale deve essere il mandato del prossimo Consiglio d’Amministrazione della Cassa.

Il 10 aprile la maggioranza vuole nominare i nuovi membri, ad un mese dalla sfiducia a quelli attuali, e il Segretario alle Finanze annuncia solo 3 giorni fa che uno di essi spetta all’opposizione. In sostanza Adesso.SM tratta il CdA di Cassa come quello della Centrale del latte: ci sono tot persone da nominare, noi 4 voi 1, fate un nome e chi si è visto si è visto.

Solo pochi minuti fa arriva per email, senza confronto preventivo ed a soli 3 giorni dall’Assemblea, la proposta di modifica dello Statuto per arrivare a 7 membri del CdA e alcune disposizioni sulla loro professionalità. Nella stessa email si chiede alla minoranza di indicare il nome per domani. E’ una richiesta assurda, a che gioco giochiamo? La proposta va inoltre a modificare gli assetti per la Fondazione e per la SUMS, vi è stato un confronto o una decisione di imperio?

Considerando la delicatezza dello stato del sistema, in particolare di Cassa che è a detta di tutti patrimonio della Repubblica e tra poco anche “Banca di Stato”, ci si aspettava un confronto approfondito e serio e non solo con i partiti, ma con il paese, rispetto alla sua gestione.

Invece si procede alla nomina della governance senza comunque nessun input riguardo a:

Quali professionalità si intende privilegiare? Quale il grado di differenziazione delle stesse?

Si intende nominare preferenzialmente sammarinesi o italiani?

Il Presidente della Cassa sarà un elemento di garanzia per il paese o un tecnico puro?

La scelta poi di far approvare il bilancio al nuovo CdA è assolutamente anomala in quanto i nuovi arrivati solleveranno il problema che di quel bilancio non ne sanno nulla, senza una continuità in almeno qualche componente del Cda, chi si assumerà la inevitabile responsabilità del passato? Si cerca quindi di mettere in difficoltà subito gli entranti o di non fare approvare il bilancio?

Quando la maggioranza intenderà confrontarsi su quale sarà l’assetto proposto rispetto alle quote detenute dallo stato, quelle della Fondazione e quelle di SUMS?

Il Governo non è il proprietario della Cassa, e nemmeno la maggioranza. Pensate di procedere ancora a colpi di mannaia e rendendo edotti i sammarinesi a decisioni già prese?

Il PSD avrebbe adottato una strategia totalmente diversa da questa, improntata non alla contrapposizione, alla alimentazione di divisioni alla Guelfi e Ghibellini, quanto piuttosto al confronto serrato, alla richiesta di responsabilità a tutti gli attori del sistema, alla stabilità ed alla rassicurazione che la banca ha margini di sviluppo e che lo stato interviene per dare un sostegno, non per colpire qualcuno come si sta facendo.

Avremmo cercato soprattutto di indicare mandati politici e di indirizzo per la Cassa e di concordare i profili del nuovo CdA. A tal riguardo accogliamo con favore l’idea, peraltro già più volte sostenuta dal PSD, di attivare un bando internazionale per la scelta dei suoi componenti.

In base a tutto ciò il PSD si confronterà con le altre forze di opposizione e si riserva la possibilità di non aderire a questo modo di procedere su Cassa di Risparmio.

(Fonte: PSD)

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