Politica

Il giorno della Reggenza: il primo discorso delle Capitane

Giochi del Titano

San Marino. Vestizione della Reggenza a Palazzo Valloni e primo intervento ufficiale dei Capitani eletti di fronte al corpo diplomatico e consolare. È un momento carico di emozione, soprattutto per le due donne che per la prima volta compongono la coppia reggenziale. Questo il discorso ufficiale pronunciato dalle LL.EE. Mimma Zavoli e Vanessa d’Ambrosio.

La Reggenza accoglie con sentimenti di profonda e viva gratitudine il messaggio appena indirizzatole da Sua Eccellenza Monsignor Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo Diplomatico e consolare accreditato in Repubblica.Un messaggio che richiama temi e valori pregnanti per l’esercizio della cosa pubblica e che riconduce ad un alto dovere, istituzionale e personale, ad anteporre le ragioni della collettività a quelle prettamente individuali, nella costante ispirazione a quei principi di eguaglianza e di rispetto della dignità umana che non possono e non devono conoscere confini.

La ringraziamo, Eccellenza, per il forte monito all’edificazione di una società che ponga sempre e comunque il bene comune al vertice delle priorità; un concetto, questo, inclusivo delle diversità, rispettoso delle differenze e delle specificità e ispiratore di una cultura della solidarietà che si fonda sulla coesione e sull’abbattimento di pregiudizi e di steccati ideologici. Con pari sentimenti la Reggenza rinnova un saluto caloroso a tutti i Rappresentanti Diplomatici e Consolari oggi convenuti, ai quali esprime il più vivo compiacimento per l’alta missione svolta a nome e per conto dei tanti Paesi con i quali la Repubblica intrattiene relazioni e degli Organismi internazionali di cui è Stato membro. Oggi la cooperazione fra Stati e l’impegno presso le sedi multilaterali non sono più una scelta, ma rappresentano un preciso dovere per far crescere e progredire le realtà statuali e per affrontare le sfide del mondo globale. Per questa ragione la Reggenza si appella a tutti Voi, Gentili Rappresentanti Diplomatici e Consolari, affinché nell’espletamento del Vostro mandato presso la Repubblica abbiate sempre a cuore la consapevolezza dei suoi valori fondanti; uno Stato che promuove e difende con dignità e fermezza le ragioni del dialogo, che si batte in ogni sede per il primato del diritto, soprattutto quando si affronta la sfera dei diritti umani fondamentali e che condanna con convinzione ogni forma di violenza e di discriminazione. All’avvio di questa solenne Cerimonia, la Reggenza desidera altresì esprimere sentimenti di sincera e profonda gratitudine all’Ambasciatore d’Italia Barbara Bregato, che da quattro anni ricopre con attiva e fedele dedizione l’alto incarico diplomatico a San Marino. In ragione del prossimo termine del suo mandato, riteniamo doveroso fin da ora richiamare il percorso compiuto dall’Ambasciatore Bregato al servizio della Repubblica Italiana, svolto con atteggiamento sempre disponibile e propositivo nella soluzione delle questioni attinenti il rapporto bilaterale.

Rammentiamo con soddisfazione i passaggi salienti intervenuti nel corso del mandato e rilevanti per il rilancio delle relazioni bilaterali in seguito ad un periodo di particolari frizioni con l’amica Nazione Italiana; è di tutta evidenza l’apporto significativo offerto dal diplomatico italiano affinché si potesse giungere ad una rinnovata ed effettiva accelerazione delle relazioni, attraverso l’implementazione degli accordi vigenti e l’esercizio delle “buone pratiche”, che rientra nelle più alte funzioni diplomatiche.

All’amica Nazione Italiana va altresì riconosciuto l’atteggiamento e il sostegno amichevoli offerti alla Repubblica nell’odierno percorso di sempre maggior integrazione europea; un segno tangibile del legame fraterno che ci unisce e che, oggi più che mai, tocca anche le dimensioni in cui ci esprimiamo a livello multilaterale, soprattutto europeo. A quest’ultimo riguardo e con sentimenti di alto onore e di vivo compiacimento la Reggenza accoglie in questa Sala Sua Eccellenza George William Vella, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Malta, da ieri in visita ufficiale alla Repubblica, che oggi lo ospita nella particolare veste di Oratore Ufficiale della Cerimonia di Insediamento.

Sua Eccellenza Vella è un amico della Repubblica e la visita di queste giornate, unita alla disponibilità accordata ad essere, oggi, l’Oratore Ufficiale della Cerimonia istituzionale, è la conferma della vicinanza e della fattiva collaborazione sua personale e dell’amica Repubblica maltese. In una fase in cui per San Marino è strategico il rapporto con le Istituzioni Comunitarie e con i 27 Paesi membri, l’aver in Repubblica l’alto rappresentante istituzionale del Paese che detiene la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea testimonia lo stretto legame che unisce i due Paesi e la volontà di offrire un contributo di idee e di esperienza maturata, nel percorso che oggi San Marino sta conducendo per una maggior integrazione europea. Per queste ragioni il Ministro Vella, nella giornata di ieri, ha partecipato e condiviso un Seminario tematico sul ruolo degli Stati di ridotte dimensioni in ambito europeo; si è trattato di un momento di approfondimento che ha indotto il pubblico presente – del quale certamente era parte anche qualche rappresentante presente oggi in questa Sala – a riflettere su un’attualità che vede l’Unione al centro di una crisi politica e di fiducia senza precedenti e al contempo sul cammino intrapreso da Paesi, quali la Repubblica, che richiedono una maggior integrazione nella salvaguardia di specificità e peculiarità identitarie. Temi, questi, che saranno altresì trattati nell’ambito dell’Orazione Ufficiale che il Ministro Vella pronuncerà a breve, scandendo la solennità dell’odierna Cerimonia. Con sentimenti di stima e amicizia sincere nei confronti della Repubblica Ceca, la Reggenza dà il benvenuto oggi a San Marino al suo Ministro della Cultura, Daniel Herman; una visita che si inscrive nell’ottimo rapporto bilaterale e che favorirà – ne siamo certe – un rinnovato confronto a livello istituzionale sulle politiche culturali, per la centralità che le stesse assumono nel progressivo cammino dei Popoli e degli Stati. La Reggenza sale alla Suprema Magistratura dello Stato consapevole che non esistano limiti geografici o politici per una piena ed effettiva cooperazione internazionale dinnanzi ai fenomeni che oggi minano seriamente l’identità dei popoli e attentano la sicurezza e l’ordine globale. La Repubblica di San Marino è oggi chiamata a un dovere internazionale, civile e umanitario, di condivisione nella lotta al terrorismo e si sta progressivamente dotando, a livello normativo e strategico, di un piano nazionale comprensivo di misure di prevenzione e contrasto ad una minaccia senza precedenti; così come sta svolgendo un ruolo attivo, proporzionato alle sue risorse, verso l’ininterrotto flusso migratorio, che tocca le coscienze dell’intera comunità internazionale e richiama ad una piena e motivata assunzione di responsabilità.

A tal riguardo e anche facendo tesoro delle più recenti determinazioni adottate nell’11ª Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei Piccoli Stati d’Europa, tenutasi a San Marino soltanto una settimana fa, vogliamo ribadire l’interesse prioritario del nostro Paese, così come condiviso anche da tutte le delegazioni presenti, a rafforzare un fronte comune che condanni ogni forma di aggressione di natura terroristica e promuova una cultura sempre più forte di pace e di solidarietà verso le troppe vittime dei conflitti in corso e delle più aberranti violazioni dei diritti umani. Quella stessa cultura che permea le relazioni e promuove un’amicizia e una collaborazione autentiche anche fra i piccoli Stati d’Europa. Ci apprestiamo, fra l’altro, ad ospitare nel prossimo mese di maggio la 17ª edizione dei Giochi dei Piccoli Stati europei in uno spirito che rinnova e consolida, anche attraverso l’antica disciplina dello sport, quella cultura di pace e di condivisione solidale che trascende i confini. Nell’imminenza dell’ufficiale Insediamento alla Suprema Magistratura dello Stato, la Reggenza sottolinea la particolare configurazione di questa cerimonia, per l’unicità della coppia reggenziale, essendo la prima volta nella storia della Repubblica che la designazione sia tutta al femminile.

Ci pervade in questo momento un’emozione ed una soddisfazione incommensurabile, a livello istituzionale e personale; il conseguimento di questo risultato va inscritto all’azione capillare e incisiva che lo Stato ha svolto verso i traguardi di una piena ed effettiva parità giuridica, che oggi si afferma ai vertici delle Istituzioni sammarinesi.

È un momento di gioia immensa, che racchiude un pensiero commosso verso le tante donne sammarinesi e i tanti cittadini che hanno favorito non solo una legislazione innovativa e al passo coi tempi, ma un vero e proprio cambio di passo a livello culturale, politico e sociale; a costoro e alle tante donne che non sono più con noi, va la nostra infinita riconoscenza e l’omaggio per questo straordinario traguardo di civiltà. Nello stesso momento in cui richiamiamo la particolare connotazione dell’attuale Reggenza, rammentiamo che si tratta di un semestre che si apre in seguito alle Consultazioni Elettorali dello scorso fine anno, che hanno condotto alla formazione di una nuova maggioranza parlamentare e di un nuovo Esecutivo, quale risultato del primo ballottaggio mai avvenuto sul Titano. Volgendo ora lo sguardo all’interno dei nostri confini, la Reggenza si dichiara fin da ora vicina e solidale con tutti i cittadini e tutte le cittadine, e nel ruolo super partes di garante delle Istituzioni, manterrà una particolare attenzione verso le fasce più deboli, per infondere ad esse una sempre più ampia fiducia nelle Istituzioni e per assecondare le speranze dei giovani. Ci preme a tal riguardo sottolineare la priorità che la politica riscopra la sua funzione di unione e non favorisca atteggiamenti divisivi, che alimentano soltanto un dibattito privo della tensione naturale verso il bene comune; nella misura in cui la politica possa riconoscersi nell’unione di intenti, pur nelle naturali articolazioni del pluralismo dialettico, ritrovando pienamente le ragioni della responsabilità comune, potremo effettivamente riaffermare l’orgoglio di quest’esercizio virtuoso che ci è dato di poter svolgere in favore dei nostri cittadini. Vogliamo dunque augurarci che una lucida percezione del valore dell’unità fra le parti politiche e fra le Istituzioni possa tornare effettivamente a permeare il dibattito e il confronto nelle sedi istituzionali, divenendo carattere permanente della nostra vita nazionale. È un messaggio che parte dalla consapevolezza del grande privilegio che detiene chi ha l’onore di rappresentare le istanze dei propri cittadini e che non può prescindere dal pieno e incondizionato rispetto per le Istituzioni e tra le Istituzioni; ancor prima dell’adozione dei principali strumenti internazionali in materia di difesa dei diritti e delle libertà fondamentali, San Marino ci ha educato a riconoscere nelle nostre Istituzioni democratiche, la nostra stessa identità di cittadini rispettosi dei nostri e degli altrui diritti, attribuendo loro una piena onorabilità. Quella stessa onorabilità che è espressione di una connaturata autorevolezza delle Istituzioni, che da tempo immemore scandisce il rispetto fra i Poteri dello Stato.

Siamo fermamente convinte che San Marino abbia oggi necessità di riportare in ogni cittadino il senso di cura per le proprie Istituzioni e che dinnanzi al panorama, interno e internazionale, la Repubblica riuscirà ad offrire rinnovate condizioni di crescita e di sviluppo solo se sarà in grado di porsi in ascolto alle istanze del suo Popolo; la politica dei nostri Padri era condivisa, ancor prima che nei luoghi deputati allo svolgimento istituzionale, in contesti sociali e in punti di incontro che esprimevano le libere volontà e le rivendicazioni pregnanti; oggi dobbiamo esigere che si torni ad essere fedeli interpreti di tali volontà, per riacquisire gli intangibili valori morali e per realizzare quelle scelte strategiche che daranno concretezza e affidabilità al sistema Paese. Un sistema che ha necessità di una consistente accelerazione in termini economici e sociali e, ancor più, di una capacità a comprendere il rinnovamento, che comporti anche una nuova proiezione culturale.

Per questo la Reggenza vorrà mantener alto il livello del dibattito, arginando ogni forma di deriva populista che non ha altro fine se non l’indebolimento della democrazia, rilanciando un effettivo rapporto di fiducia tra i cittadini. Abbiamo bisogno di trasferire fiducia e sicurezza nelle Istituzioni, che devono continuare a rappresentare, tra l’altro, una roccaforte della legalità e del contrasto ad ogni forma di corruzione e di criminalità su vasta scala. Conveniamo nel ritenere una priorità assoluta l’impegno a garantire una corretta esplicazione delle regole e il riconoscimento al cittadino di risorse che non possono e non devono in alcun modo trovare allocazioni occulte o essere oggetto di sistemi protezionistici o clientelari. Ancor più quando ad esercitare tali riprovevoli comportamenti sono rappresentanti pubblici o istituzioni a ben altro preposte. In questa direzione incoraggiamo l’azione della Magistratura, che oggi, in totale autonomia, esplica la piena perseguibilità delle condotte illecite, favorendo, allo stesso tempo, una positiva rappresentazione di una realtà statuale pienamente aderente ai più avanzati standard internazionali.

È a tutti noto quanto la pervasività dei fenomeni corruttivi condizioni pesantemente l’economia del Paese, alimentando divaricazioni sociali, scoraggiando investimenti e bloccando la crescita; è altrettanto noto che laddove manca la certezza del diritto vengono a meno gli incentivi ad evitare comportamenti opportunistici se non addirittura azioni illegali da parte dei cittadini. Sappiamo quanto sia ora fondamentale riportare il Paese ad un buon livello di sviluppo, che negli ultimi anni ha subìto una sensibile battuta d’arresto per le ben note congiunture economiche. Le risposte ai tanti cittadini che sono tutt’ora in difficoltà risiedono proprio, in questa fase, nella capacità richiesta alla politica, ma in stretto raccordo con gli organismi di rappresentanza della società civile, di ridisegnare il profilo del Paese conferendo ad esso quei requisiti di trasparenza delle Istituzioni, di correttezza nell’apparato amministrativo e di saggezza ed onestà morale e intellettuale che, sole, riporteranno condizioni di affidabilità fra i cittadini e una ripresa certa della capacità di sviluppo.

Guardiamo al futuro dei nostri giovani con assoluta priorità nella piena consapevolezza che occorra accompagnarli nelle scelte, infondendo loro il coraggio necessario per essere i capofila delle risorse del Paese. A loro è affidato in via prioritaria il compito di aprire effettivamente a quella internazionalizzazione del Paese oramai non più differibile; un processo che chiama risorse ed energie qualificate e orientate culturalmente alle relazioni politiche ed economiche internazionali, per un cambiamento evolutivo della stessa vocazione di sviluppo. Per questo occorre aprire loro ambiti di formazione competitivi e orientati alla dimensione internazionale, che siano propedeutici al consolidamento di asset strategici, con il conforto delle nuove tecnologie. A quest’ultimo riguardo non possiamo non rimarcare la necessità, altrettanto forte, che gli stessi strumenti tecnologici, e in particolare informatici, siano sempre e soltanto considerati per il sostanziale apporto che offrono alla crescita e non nell’accezione meno edificante di strumenti che possono produrre quegli effetti, purtroppo tristemente noti, dell’abuso e dell’utilizzo degradante, determinato spesso dal pericoloso circuito che travolge utenti inconsapevoli e sprovveduti.

Plaudiamo al riguardo alla recente approvazione all’unanimità di un Ordine del Giorno del Parlamento sammarinese che impegna, tra l’altro, a promuovere in ogni sede studi e approfondimenti per una piena consapevolezza della situazione esistente in Repubblica in materia di bullismo, cyberbullismo e dipendenze associate al web, che potrebbero trasformarsi in vere e proprie piaghe sociali.

La Reggenza sarà pertanto al fianco di ogni istanza che promuova percorsi educativi e generi cultura, e vorrà altresì fungere da specchio per intercettare ogni forma di insicurezza che può approdare in atteggiamenti di distacco dalla realtà e di degrado.

È dunque prioritario il recupero di un rapporto di interazione e di rispetto reciproco, tra le Istituzioni dello Stato e le nuove generazioni, finalizzato a far riscoprire la serietà della politica, il valore della legalità e il senso pieno della cittadinanza. La Reggenza crede fermamente nella necessità di dover rafforzare il senso dello Stato tra tutte le componenti della cittadinanza medesima, nell’assunto che il Paese non possa più prescindere dall’apporto di ognuno ritrovando – e lo ripetiamo con assoluta convinzione – un collante di fiducia e di sostegno solidale fra Popolo e Istituzioni. Ci preme altresì far appello a un sempre miglior esercizio dell’attività istituzionale, ispirato a criteri etici che siano sempre più rispettosi dell’altro e del ruolo che si è chiamati a ricoprire dentro e fuori dalle sedi istituzionali; ciò a beneficio di una chiara percezione della guida politico-istituzionale, con particolare riferimento all’utilizzo di toni e di comportamenti che non devono mai superare la soglia del decoro e della correttezza istituzionale e personale. In questo spirito la Reggenza si appresta ad insediarsi ufficialmente al vertice delle onorate Istituzioni sammarinesi e, con cuore aperto, a vivere la profonda commozione di questa solenne Cerimonia.Il nostro pensiero va infine alle famiglie sammarinesi, dentro e fuori i confini, affinché sappiano trasferire l’amore e il senso profondo di appartenenza al proprio Stato, proprio come la Reggenza si impegna fin da ora ad assicurare l’assoluta centralità e l’interesse prioritario dei suoi cari cittadini.

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