Politica

La DC: nessuno può smarcarsi

San Marino. Anche se sta diventando veramente sterile la contrapposizione di Comunicati che le forze politiche si stanno scambiando, non si può tacere di fronte al tentativo di Adesso.sm di confondere con giri di parole, vuote e strumentali, le non risposte rispetto ai fatti reali che andrebbero posti all’inizio per dare credibilità ad ogni azione che si volesse porre nell’interesse del Paese.

È un fatto acclarato che le cause che hanno portato all’esplosione delle criticità di Cassa di Risparmio per la partecipazione in Delta siano state generate, fra la metà del 2007 e il 2008, da un Governo ed una maggioranza di cui la DC non faceva parte, ma che, al contrario, vedeva al suo interno molti dei partiti della maggioranza attuale.

È un fatto che, dalla fine del 2008 e fino a tutta la passata legislatura, la DC abbia condiviso con altre forze politiche, alcune delle quali sono oggi in maggioranza, l’opera di risanamento di Cassa di Risparmio e di tutto il sistema bancario, nel coinvolgimento totale del Consiglio Grande e Generale e attraverso la valorizzazione e la legittimazione del ruolo di Banca Centrale.

È un fatto inoltre che l’azione di trasparenza che ha guidato quest’opera di risanamento di tutta la nostra economia e del sistema bancario in particolare, e che ci è valsa la possibilità di basilari accreditamenti internazionali, non sia iniziata oggi, anche se non abbiamo difficoltà ad ammettere l’esistenza ancora di tante criticità che nelle dinamiche dei Governi passati non siamo riusciti ad affrontare.

Allora, per “dare testimonianza della volontà di agire concretamente nell’interesse del Paese”, non si possono liquidare gli interlocutori continuando ad agitare lo spauracchio delle responsabilità che possono aver generato le difficoltà presenti, perché se così fosse, anche i due terzi di questa maggioranza dovrebbero essere fuori gioco.

La ricerca di queste responsabilità è un percorso in atto che la DC ha voluto e che gli organismi preposti stanno portando avanti. A noi spetta, come abbiamo sempre fatto, tutelare il Paese, la sua credibilità e quindi la sua sostenibilità economica. Questa tutela, al di là dei giri di parole e dei richiami altisonanti, è quello che non vediamo nei comportamenti del Governo e della maggioranza, con le conseguenze gravi che tutti stanno constatando, rispetto alle quali diventa ancor più grave e inaccettabile il tentativo di smarcamento che si cerca di operare.

(Fonte: DC)

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