Politica

RETE-MDSI su Banca Centrale e Vigilanza (che non vigila)

Continuano le serate pubbliche di Rete e MDSI, che giovedì 23 marzo, alle ore 21:00 a Murata (ex tiro a volo – sala sopra la banca) tornano a mettere il dito nella piaga. La scaletta degli argomenti è piuttosto nutrita: banche, debito estero, telecomunicazioni e cogenerazione Cartiera. Ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto su Banca Centrale e il forte rallentamento delle operazioni di vigilanza da quando è arrivato il nuovo presidente Grais.

“È terminato ieri il Consiglio Grande e Generale – annotano i due movimenti in una nota diffusa oggi – ed il vero tema che ha tenuto banco anche se non previsto dall’ordine del giorno, è stato quello del sistema bancario: la nostra coalizione, RETE e MDSI, ha portato in aula una serie di informazioni e di domande, mentre il governo continua a trincerarsi dietro all’intoccabilità di Banca Centrale. Basti pensare alla questione della Vigilanza.

Perché è così importante? Perché la Vigilanza di Banca Centrale promuove la stabilità del sistema bancario, tutela il risparmio (e quindi noi, i risparmiatori), la trasparenza e la correttezza dei soggetti vigilati, ma anche la tutela dell’immagine, della reputazione e della fiducia verso il sistema finanziario in Repubblica. A distanza di un anno dall’arrivo del Presidente Grais e del Direttore Savorelli, non si può non notare come tutti gli ispettori della Vigilanza di Banca Centrale siano stati messi alla porta e al loro posto sono stati cooptati consulenti scelti direttamente dai vertici di Banca Centrale, senza bandi di concorso. Non solo: dall’ultima Relazione consuntiva di Banca Centrale si evince come l’attività ispettiva abbia subito dei decisi rallentamenti. Viene infatti scritto che gli interventi di vigilanza realizzati nel 2015 (quindi prima di Grais e Savorelli) sono 152, quindi con una media di 38 ispezioni a trimestre. I medesimi interventi effettuati nei primi 3 mesi del 2016, quindi dopo l’assunzione di Grais e Savorelli, sono stati solo17. Insomma, in un momento così delicato per il sistema finanziario sammarinese, ci si sarebbe aspettati un aumento dell’attività di vigilanza.

Al contrario in questo primo anno registriamo due dati: la nuova dirigenza ha allontanato gli ispettori sostituendoli con consulenti scelti personalmente; almeno per i primi dati del 2016, risulta un blocco dell’attività di vigilanza che ha diminuito di oltre la metà le ispezioni nelle banche. È anche probabile che vi siano delle ragionevoli risposte a tutto questo, ma sinora l’unica che abbiamo ricevuto dal governo è che Banca Centrale è intoccabile, che dobbiamo fidarci a priori di tutto quello che viene fatto (o non fatto), che non si possono fare domande e che si tratta solo di casualità.”

(Fonte: Rete – Movimento Democratico San Marino Insieme)

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