Non ti scordar di me – Lucio Paesani: “Ripristinare il filo conduttore tra Rimini e San Marino”
La rubrica settimanale “NON TI SCORDAR DI ME”, a cura della redazione di tribunapoliticaweb.sm, vuole essere una raccolta di testimonianze, per il tramite di interviste, di tutti coloro che si impegnano quotidianamente a favore della Repubblica di San Marino, delle istituzioni sammarinesi, dell’economia e della comunità in generale. Di tutti coloro che si impegnano, anche solo a titolo personale, per promuovere nel migliore dei modi l’immagine della Repubblica di San Marino, dentro e fuori i nostri confini. A quelli che in definitiva possiamo considerare gli Angeli Custodi della Repubblica più antica al mondo.
Lucio Paesani
Lucio Paesani, lei è stato tra i promotori del Circolo Culturale per la cooperazione Riviera di Rimini – San Marino: quali sono gli obiettivi di questa iniziativa?
Le gare del Moto Mondiale e il Gran Premio della Repubblica di San Marino e di Rimini sono un esempio di collaborazione tra i territori che dovrebbe essere la base di una serie ben piu’ ampia di progetti; mandiamo in mondovisione un messaggio di unità territoriale che poi si palesa nel quotidiano con il contrasto ai “migranti della tagliatella”. Il Circolo vuole con progetti culturali, turistici ed educativi ricreare quel filo conduttore che metaforicamente era rappresentato dalla linea ferroviaria Rimini – San Marino. Il turismo della Riviera non è solo mare come erroneamente in questi anni si è pensato, è anche entroterra e San Marino è un elemento dell’entroterra sorprendentemente bello.
San Marino sta operando scelte diverse sul fronte dell’emergenza Covid, ad esempio per quanto riguarda la riapertura delle discoteche e la fine del coprifuoco, rispetto alla vicina Italia. Come giudica tali scelte?
Sicuramente San Marino ha potuto avvantaggiarsi di un territorio ristretto e controllabile ma la scelta di procedere ad una campagna vaccinale ben organizzata e strutturata ha avuto di certo un ruolo cruciale nel addivenire in tempi rapidi alla normalità. Ho visto mettere in atto dalle Autorità san marinesi strategie estremamente funzionali che avrebbero dovuto rappresentare un esempio se non altro per la Regione Emilia Romagna. Strategicamente è incomprensibile il motivo per cui la regione non abbia cercato di avviare dialoghi di cooperazione sul tema vaccini visto il percorso positivo della Repubblica di San Marino.
Quali sono i temi e le questioni su cui Rimini e San Marino dovrebbero lavorare in maniera congiunta nei prossimi mesi e nei prossimi anni?
La creazione di asset turistici strettamente connessi, lo sport con la creazione di uno stadio che possa essere di servizio sia a Rimini che a San Marino, l’aeroporto, sono veramente moltissimi i temi su cui si dovrebbero aprire tavoli di cooperazione territoriale.
Può parlarci della campagna che sta portando avanti in vista delle prossime elezioni amministrative a Rimini?
A Rimini ho creato un laboratorio politico che ha l’ambizione di portare la società civile, quella del “fare”, in primo piano. Oggi le politiche cittadine hanno visto la cooperazione pubblico – privato come un nemico, invece, Rimini ha tantissime persone che possono dire la loro e possono diventare ottimi amministratori della città. Ho voluto essere un candidato civico e non politico e questo ha permesso di costruire un gruppo di lavoro estremamente eterogeneo che però è strettamente legato dall’amore per la città e dalla voglia di vedere Rimini riscattarsi ed uscire dalla politica del dire e dei selfie.