Repubblica Futura: “Terra da ceci in Tribunale”
Il vero, l’unico programma del Governo e della maggioranza, cioè quello di fare “terra da ceci in Tribunale”, procede a tappe forzate.
Che questo sia il pallino di chi conta veramente in maggioranza si capisce guardando il vuoto pneumatico realizzato in tutti gli altri settori (sintomatico lo zero assoluto a livello di interventi di sostegno all’economia, lasciata al suo destino dopo la crisi creata dal Covid), così come il pressing che sui consiglieri di maggioranza viene costantemente praticato, guarda caso, quando si parla di… giustizia.
Dall’inizio della legislatura, tra dimissioni annunciate e concretizzate, sono già tre (su 7) i consiglieri di maggioranza della commissione giustizia che hanno fatto sentire la propria voce. Più diversi consiglieri che hanno voluto esprimere le proprie perplessità, purtroppo solo a parole per il momento, in Consiglio Grande e Generale. Nell’ultimo Consiglio, l’ordine del giorno sulla giustizia presentato dalla maggioranza, nonostante il voto palese, ha visto infatti varie defezioni. Tutto ciò non scalfisce minimamente la volontà dei caporioni di continuare a testa bassa.
Il piano è chiaro ed il dibattito consiliare più recente lo ha reso ancora più chiaro: ormai siamo giunti addirittura alla sfacciataggine. I giudici non graditi alla maggioranza politica, per le più svariate motivazioni, devono essere cacciati. Prima umiliati, con attacchi diretti dal microfono del Consiglio, come nel caso del giudice Caprioli, titolare del Conto Mazzini (perché ormai lo hanno capito tutti che far saltare questo ed altri processi, come quello che riguarda direttamente il Segretario Ciavatta, è il pallino dei capi della maggioranza), poi il Tribunale potrà essere ridisegnato a piacimento dei soliti capi della maggioranza.
In tutto questo la separazione dei poteri, i richiami del Consiglio d’Europa, l’indipendenza della magistratura contano poco o niente per i padroni del vapore. Poco importa esporre il paese a gravi critiche internazionali, minarne la credibilità. Ciò che conta è “mettere le mani sul Tribunale”, bloccare i processi che possono toccare esponenti della maggioranza o i loro mentori e nominare giudici servili ad essi.
Il Segretario Ugolini, in tutto ciò, è il miglior paravento. Ancora non sappiamo se abbia capito cosa stia succedendo e se si renda conto di cosa dice quando legge, con invidiabile abnegazione, relazioni scritte da altri tanto che talvolta fatica anche a pronunciarle.
Repubblica Futura guarda con estrema preoccupazione l’acuirsi della crisi della Giustizia nel nostro paese, il comprimersi costante dei diritti fondamentali delle persone e della indipendenza della magistratura. Non farà mancare la sua voce, a tutela dei diritti dei cittadini, continuando ad informarli perché è giusto che tutti i Sammarinesi abbiano diritto di vedere le carte, di sapere cosa la maggioranza sta facendo, di poter valutare e scegliere chi la racconta giusta…
Repubblica Futura si adopererà con tutti gli strumenti che la legge, e la nostra appartenenza agli organismi internazionali, consentono per cercare di fermare questa pericolosa deriva.
San Marino 24 settembre 2020/1720 d.F.R.