Rete, serata sul Territorio
Territorio deriva da un termine latino che significa “possessore della terra”. L’ambiente non è sinonimo di territorio, ma indica un sistema complesso di fattori fisici, chimici e biologici, di elementi viventi e non viventi e di relazioni in cui sono immersi tutti gli organismi che abitano il Pianeta. Per questo le due parole viaggiano sempre insieme.
Il concetto di “territorio” ha subìto, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad un’interpretazione in cui è riconosciuto il carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. Al quale però è stata posta poca attenzione perché usato solo per soddisfare gli interessi di pochi: speculativi, finanziari e per nascondere soldi sporchi di ogni genere, legati anche alla malavita. Così si è perso il “nostro suolo” e la sua ricchezza: il paesaggio. È stato sottratto il terreno all’agricoltura per fare posto alla cementificazione. È stato ridotto il rifornimento delle falde idriche, alimentando il dissesto idrogeologico con l’impermeabilizzazione dei suoli che impediscono l’assorbimento delle acque principalmente in casi di eventi straordinari.
Più case, più strade, più centri commerciali, senza una seria pianificazione urbanistica e senza seguire un’effettiva domanda non hanno portato maggior benessere, né hanno aggiunto valori alla qualità della vita. La ricchezza di un paese non si misura dal mattone e dalle betoniere. Per contro, il verde stimola i sentimenti positivi, riduce la frustrazione, la paura, lo stress. I parchi pubblici sono luogo di convergenza sociale e favoriscono l’integrazione.
RETE ha sempre difeso l’integrità del territorio e la salute dell’ambiente attraverso tutti gli strumenti dell’attività parlamentare, condannando l’abbattimento indiscriminato di alberi, tutte le forme di speculazione, l’inquinamento impunito dell’aria e delle falde acquifere. Queste sono battaglie comuni all’intera coalizione Domani in Movimento. La quale si presenterà questa sera, lunedì 4 novembre, presso la sala Montelupo di Domagnano, alle ore 21, per il settimo appuntamento “Dall’Aula alla piazza” dedicato appositamente ad illustrare le proposte per superare i disastri che si sono consumati finora.
In particolare, per noi di DIM, l’aspetto della qualità di vita è fondamentale perché il diritto alla salute e alla salvaguardia di un territorio salubre e idoneo alla vita sociale è una prerogativa civile. Il territorio è un patrimonio da valorizzare: distruggerlo significa limitare il potenziale turistico e la nostra vivibilità.
Siamo del parere che un nuovo Piano Regolatore Generale debba essere ispirato all’interesse pubblico, la realizzazione di infrastrutture, il miglioramento della mobilità, la definizione della qualità dell’abitare, la riqualificazione architettonica ed energetica degli edifici, la messa in sicurezza delle strade, l’approvvigionamento idrico, la valorizzazione e la pedonalizzazione dei centri storici, l’utilizzo sociale delle piazze, l’edilizia sociale.
Contestualmente, la tutela dell’ambiente dovrà avere lo scopo di prevenire la contaminazione dell’aria, dell’acqua e del terreno dovuta a inquinamento, radiazioni o altri residui industriali e agricoli; di una corretta gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare, di preservare l’integrità dei processi naturali minacciata dagli effetti dell’industrializzazione, dell’agricoltura, dello sviluppo commerciale e delle cattive abitudini umane.
Il diritto all’ambiente è una formula sintetica per indicare una pluralità di situazioni diversamente tutelabili. Noi ci siamo su tutte!
Movimento RETE