Libera: “Una lista completa, con le capacità e le competenze per dare soluzione ai problemi del Paese”
“Già il nome, Libera, evidenzia il fatto che siamo persone libere, senza scheletri nell’armadio – ha spiegato Matteo Ciacci -, libere di poter agire e di portare a casa risultati con il metodo della chiarezza dei rapporti. Noi vogliamo confrontarci con tutti, ma deve essere un confronto che serva a portare il Paese fuori dalle secche. Diciamo no allo scontro che ha caratterizzato i primi due anni di legislatura e sì al dialogo degli ultimi mesi, che ha portato a raggiungere provvedimenti importanti e a contrastare i poteri forti come mai prima. Abbiamo le capacità necessarie per poter risolvere i problemi, capacità che non derivano solo dall’esperienza di governo, ma anche da competenze personali. Abbiamo deciso di presentarci con un’unica lista – ha proseguito Ciacci – composta da 60 candidati. Siamo il cambiamento, ben consapevoli di cosa serva al Paese. Nel precedente governo non c’erano più le condizioni per trovare le soluzioni necessarie, siamo pronti a trovarle ora, con le mani libere. Non siamo identificabili né nel conservatorismo né nel populismo. Crediamo che al Paese servano competenza, capacità e onestà, caratteristiche che ci appartengono”.
“Anche a San Marino, come in Italia, la politica ha sostanzialmente una caratterizzazione tripolare – ha spiegato Alessandro Bevitori -. C’è il polo conservatore, c’è una proposta per così dire movimentista, che guarda non tanto all’ideologia ma che ha creato una coalizione che raccoglie il malcontento della gente, parlando alla pancia più che alla testa delle persone. Libera si propone di intercettare sicuramente la proposta riformista, progressista, la proposta che guarda all’evoluzione e più in generale alla competitività del nostro sistema economico. Libera rappresenta la continuità con la seconda parte della passata legislatura, quella fatta di condivisione, della volontà di trovare soluzioni sistemiche. E’ importante, infatti, che certi passi vengano fatti senza lo scontro sociale. Il Paese ha bisogno di riforme, ma devono essere comprese ed accettate dalla popolazione. Con RES e MIS abbiamo trovato un punto d’incontro per costruire una lista rappresentativa di tutta la società civile”.
Una lista che i rappresentati di Libera hanno raccontato sia nata in simbiosi, in maniera molto naturale.
“Una lista – ha aggiunto Dalibor Riccardi – che è la miglior risposta a tutti quei detrattori che hanno cercato di far passare un messaggio fuorviante. Libera c’è, è presente e con entusiasmo arriva a fare il massimo, presentando 60 candidati. Persone che hanno in comune l’amore per il nostro Paese e la volontà di affrontarne i problemi. All’interno della lista ci sono giovani, pensionati, persone provenienti dal mondo dell’imprenditoria, con varie competenze ed esperienze. Lavoreremo su due filoni: il primo consiste nell’evidenziare le emergenze del Paese e trovare da subito le risposte; il secondo nell’elaborare una proposta per incrementare lo sviluppo economico. Il nostro messaggio – ha concluso Riccardi è l’unico in grado di dare risposta alle problematiche della Repubblica di San Marino”.
“Il progetto Libera – ha aggiunto Rossano Fabbri – è un qualcosa che vuole andare oltre le vecchie dinamiche per costruire un progetto che possa essere un punto di riferimento per il futuro del Paese. Il progetto nasce in discontinuità con la prima parte di legislatura, ma con la volontà di andare a salvaguardare le cose buone fatte. Come componenti di minoranza abbiamo apprezzato, per esempio, quanto fatto in ambito economico. Sono stati portanti avanti tanti progetti che fanno ben sperare: la liberalizzazione del mercato, semplificazione in ambito industriale e tanto altro. Libera è una lista completa, che può vantare di avere al suo interno tutti i comparti della nostra società. Da parte di altre liste mi aspettavo una presa di coscienza maggiore delle criticità del nostro Paese. Oggi tutti dovremmo spogliarci delle nostre appartenenze e dei nostri simboli per approcciarsi a questi problemi”.
“Ci presentiamo – ha spiegato Michele Muratori – non come un partito o movimento, ma come una lista aperta al dialogo e all’ascolto, in continuità con la seconda parte di legislatura. Dialogo con la cittadinanza, con le forze sociali, le categorie sindacali ed economiche. Presentiamo una lista di 60 candidati e qualcuno, purtroppo, è dovuto rimanere anche fuori. La società civile ha risposto al nostro appello, anche semplicemente sottoscrivendo la nostra lista. Il nostro è un programma innovativo, accattivante, che ruota agli SDGs dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, della quale vorremmo ambiziosamente essere il primo Paese al mondo a raggiungere tutti i 17 obiettivi. Siamo convinti che, con l’aiuto di tutti, lo si possa fare”.
Libera