ICEE: obiettivo risorse più mirate in favore delle famiglie meno abbienti
L’introduzione dell’ICEE consentirà di destinare le risorse pubbliche alle famiglie realmente meno abbienti? È l’interrogativo a cui si è cercato di rispondere nella seconda parte del dibatto pubblico organizzato dalla CSdL lo scorso 14 novembre, in cui sono intervenuti il Segretario di Stato per gli Affari Interni Andrea Belluzzi, Elisa Zafferani per Domani Motus Liberi, il Segretario Generale UNAS Pio Ugolini, il Segretario CSdL Enzo Merlini.
In relazione alle funzioni dell’ICEE, il Governo ha dichiarato che non intende ridurre la spesa pubblica per gli interventi in favore delle famiglie, ma distribuirla in maniera più equa. Un principio che la CSdL sostiene da sempre.
In premessa, Merlini è partito dai dati dell’inflazione; secondo l’indice IPCA, dal 2014 al 2023 è stata pari al 20,85%. In tal senso, il rinnovo dei contratti di lavoro non ha tenuto il passo, anzi si è registrata una notevole perdita del potere d’acquisto, seppure con differenze significative all’interno dei settori privati e pubblici.
Oltre all’inflazione non recuperata, hanno pesato sulle tasche dei lavoratori e dei pensionati anche l’aumento delle aliquote contributive al fondo pensioni e la mancata applicazione della legge sul fiscal drag, che ha prodotto un incremento della pressione fiscale.
Mettendo insieme questi fattori, il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni è ulteriormente diminuito: in taluni settori e per alcune fasce di reddito, si può affermare che è stato pari a circa il 20% negli ultimi 10 anni. Pertanto, la politica dei redditi è un tema che va rilanciato dal Sindacato nei confronti del Governo.
Nello specifico dell’ICEE, va ricordato che ci troviamo ancora in una fase di confronto e discussione con l’Esecutivo, con l’obiettivo di includere, nel valore che questo strumento andrà ad indicare, tutti i redditi e i patrimoni ovunque prodotti e detenuti, cosa che il Decreto ancora non ha realizzato.
Una volta raggiunto questo obiettivo, Governo e sindacati dei lavoratori hanno assunto l’impegno di prendere in esame gli interventi pubblici esistenti, siano essi basati sul reddito personale e familiare, o riconosciuti indistintamente a tutti, al fine di verificarne la distribuzione con criteri di maggiore equità. Tali interventi, stimati complessivamente in 37 milioni annui, spaziano dagli assegni familiari al diritto allo studio, dalla previdenza all’edilizia sociale e sovvenzionata. Tale cifra corrisponde a circa il 10% del Bilancio dello Stato reale e al 2% del PIL.
Visto l’ammontare significativo di queste risorse, a maggiore ragione occorre avere la massima attenzione nel loro utilizzo, destinandole alle famiglie che ne hanno maggiore necessità.
Con i prossimi comunicati entreremo più nel dettaglio.
CSdL