ANIS: “Dall’incontro con il FMI la conferma che occorre avviare con urgenza il percorso delle riforme”
Si è svolto nel tardo pomeriggio di mercoledì l’incontro tra ANIS e gli esperti del FMI in missione a San Marino in questi giorni. Il confronto è partito dalla disamina della situazione in cui versa il sistema economico con un focus particolare sui settori manifatturiero, dei servizi e delle costruzioni per poi passare agli interventi auspicati per lo sviluppo dell’economia e a quelli per il riassetto del Bilancio dello Stato e del sistema bancario.
“Abbiamo come sempre colto con spirito costruttivo l’occasione di confrontarci con gli esperti del Fondo Monetario, certi che le loro valutazioni e indicazioni possano contribuire alla definizione delle migliori soluzioni per il nostro Paese”, commenta la Presidente Neni Rossini all’indomani dell’incontro. “Il che significa sì tenere conto delle peculiarità della nostra Repubblica – per la sua dimensione e per storia e composizione del tessuto economico – ma allo stesso tempo lavorare per rispettare (adeguarsi a, essere conformi a) gli standard internazionali (europei) con l’obiettivo di confrontarci e dialogare alla pari con gli altri Stati nel mondo.
Le criticità evidenziate anche quest’anno dal FMI sono molto simili a quelle che noi imprenditori abbiamo da tempo chiesto di affrontare come priorità. Da una parte c’è infatti la stabilità, quindi il riequilibrio del Bilancio dello Stato che, come sappiamo, è oggi raggiungibile solo attraverso riforme strutturali di grande respiro, come quella delle pensioni e la revisione complessiva della spesa pubblica, sanità compresa. Sullo stesso piano, perché sta impattando pesantemente sul Bilancio dello Stato, c’è l’urgenza di mettere un freno al continuo drenaggio di risorse che sta avvenendo nel sistema bancario e finanziario, in particolare riguardo a Cassa di Risparmio, per la quale il superamento del 5ter tramite l’emissione dei titoli irredimibili va coadiuvato da un incisivo piano industriale capace di ridurre i costi di struttura e aumentare l’efficienza e l’efficacia dell’attività svolta, considerato che lo Stato continuerà ad avere un esborso di quasi 10 milioni di euro l’anno in conto interessi. Vi sono poi gli altri gravi problemi creati dall’ammontare complessivo degli NPL per i quali una parte delle soluzioni necessarie arriveranno tra pochi mesi con due nuovi interventi legislativi previsti ad hoc. Sulle azioni in corso per cercare di iniziare a risolvere le criticità del sistema bancario gli esperti del FMI si sono riservati un giudizio più preciso dopo aver completato gli incontri di questi giorni.
Ampia condivisione e pieno sostegno alle nostre richieste rinnovate al Governo nel recente incontro del 4 febbraio relativamente all’introduzione del sistema IVA a San Marino, che semplificherebbe notevolmente l’interscambio commerciale e contribuirebbe anche a un sostanziale riequilibrio a livello fiscale. Come ANIS, ci aspettiamo che questa riforma venga avviata quanto prima, a iniziare dalla definizione della normativa -parte del lavoro è già stato fatto negli anni precedenti e rappresenta una buona base di partenza – e che parallelamente ci si attivi per predisporre l’adeguamento amministrativo e organizzativo che servirà a rendere operativo il nuovo strumento. Questo anche e soprattutto in considerazione dell’introduzione della fatturazione elettronica, il cui avvio è previsto a brevissimo, seppur ancora su base volontaria.
Soprattutto l’IVA rappresenterebbe un grande passo avanti verso la modernizzazione del Paese, avvicinandoci all’Italia e all’Europa, che costituiscono il nostro primo mercato di riferimento. A tal proposito, gli esperti del Fondo hanno ribadito quanto sia fondamentale arrivare all’accordo di associazione con l’Unione Europea. Un obiettivo che da sempre condividiamo e sosteniamo con forza, visto che le nostre aziende si confrontano quotidianamente con le regole di quel mercato, dovendo rispettarle rigorosamente per potervi operare. E dunque è fondamentale che le imprese sammarinesi possano competere almeno alle stesse condizioni delle imprese italiane ed europee, senza dover scontare gli oneri aggiuntivi e spesso gli ostacoli burocratici di essere comunque un ‘Paese terzo’. A ciò si affianca la necessità di semplificazione e snellimento delle procedure, incluso il ridisegno e l’efficientamento del sistema del collocamento.
Anche in questa direzione auspichiamo che l’azione del Governo diventi più incisiva. Come abbiamo già sollecitato, esaurita la missione del FMI, si aprano subito i tavoli di lavoro per avviare le riforme e costruire in tempi certi tutti gli interventi che servono”.