Bilancio 2021: la CSU rivendica un confronto vero
Sul progetto di Bilancio previsionale 2021, i dirigenti della CSU hanno incontrato questa mattina a Palazzo Begni il Segretario di Stato per le Finanze, alla presenza di una delegazione di Governo. La CSU ha ribadito già da tempo la necessità di attivare con l’Esecutivo un confronto articolato e completo, per realizzare il quale finora c’è stato pochissimo tempo a disposizione. Infatti il testo in bozza del progetto di legge sul Bilancio 2021 è stato inviato solo ieri sera, integrato con una parte consegnata nella mattinata oggi; va sottolineato che domani lo stesso PdL dovrà essere depositato per l’avvio dell’iter istituzionale in prima lettura.
La CSU ha espresso alcune sue osservazioni e valutazioni preliminari, tenendo conto che visti i tempi ridottissimi a disposizione non è stato possibile prendere in esame l’articolato in maniera approfondita e compiuta.
L’emissione di “titoli irredimibili del debito pubblico”, prevista dall’articolo 2, è un meccanismo che prevede la trasformazione del debito di Cassa di Risparmio relativo al famigerato “articolo 5-ter” in un “titolo di credito” garantito dallo Stato; la CSU ha chiesto di avere maggiori informazioni su questa operazione finanziaria.
La CSU ritiene indispensabile che Carisp venga messa in sicurezza e che quanto avvenuto con la “spalmatura” della perdita in 25 anni – grazie al bizzarro meccanismo del 5-ter – trovi una soluzione sostenibile e condivisa, nonché avallata dagli organismi internazionali, che consenta alla banca di tornare quanto prima ad ottenere risultati positivi, affinché possa far fronte al rimborso degli interessi e del capitale del “titolo irredimibile”. Ci sono molti aspetti riguardanti l’emissione di “titoli irredimibili” che per la CSU devono essere adeguatamente approfonditi e chiariti.
L’articolo 4 del PdL prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro per la promozione dello sviluppo, ma non è specificata quale sia la provenienza e la copertura economica di queste risorse.
L’articolo 8, riguardante il finanziamento degli ammortizzatori sociali (i cui fondi sono in passivo), reitera anche per il 2021 l’intervento di prelievo dalla Cassa di Compensazione. Ma le risorse della stessa Cassa (nella quale confluivano gli attivi dei fondi per gli ammortizzatori sociali) nel corso degli anni sono state via via svuotate, con ultimo in ordine di tempo il prelievo di 9,7 milioni previsto nella legge di variazione di bilancio recentemente approvata. L’Esecutivo non ha previsto nessun impegno a ricostituire e restituire le risorse della Cassa di Compensazione.
Sui Fondi Pensione, il contributo a carico dello Stato per la gestione del fondo pensioni lavoratori dipendenti per l’esercizio finanziario 2021 è previsto fino a 28 milioni di euro, a cui si aggiungono oltre 3 milioni di euro per le quote annuali, derivanti dalla rateizzazione dei contributi pro-tempore previsti, riferite agli esercizi 2019 e 2020.
La CSU ha chiesto al Governo di capire se queste risorse sono quelle che mancano realmente per l’equilibrio del fondo “pensioni lavoratori dipendenti” o se è solo la differenza tra le entrate e le uscite per l’erogazione delle pensioni. Poiché questo intervento riguarda solo i fondi pensionistici dei lavoratori subordinati, per CSU si deve intervenire anche sui fondi previdenziali delle altre categorie.
Alla luce del fatto che la collocazione sul mercato internazionale dei titoli del debito pubblico previsti dal bilancio di assestamento approvato nel giugno scorso (per un ammontare complessivo fino a 500 milioni di euro), finora non si è concretizzato, il Governo sta studiando la possibilità di ricercare finanziamenti per 150 milioni di euro da altri soggetti al momento non precisati.
Per la CSU, pur nella consapevolezza della necessità sottostante all’operazione, è indispensabile la massima trasparenza e chiarezza sull’operazione ed una approfondita verifica riguardo alla affidabilità dei finanziatori, nell’ottica di tutelare il Paese.
La CSU si riserva di approfondire ulteriormente il progetto di legge, al fine di ricavarne delle valutazioni più compiute. Il Segretario per le Finanze ha assicurato il confronto tra la prima e la seconda lettura consigliare ed ha evidenziato che è volontà del Governo evitare che – come da copione consolidato negli anni – l’articolato venga stravolto all’ultimo momento da valanghe di emendamenti; la CSU auspica fortemente che si tratti di un confronto vero, approfondito e costante, in cui le proposte sindacali siano tenute nella dovuta considerazione; alla CSU ed al Paese non basterà una semplice presa d’atto di scelte che Governo e maggioranza intendono compiere.