ANIS: nell’assestamento di bilancio sul Gas contesta il metodo e il mancato coinvolgimento
Questa mattina in Consiglio Grande e Generale è stato approvato un emendamento in tema di approvvigionamento diretto di gas naturale presso fornitori esterni da parte di operatori economici sammarinesi che va completamente nella direzione opposta a quanto la nostra Associazione richiede da tempo, ovvero: un allineamento agli standard europei e quindi al mercato libero, per permettere a tante aziende sammarinesi di poter competere alle stesse condizioni delle loro dirette concorrenti.
Ricordiamo infatti che attualmente solo alle aziende che consumano più di 2milioni mc/anno è permesso importare gas naturale da fornitori esteri quando in Italia tale soglia è stata fissata fin dall’anno 2000 in 200.000 mc/anno e la tendenza dell’UE, compresa l’Italia come palesa anche la “Strategia Energetica Nazionale 2017”, è quella di liberalizzare completamente il mercato.
Un appunto doveroso sul metodo: non solo sul progetto di assestamento non siamo stati minimamente coinvolti ma sono anche stati presentati emendamenti dell’ultima ora riguardanti strettamente attività ed interessi di cui la nostra associazione è portatrice, senza l’indispensabile confronto preventivo, e ciò francamente non è accettabile.
Ci permettiamo inoltre di aggiungere la seguente riflessione: la politica di gestione dell’Azienda Autonoma dei Servizi deve essere oggetto di una valutazione a tutto tondo e non semplicemente quella riguardante un singolo servizio senza considerare anche tutti gli altri per i quali, ad eccezione del gas e dell’energia elettrica, si registra una perdita, in diversi casi anche molto consistente, e non vengono identificati e messi in campo interventi di efficientamento per tendere quanto meno all’obiettivo di portarli in pareggio.
A nostro avviso restare ancorati al principio monopolistico attuale, significa ostacolare ancor più gli investimenti in territorio delle imprese con riflessi anche in termini di crescita occupazionale, proprio ciò di cui oggi, invece, San Marino ha assolutamente bisogno.
San Marino, 3 novembre 2020