Economia e Lavoro

Andrea Zafferani risponde al Segretario Lonfernini

Giochi del Titano

Mi trovo costretto a rispondere alle continue esternazioni del Segretario Lonfernini, riportate in interviste su un “giornale” locale, relativamente all’attività della Segreteria al Lavoro da me retta nella passata legislatura.

Pensavo che la sua prima intervista, di un paio di settimane fa, fosse una “boutade”, un pezzettino scritto per darsi un tono, vista la pochezza dei temi concreti di cui discutere, e non ci avevo fatto troppo caso. Ad esempio, quando scriveva “mi sono ambientato, si, ma con disordine, quello che ho trovato negli uffici della Segreteria…io purtroppo ho trovato spazi usati in maniera approssimativa che sono tutti da riorganizzare”, salvo poi magnificare (ovviamente) lo stato in cui, lui sì, aveva lasciato la Segreteria al Turismo al suo successore.

Conosco bene lo stile di Lonfernini, che ama fare il gradasso e dire quanto è bravo lui e quanto sono scarsi gli altri, quindi avevo accettato in silenzio anche questo suo improvviso trasformarsi in architetto o in esteta amante dell’ordine e dell’organizzazione degli spazi.

Poi, vabbé, non poteva mancare in quella circostanza qualche frase a caso tipo “per non parlare di cosa ho rinvenuto nei cassetti e in giro per gli uffici, mi ha molto colpito tra le altre cose vedere progetti che evidentemente qualcuno aveva sottoposto all’attenzione degli allora responsabili gettati in un angolo e pieni di polvere senza alcuna cura o riguardo”. Sicuramente, con questa frase, sarà riuscito a fare scendere una lacrimuccia a qualcuno di fronte a questa mancata sensibilità per quei poveri fogli di carta, è quasi scesa anche a me. Però voglio rassicurare i lettori: quei progetti “gettati in un angolo e pieni di polvere” con tutta probabilità non esistono, rientrano soltanto nelle “sparate” del Segretario per darsi un tono e dire (sempre) quanto è bravo lui e scarsi gli altri.

Approfitto per informare di qualcosa che sono sicuro che persino il Segretario possa comprendere: noi avevamo l’abitudine di scansionare le cose e lavorare tramite supporti informatici, non tramite la carta; capisco le abitudini più old style del Segretario Lonfernini, che ama la cara vecchia carta, ma spero non ci faccia una colpa se lavoravamo come fa oramai la stragrande maggioranza delle persone, cioè usando i Pc e i file elettronici.

Nell’intervista di ieri, però, il Segretario si supera e ci dice che “mancano i dossier, non ci sono faldoni, non vi sono punti di riferimento…io ho ricevuto solo due mail e ho incontrato un’ora il Segretario Zafferani, questo è il modo in cui è avvenuto il passaggio di consegne”, senza dimenticare di magnificare (come sempre) quanto sia stato bravo lui a fare il passaggio di consegne col suo successore nel 2016.

Quindi adesso basta, è ora di mettere qualche puntino sulle i.

Ora, va bene tutto, va bene essere old style, va bene amare i faldoni di carta, ma che il Segretario non sappia che oggi i documenti della Segreteria sono tutti protocollati su uno specifico applicativo (Acta) e divisi per materia e data, quindi rinvenibili con dei semplicissimi clic (e successivamente stampabili, se proprio tiene alla carta), è molto grave. O forse lo sa perfettamente e vuole semplicemente vendere fumo ai cittadini per darsi un tono? In entrambi i casi è un approccio inaccettabile.

Quanto a me, io mi sono limitato ad inviargli per mail, come doveroso, le cose “sospese”, dove non c’erano ancora a disposizione atti o documenti ufficiali e protocollati da consultare.

Riguardo al passaggio di consegne, visto che il Segretario accusa, approfitto per segnalare a chi legge che quando ci siamo incontrati per il passaggio di consegne sulle questioni della Segreteria, alla presenza di ben 7 persone oltre a me (nonostante fosse il 31 dicembre), il Segretario Lonfernini, per usare le sue parole alla fine dell’incontro, non ha ascoltato quasi nulla ed aveva la testa da un’altra parte perché era “stanco dopo giorni di intensa attività”. Ci sta, mica possiamo essere sempre in perfetta efficienza o sempre concentrati al massimo, ci possono essere tante vicende che portano la testa altrove in un dato momento; tanto è vero che gli avevo dato piena disponibilità a rivederci, anche in seguito alla sua nomina ufficiale, per approfondire qualunque aspetto rimasto da chiarire. Disponibilità che, naturalmente, non è mai stata colta, ed oggi me lo ritrovo sui giornali ad accusare a destra e a manca.

Ogni tanto, forse, prima di parlare bisognerebbe farsi un esamino di coscienza perché se quando si fa il passaggio di consegne ti trovi davanti una persona che sembra più in vacanza che pronto ad ascoltare le cose, e che poi va sui “giornali” a farsi bello e a dire quanto sia stato bravo lui e scarsi gli altri, diventa tutto più difficile.

Non commento invece rispetto alle linee politiche della Segreteria, anche se qualcosa ci sarebbe da dire su diversi temi affrontati in queste interviste: siamo nel campo delle parole e quindi attenderemo gli atti ufficiali ed i progetti presentati prima di ogni valutazione.

Tanto era dovuto.

Andrea Zafferani

Repubblica Futura