Economia e Lavoro

CSU: ricordare significa opporsi alle discriminazioni

Giochi del Titano

“A 75 anni dalla liberazione di Auschwitz la memoria resta un patrimonio inestimabile dell’umanità, perché, come ammoniva Primo Levi, solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità, solo allora sarà possibile dimenticare”. Nel giorno della memoria i segretari della CSU Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari non dimenticano l’immane tragedia dell’Olocausto e sottolineano come il filo-rosso del lavoro abbia attraversato quegli anni terribili: “Nei lager nazisti, chiamati ‘campi di lavoro’, abbiamo conosciuto la forma più disumana del lavoro, quello che annienta la persona nella sua interezza e che si prende gioco della sua dignità, a partire dalla ignobile  frase all’ingresso di Auschwitz, il lavoro rende liberi”.

E il lavoro, aggiungono, “ha avuto un ruolo centrale nella storia della Resistenza, quando migliaia di operai contribuirono alla cacciata del nazifascismo riorganizzando il Sindacato democratico nelle fabbriche, ostacolando con scioperi e sabotaggi la produzione bellica e contribuendo a riannodare la cultura tra le persone, pagando prezzi elevatissimi”.

Per i segretari CSU “il riverbero sul presente di quell’abisso di disumanità ci deve allora impegnare  ogni giorno a trasmettere ai giovani i valori della democrazia, libertà, dell’integrazione, del rispetto per la vita. Perché ricordare significa anche questo: opporsi a una visione del mondo che rende invisibili le minoranze, chi è più fragile, i diversi da noi. Significa rilanciare l’impegno del sindacato contro ogni discriminazione, per un mondo più libero, solidale, nel rispetto dei diritti fondamentali della dignità della persona”

Comunicatoe immagine da  CSU

 

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