Caro prezzi di frutta e verdura, la CSU ha incontrato le associazioni di categoria
RSM 18 luglio 2019 – La CSU ha incontrato presso la propria sede i rappresentanti delle Associazioni di categoria per affrontare la problematica, più volte sollevata dalla stessa Centrale Sindacale Unitaria, dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari, rispetto ai quali si è riscontrato che l’enorme divario rispetto al Comune di Rimini, è concentrato sul costo di frutta e verdura fresca.
In effetti, raffrontando alcune tipologie di prodotti a campione tra gli esercizi sammarinesi e del circondario, un gruppo di pensionate hanno confermato che, nell’ambito della categoria complessiva dei generi alimentari e bevande analcoliche, i prezzi dei prodotti confezionati sono abbastanza in linea. Lo stesso emerge sezionando i dati pubblicati dall’Ufficio di Statistica, la cui uniformità e attendibilità è accertata, in quanto utilizza gli stessi criteri dell’ISTAT.
La CSU ha nuovamente rimarcato che si conferma anche nei primi mesi del 2019 una tendenza ad un significativo aumento dei prezzi di frutta e verdura fresca, che incide molto all’interno della componente del paniere denominata “prodotti alimentari e bevande analcoliche” rispetto al circondario, come riportato nei precedenti comunicati pubblici; una differenza talmente elevata che non ha giustificazioni, e che va ad appesantire i costi delle famiglie e ad indebolire il potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni. Da rilevare che questa tendenza a San Marino continua dal 2013 ad oggi.
In tal senso la CSU ha rivolto un appello ai rappresentanti delle Associazioni di categoria, affinché vengono messe in atto, nell’ambito delle loro possibilità, tutte le azioni necessarie per arrestare il più possibile la crescita dei prezzi della frutta e degli ortaggi che finiscono sulla tavola dei sammarinesi.
Le parti, pur esprimendo differenti valutazioni, hanno manifestato la volontà comune di affrontare la problematica, partendo da una analisi più approfondita e dettagliata dei dati e sulle loro modalità di rilevazione, con l’obiettivo di superare le criticità presenti e di restituire competitività al sistema commerciale del Paese, rendendolo maggiormente attrattivo anche verso l’esterno.
CSU e Associazioni di categoria si sono impegnate a rivedersi a partire dal prossimo mese di settembre. Le parti hanno altresì sottolineato la necessità di continuare a coinvolgere nella problematica anche il Governo, grande assente all’incontro, sottolineando il fatto che lo stesso non si è mai degnato di rispondere alle varie lettere di richieste di incontro inoltrate dal sindacato…
La CSU ritiene importante, pur nella differenza di valutazioni, avere riscontrato un atteggiamento di sostanziale disponibilità da parte delle categorie economiche e sottolinea che l’obiettivo comune deve essere quello di creare le condizioni per promuovere ed incrementare i consumi interni.
In attesa dei nuovi incontri, la CSU continuerà comunque a monitorare l’andamento dei prezzi, coinvolgendo anche le Associazioni dei Consumatori (Sportello Consumatori e ASDICO), e se si confermerà la tendenza agli aumenti, non mancherà di far sentire nuovamente la propria voce a tutela del potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie.
CSU