Economia e Lavoro

Consiglio di Previdenza: com’è che Banca CIS è andata in crisi?

Giochi del Titano

San Marino. Ci sono troppo interrogativi su Banca Cis, che non hanno ricevuto risposta. Il Consiglio di Previdenza, che sorveglia la buona gestione dei fondi pensione, fa dunque tutta un a serie di considerazioni. Ma soprattutto chiede come mai la banca sia andata in crisi, quando appena tre mesi fa pubblicizzava il suo ottimo stato di salute (http://www.tribunapoliticaweb.sm/economia/2018/10/30/29101_banca-cis-godiamo-ottima-salute/) Non solo, ma chiede lumi sulle fuoriuscite di denaro degli ultimi giorni. Ecco il testo integrale della nota diramata dal Consiglio di Previdenza.

In riferimento alla vicenda che ha investito Banca CIS, il Consiglio per la Previdenza intende rendere noto come si è adoperato per tutelare le somme dei fondi pensione investiti nella stessa banca, chiedendo immediatamente l’indispensabile intervento del Governo e di Banca Centrale.

Precisiamo che presso Banca CIS sono allocati complessivamente circa 85 milioni di euro di risorse previdenziali, così suddivisi: 24 milioni in liquidità e 61 milioni in PCT (Pronti Contro termine), con titoli sottostanti di garanzia; senza considerare i 14 milioni di Fondiss. L’entità dell’allocazione è la conseguenza di fusioni bancarie avvenute negli ultimi 10 anni, ovvero tra Credito Industriale Sammarinese, Banca Partner e nel 2013 Euro Commercial Bank. Fusioni che hanno fatto confluire in Banca CIS tutti i fondi depositati nelle precedenti tre banche.

Va comunque rilevato che la somma iniziale era maggiore e nel tempo questo Consiglio per la Previdenza ha provveduto a ridurre l’esposizione per riequilibrare e diversificare il rischio  tra i vari Istituti di Credito.

Al fine di completare e avere ben chiaro il quadro della situazione il Consiglio per la Previdenza ritiene indispensabili le seguenti precisazioni:

  1. fin dal 2008, momento in cui è scoppiata a crisi economica, il Consiglio per la Previdenza è stato fortemente sollecitato a mantenere le risorse dei Fondi Pensioni all’interno del sistema bancario e finanziario sammarinese, per sostenerlo e non metterlo in ulteriore difficoltà;
  2. ad ogni asta – modalità attraverso la quale vengono attuati gli investimenti delle risorse dei Fondi Pensione – il Consiglio richiede a tutti gli Istituti Bancari una serie di dati, dai quali è possibile desumere lo stato di salute di ciascuno di essi, per poi procedere all’allocazione. Per quanto riguarda Banca CIS, i dati da essa forniti in occasione dell’ultima asta erano ottimi, in particolare il coefficiente di solvibilità era superiore di oltre il 50% rispetto al limite previsto dalla legge. Tali dati venivano poi trasmessi a Banca Centrale per essere verificati ed essa in questi anni non ha mai rilevato incongruenze.

Nel momento stesso in cui sono iniziate a circolare voci e notizie circa provvedimenti giudiziari adottati dalla Magistratura sammarinese nei confronti dei vertici di Banca CIS, ovvero da mercoledì 16 gennaio 2019, il Consiglio per la Previdenza si è subito adoperato per mettere in sicurezza i 24 milioni allocati in liquidità, inviando seduta stante una lettera a Banca CIS – e per conoscenza in copia al Segretario di Stato alle Finanze, all’intero Congresso di Stato e a Banca Centrale – per avere le massime assicurazioni anche nell’interesse dell’intero sistema San Marino.

Lo stesso Consiglio, nei successivi e concitati giorni in cui è prima stata disposta l’amministrazione straordinaria e di lì a breve il blocco dei pagamenti, è stato riunito in seduta permanente e ha chiesto ripetutamente al Governo che insieme a Banca Centrale fornisse garanzie concrete e sostanziali circa la messa in sicurezza delle somme dei fondi pensionistici gestite da Banca CIS.

Venerdì 25 gennaio il Governo ha emanato un Decreto Legge che non soddisfa a pieno le richieste di tutela avanzate in termini di garanzie reali.

Questo Consiglio per la Previdenza ha quindi chiesto:

  • notizia e dettagli circa l’eventuale uscita dalla banca di importanti somme che hanno determinato il blocco dei pagamenti, mentre alla sua richiesta del 16 gennaio di ritiro dei 24 milioni di euro non è stato dato seguito;
  • come sia stato possibile che in soli 3 mesi Banca Cis sia finita in crisi di liquidità quando gli ultimi indicatori forniti dalla stessa banca ne accertavano una situazione di formale solidità;
  • quanta liquidità è uscita dal 1/12/2018 al 22/1/2019, inizio del blocco dei pagamenti, con particolare attenzione al periodo successivo alla richiesta di messa in sicurezza dei Fondi Pensione inoltrata il 16 gennaio;
  • verifica della disponibilità dei titoli sottostanti ai 61 milioni di euro investiti in PCT.

Il Consiglio per la Previdenza è in attesa di ricevere tempestivamente le indispensabili risposte ed informazioni da parte delle istituzioni preposte per assumere le conseguenti deliberazioni.

Il Consiglio per la Previdenza