Cesare Pisani, Ad TIM San Marino: un bilancio a 5G
San Marino. L’anno che si è appena chiuso è stato ancora un altro anno splendido per la nostra Azienda. Un anno che si aggiunge ad una serie pluriennale di crescita a due cifre. L’utile operativo è cresciuto di oltre il 40% rispetto allo scorso anno. Abbiamo superato di parecchi punti percentuali gli obiettivi di budget. La quota di mercato nella voce ha raggiunto il 75% e nei dati il 97%. Internet Flash, il servizio UBB nella RSM, copre tutto il Paese ed ha superato il 50% delle linee BB. In dipendenza dell’esigenze del cliente e in funzione della disponibilità di rete, siamo in condizione di garantire ogni tipo di accesso: fibra all’armadio, fibra a casa e wireless da fisso. Livein San Marino, il nostro servizio di marketing di prossimità, in termini di APP scaricate ha raggiunto quota 22.000, con una penetrazione che in percentuale non ha eguali. Livein Riviera si è qualificata tra le app più apprezzate durante la stagione turistica.
Ma è stato il progetto 5G che ha accesso i riflettori del pianeta sulla Repubblica e sulla nostra Azienda, permettendoci di consolidare il ruolo di TIM San Marino quale Laboratorio a Cielo Aperto per il Gruppo Telecom Italia (Living Lab, come ci ha definito un giornalista inglese). A maggio abbiamo presentato il progetto operativo. Sono seguiti una serie di first: primo Tablet 5G, prima antenna standard 3GPP, accordo per la prima smart factory 5G driven; Rally Legend Digitale con riprese da cellulari. L’ufficio filatelico della Repubblica ha voluto perpetuare questi risultati con un’emissione dedicata: San Marino 5G Libertà e Innovazione, che nella grafica include il nostro brand, non lasciando dubbi sull’Azienda che, fuori da ogni retorica e senza alcun onere per i cittadini, ha portato all’eccellenza la Repubblica dandole visibilità.
Questi risultati straordinari si collocano a valle di precedenti start-up che hanno caratterizzato 15 anni della nostra storia. Durante questi anni abbiamo affrontato con coraggio e determinazione situazioni critiche e di impasse trasformandole in opportunità per tutti, Azionisti, Azienda, Persone e Paese. In queste righe utilizzerò i fatti essenziali e qualche immagine per ripercorrere in maniera sintetica questo importante periodo della nostra vita, nella consapevolezza che, da prospettive e con letture diverse, è già scolpito dentro ognuno di noi.
Come molti di noi ricorderanno, nei primi anni del nuovo millennio, l’allora Intelcom, era in forte difficoltà. Per scelte industriali e commerciali evidentemente errate, l’Azienda era praticamente in bancarotta. Ma Telecom non si arrese e diede fiducia a Noi e al Paese. Acquisì le quote dei soci locali, ripianò le perdite, investì nell’infrastruttura VoIP ingaggiandomi per realizzare a San Marino il polo della voce su internet del gruppo.
Inizia così a fine 2003 il primo start up, la nostra prima avventura. In poco tempo implementammo un modello di business originale, diventando uno dei principali player dell’Hubbing VoIP con una rapidità e flessibilità operativa unica. Acquisimmo un Know How e costruimmo delle professionalità che ci collocarono rapidamente tra le eccellenze del settore: sviluppo business in tutto il mondo; set up nuove interconnessioni in 48h; prepagati e pagamenti a 3gg; gestione dispute; monitoraggio qualità; Account Management per acquisti e vendita a Sparkle e a clienti 3zi; servizi on the spot, cioè instradamenti on demand e in real time; un least cost routing che ci permetteva di essere best quality and best cost per tantissime destinazioni.
Superammo il miliardo e mezzo di minuti di traffico. Centottanta interconnessioni in 140 Paesi. Oltre 20 collegamenti diretti; tra questi: Perù (Americatel), Onatel Burkina Faso, Algeria Iristel, Guatemala Comcel, Nigeria, Wana Marocco, Pakistan, Ukraina, Polonia. Qualità (ASR e ACD) carrier grade ossia a livello se non superiore a quella dei diretti.
Mentre il business del VoIP Hubbing si consolidava, allo scopo di rafforzare ulteriormente il nostro conto economico, in una logica di economia di scala e di scopo, abbiamo guardato con interesse a nuove opportunità. In quegli anni stava emergendo il segmento etnico. Comunità di persone che dai propri paesi migravano in aree “ricche”. Queste persone condividevano con i propri cari nel paese d’origine un bisogno di comunicazione. Ma a differenza di questi avevano le risorse economiche per sostenerne l’onere per entrambi. Telecom Italia come altri operatori storici avevano linee di prodotti “carte prepagate per il segmento etnico”. Tuttavia nessuno perseguiva adeguatamente l’opportunità offerta dalle carte “bidirezionali” ovvero funzionanti nei paesi d’origine e di destinazione a partire da un unico conto di ricarica. Implementammo questo modello con prodotti anche in logica comunitaria, dedicati cioè alle più importanti diaspore del pianeta come marocchini, indiani, egiziani, rumeni etc. C’era inoltre il business dei “phone center”, posti dove era possibile effettuare chiamate a costi competitivi, spesso gestiti da persone delle stesse etnie a cui si rivolgevano. I phone center raccoglievano traffico nativo che arrivava a Sparkle e ad altri carrier internazionali attraverso “aggregatori”. Gestire in maniera competitiva queste entità (traffico e prepagato) e, dove possibile, disintermediare (ovvero vendere direttamente ai phone center) avrebbe fatto sicuramente la differenza rispetto ad altri. Con queste premesse, parte per noi il business etnico, il secondo start up che permetterà a Sparkle e a Telecom di acquisire traffico in forma diretta, generare ricavi addizionali, migliorando il posizionamento competitivo del Gruppo. Potenziammo la nostra piattaforma di Billing (inserire immagine) e gradualmente ci posizionammo come il Centro di Competenza Etnico di Telecom Italia.
Furono anni di grandi sfide e di immense soddisfazioni dove ci confrontammo con culture profondamente diverse e consolidammo la nostra capacità di execution a distanza.
Una grossa opportunità che servì ad allargare nostra sfera di competenza fu l’acquisizione della gestione di Intercall, azienda Francese, quotata in borsa a Parigi, attiva sul mercato etnico. L’Azienda era in redressement judiciaire, il chapter 11 francese. I debiti erano congelati per consentire la ristrutturazione del business. La situazione non era semplice. Il personale era sfiduciato; forte rischio imprenditoriale per la concentrazione delle attività su un solo distributore fisico; piattaforma di billing obsoleta; alti costi di terminazione. Prendemmo il controllo strategico e operativo dell’Azienda: acquisimmo la gestione del traffico, implementammo il modello di prodotti comunitari fisici e telematici, sviluppando attività in vari paesi. Oltre a ciò, in una logica di economia di scala, realizzammo l’outsourcing della piattaforma etnica, razionalizzando investimenti e gestione. Questo modello di outsoursing fu replicato successivamente con altri operatori: Latelz in Cambogia: traffico ITZ; B2Com Operatore francese: phone center; Prime Romania: voce business; ICE Incumbent Costarica: carte prepagate; BSNL incumbent indiano: carte prepagate.
Direttamente o insieme a questi operatori mettemmo sul mercato prodotti innovativi e competitivi: Ardì per i marocchini, 4RNI per gli indiani negli USA, Pura Vida per i costaricensi, Llama a Bolivia con Cotas; A casa per i rumeni, Um el donia per Egitto. In Spagna lanciammo Recarga Latina, una carta per i sudamericani, ricaricabile presso tutti i tabaccai (los estancos), i benzinai e i chioschi del paese, che ha avuto un grandissimo successo. In Spagna commercializzammo inoltre Recarga Locutorio, un prodotto per ricaricare i pin dei Phone Center che in Italia replicammo con la VoIP Key. Per molte comunità realizzammo un modello distributivo multicanale su prodotti fisici ricaricabili, virtuali e on line. (inserire modello).
Con Intercall andammo oltre le carte e i phone center. Nel 2006 lanciammo Horizon Mobile il primo operatore mobile virtuale dedicato al segmento etnico. Inserire foto. Attraverso un MVNO enabler “Transatel”, attivammo sulla rete di Bouygues un servizio mobile il cui prepagato e l’istradamento erano gestiti sulla nostra piattaforma. Le carte prepagate stavano raggiungendo la maturità. La minaccia ai prodotti esistenti e, per altro verso, l’opportunità per differenziarci e acquisire nuovi ricavi, erano i servizi da mobile. Implementammo il modello che fu ripreso da TIM con la carta TIM Etnica realizzata con il nostro supporto.
La relazione con Intercall fu molto profittevole. Ristrutturammo con successo il suo business posizionandola tra i principali player del settore. L’azienda fu successivamente venduta a Iliad Free di Xavier Niel. Oggi ha allargato la propria attività, acquisendo Kertel e le attività sull’etnico delle Poste francesi.
Alla fine della prima decade del secondo millennio eravamo all’apice del successo delle nostre attività internazionali, avevamo consolidato l’hubbing e l’etnico, raggiungendo un fatturato di parecchie decine di milioni di euro e una posizione competitiva di grande rispetto e soddisfazione. Ma tutto scorre! Una serie di fattori tra cui l’esasperata competitività del settore delle Telecomunicazioni, la crisi economica, i difficili rapporti tra la RSM e l’Italia (San Marino era finita nella black list dell’UE e dell’Italia) hanno spinto i nostri Azionisti a valutare la possibilità di uscire dal Paese cedendo l’Azienda. Finimmo negli asset disposal.
L’operazione era gestita dalla divisione M&A, Merger and Acquisition. Il nostro coinvolgimento, come giusto, limitato alla fornitura di informazioni. Si fece avanti un compratore. Fu aperta una data room e si diede inizio alla due diligence. Il processo andò avanti settimane, alla fine del quale fui invitato alla riunione che avrebbe dovuto sancire la cessione dell’Azienda. Mi fu data la parola e non la lasciai se non dopo aver fatto sorgere il dubbio sulla profittabilità dell’operazione. Trovai grande sensibilità e supporto nell’allora responsabile di Wholesale che apprezzò il valore della nostra Azienda e si fece promotore di un riesame della decisione presso i vertici del Gruppo. Furono richiesti altri dati. Ci furono altre riunioni a valle delle quali, con nostra grande soddisfazione, la proposta del compratore fu spedita al mittente e fummo dichiarati incedibili!
Per ridurre il rischio “Paese” e massimizzare la focalizzazione del business, ci fu chiesto rivedere le attività in maniera da concentrarle sulla RSM, trasferendo nel Gruppo risorse e attività commerciali non sammarinesi.
Ha inizio così il nostro terzo start up quello che ha visto il riposizionamento di TISM sul Mercato locale. In poco tempo, abbiamo definito, sviluppato e implementato un piano di focalizzazione e carve out. Lo abbiamo fatto con correttezza e trasparenza verso i colleghi, creando valore e gestendo con intelligenza e coesione il rapporto con clienti, sindacati, governo, concorrenti, associazione di categoria e tutti gli altri stakeholders.
In tre mesi realizzammo un’infrastruttura che ha reso disponibile su tutte le centrali della Repubblica, oltre alla voce TISM, servizi BB avanzati quali VDSL 20 Mega e eVDSL.
In parallelo, e senza soluzioni di continuità, sono stati sviluppati e implementati i processi necessari per trasferire nel Gruppo i servizi Hubbing e Etnico, mantenendo la gestione della piattaforma e creando le condizioni perché il TIS Rimini si consolidasse come riferimento di best practice nei percorsi di sviluppo e integrazione nelle funzioni Sparkle.
In mezzo a tutto questo, scadeva la Convenzione Ventennale, che siamo riusciti a rinnovare “in zona Cesarini”, nelle more di una crisi politica e con un esecutivo di governo dimissionario e limitato alla gestione ordinaria. A pochi mesi dalla firma della Convenzione, abbiamo lanciato il servizio voce che, in controtendenza al forte declino della voce fisso, in termini di nuove linee per il Gruppo, cominciò a crescere a due cifre mantenendo questo trend per anni. Questo risultato veniva raggiunto anche grazie bundle commerciali e l’implentazione di servizi innovativi quali l’ecosistema famiglia, dove veniva valorizzato il telefono fisso attraverso la sua integrazione con il servizio VoIP.
Da un punto di vista operativo, “l’andare a vivere da OLO” non è stato semplice. L’allineamento dei sistemi con TI, conseguente l’infrastrutturazione e il lancio del Servizio Voce, ha reso necessarie soluzioni energiche, quasi militari, per sostenere la crescita e mantenere la reputazione di eccellenza acquisita negli anni. Nel primo periodo l’area tecnica è stata chiamata alla Mobilitazione Generale, per affrontare ed eliminare bachi di sistema e di processo che, ai tassi di crescita attesi, avrebbero potuto comportare disservizi e ritardi inaccettabili nelle attivazioni. Per analizzare i casi più critici e predisporre un piano di azioni giornaliero, i colleghi commerciali, post vendita e tecnici del TISM Store hanno istituito il briefing pre-volo. Fu creata una task force inter-gruppo per affrontare e risolvere in maniera strutturale i problemi d’interfacciamento tra i sistemi. Questi interventi hanno consentito di dimezzare i tempi di attivazione e mantenere il livello di servizio e la qualità della relazione con il cliente in linea con il prestigio acquisito da TISM nella Repubblica.
Ma tutto questo doveva diventare passato! Gestita l’emergenza, occorreva riprendere il binario della nostra Vision: un’Azienda High Tech, che vede nell’Innovazione un fattore critico di successo, che punta all’eccellenza su tutta la catena del valore e che genera valore per gli azionisti.
Questo non solo perché l’high tech è cool, ma anche e forse soprattutto per garantire la sostenibilità del business. Il mercato sammarinese è per sua natura limitato. I nostri costi fissi alti. L’esperienza fatta con gli israeliani sull’hubbing e i francesi sull’etnico ci aveva permesso di acquisire un know how che opportunamente valorizzato ci avrebbe fatto diventare protagonisti e non spettatori della rivoluzione digitale.
Furono avviate una serie di iniziative: la Smartizzazione dello Store (danilo con l’ipad) con la disponibilità e la rotazione di apparati di ultima generazione; l’affiancamento di figure professionali diverse per realizzare una base comune di conoscenza (nicola e mauriaca); la formazione professionale permanente sulla piattaforma MOOC Coursera per seguire corsi presso le migliori università USA ottenendo le relative certificazioni (foto diplomi).
Furono avviate attività di R&D a partire da piattaforme open source. Realizzammo la centrale VoIP Class V (che oggi serve il Paese) e tutti i sistemi di supporto al business. Iniziammo lo sviluppo della piattaforma livein e della relativa app
Voce e dati stavano sempre di più diventando una commodity. L’eccellenza sui servizi core era ed è condizione necessaria ma non sufficiente per la sostenibilità del nostro conto economico. Servizi di marketing di prossimità, Social Media Marketing, 3D Printing, Servizi on the Cloud, Big Data Analytics, Blockchain, Bitcoin, Artificial Intelligence e altri trend della new economy presso di noi iniziarono progressivamente a trovare quelle competenze e quella concretezza che ci consentiranno di costruire un’offerta sempre più differenziata e di essere sempre di più la finestra ICT sul titano. Viene avviata una collaborazione profittevole con i TIM Innovation Lab di Torino e con TIM Engineering per sviluppo e sperimentazione nuovi applicativi nella Repubblica di San Marino. Tra questi il Fixed Wireless Access, il Vectoring e tutti gli use cases del 4.5 e del 5G (NB IoT, Public safety, telemetering, smart parking etc.). Tim San Marino inizia ad avere reputazione di eccellenza tecnologica all’interno del Gruppo.
Nel Paese abbiamo implementato un go–to–market innovativo che si sta rivelando strumentale nel “viaggio verso l’eccellenza” dei prodotti e della relazione con il cliente.
Nel nostro TIM.SM Store, oltre a vendere prodotti e servizi, forniamo consulenza su come meglio utilizzare una tecnologia a volte molto complessa anche per gli addetti ai lavori.
Il servizio di attenzione al cliente è diretto e multi-area: i nostri tecnici, commerciali e amministrativi, si alternano intorno a una tavola rotonda affrontando e risolvendo, spesso al momento, dubbi e criticità.
Il nostro Codice di Autoregolamentazione, è tra i più protettivi per i clienti e ci ha consentito di diventare un benchmark di correttezza.
L’esposizione proattiva ai trend della new economy e l’innovazione permanente della nostra offerta ci ha permesso di stabilire con i clienti business un ruolo di advisor, essenziale per far crescere il valore di una quota di mercato ormai vicino al 100%.
Negli anni abbiamo stabilito collaborazioni con le organizzazioni più importanti del Paese. Come fornitori e partner, stiamo portando in San Marino Innovation la Forza del grande Gruppo Telecom Italia unita alla agilità e allo spirito di “Start Up seriale” che ci contraddistingue. Con il Comitato Olimpico Sammarinese, abbiamo realizzato la Prima Edizione Digitale dei Giochi dei Piccoli Stati.
Abbiamo portato il Wi-Fi presso tutte le sedi dell’UNIRSM e stiamo lavorando su progetti operativi e di ricerca per supportare le linee di sviluppo di questo vibrante e innovativo Ateneo.
Con l’Ufficio del Turismo, è cresciuta la collaborazione su Livein.sm, il sistema di proximity marketing, l’App delle App di San Marino, che sta avendo una diffusione virale tra turisti e sammarinesi, registrando numeri altissimi se comparati alle dimensioni caratteristiche della Comunità: 22 mila app attive, 500 mila accessi alla nostra rete Wi-Fi che oggi conta oltre 500 access point nel territorio, incluso Centri Sportivi, Università, Centro Storico, Castelli, Poste, Ospedali, Centri Sanitari, Palazzo Pubblico e presto tutti gli uffici della PA.
A valle dell’accordo raggiunto con l’ISS (l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino) abbiamo realizzato la copertura Wi-Fi nelle strutture sanitarie e, attraverso Livein.sm, renderemo disponibili servizi innovativi come la gestione delle visite specialistiche, l’accesso a informazioni e referti medici. ANDARE A CAPO!
Dunque, relazioni eccellenti con tutte le organizzazioni pubbliche? Si, con qualche piccola eccezione: l’AASS. Forse perché non ne era stato definito bene il ruolo nelle TLC, la multiutility sammarinese nel tempo ha avuto con noi un comportamento erratico: a volte partner, a volte concorrente; spesso abbiamo registrato “distrazione”, viscosità e ostacoli.
Un po’ di storia. Nei primi mesi del 2013 il governo sammarinese di allora ci propose di sviluppare con l’AASS un progetto in fibra che utilizzasse le rispettive infrastrutture per realizzare la copertura FTTH del Paese. Ci fu la visita dell’AD di Telecom Italia e la firma di un MoU a sancire la crescente valenza strategica nel Gruppo della nostra Azienda e del Paese. Fu avviato uno studio con AASS che portò ad un progetto di massima che prevedeva l’utilizzazione prevalente delle canaline dell’ex-Socrate (progetto BB di fine ’90). In quel periodo le relazioni erano buone.
Ma in seguito l’AASS cambiò rotta. Avviò il progetto esecutivo della rete in fibra riducendo anzi annullando il nostro coinvolgimento. Le risultanze di questo studio stravolsero in tutti gli aspetti quanto fatto prima ovvero nell’uso dell’infrastruttura (Socrate restò inutilizzato), nell’architettura che da G-PON divenne P-2-P e nei costi che aumentarono in maniera significativa. Passarono mesi senza niente di concreto. Svariati incontri, poca trasparenza e molto gibberish. Nel 2017 scoprimmo dai clienti che la concorrenza aveva avviato la commercializzazione del servizio a partire da un’offerta Wholesale di fibra attiva dell’AASS, l’unica disponibile. L’accesso passivo per operatori infrastrutturati come noi fu incluso nell’offerta solo in seguito a una nostra escalation con il Governo, ma a prezzi praticamente identici all’accesso attivo. Diffidammo più volte l’AASS per comportamento discriminatorio, senza risultato: il governo demandò qualsiasi decisione all’authority delle TLC che dovrebbe insediarsi a fine di questo anno. Oggi sono operativi i primi due POP della rete AASS e stiamo attivando il servizio solo in via sperimentale, stanti il pricing da noi ritenuto discriminatorio e l’assenza di SLA. Siamo confidenti che questa situazione per noi pregiudiziale cambi con l’insediamento dell’authority e la costituzione di una governance degli asset pubblici più giusta e che si possa finalmente avere accesso alle infrastrutture pubbliche a condizioni eque, trasparenti e senza intralci.
In attesa che il progetto dell’AASS partisse, allo scopo di prevenire la concorrenza, a fine 2016 abbiamo lanciato Internet Flash, il servizio UBB fino a 300 Megabits basato sulla tecnologia Enhanced VDSL (eVDSL). È stata una delle prime realizzazioni in Europa di questo protocollo che massimizza le prestazioni della rete in rame, valorizza le infrastrutture esistenti nelle strade e nelle case, minimizza costi e disagi per la collettività relativi alla sua realizzazione e utilizzazione e permette a noi un controllo della qualità su tutta la filiera.
Nel roll out la nostra macchina tecnico e commerciale ha dimostrato la sua potenza di fuoco, raggiungendo risultati superiori ad ogni aspettativa. In poco meno di 11 mesi abbiamo realizzato la copertura della quasi totalità delle linee, permettendo al Paese di centrare gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea con tre anni di anticipo e senza alcuno costo per la PA. E a novembre 2018 abbiamo attivato su Internet Flash oltre 5200 linee, superando il 50% della base clienti dati. All’offerta FTTC eVDSL, si aggiunge l’offerta wireless da fisso – sperimentato da noi prima di essere lanciato da TIM in Italia – e naturalmente l’offerta FTTH che possiamo offrire con un controllo completo end-to-end del servizio.
Un capitolo a parte merita la telefonia mobile. Per ragioni totalmente indipendenti da TIM, da oltre un decennio, la Repubblica di San Marino, versava nel giurassico del cellulare. Chiamate che cadevano. Servizio dati quasi inesistente. Una perdita economica e di immagine per noi; una bruttissima presentazione e uno stress insopportabile per chi visita il Paese e per chi ci vive.
Ebbene, a giugno del 2017, acquisite le necessarie, agognate autorizzazioni, abbiamo ribaltato la situazione: nelle aree coperte, il servizio è stato portato al 4.5G, con performance che poche realtà al mondo possono vantare (velocità oltre 300 Mbit/s, latenza bassissima).
Ma non finiva qui! Con un accordo storico tra il Governo e il Gruppo TIM si è assunto l’impegno di portare il Paese a diventare il primo Stato 5G in Europa e uno dei primi al mondo con questa tecnologia, che non è solo un mero standard, ma un ecosistema di apparati, sensori e servizi. Occasione unica per la Pubblica Amministrazione – ovvero Università, ISS, CONS, AASS, etc. – ma anche per tanti imprenditori che sapranno cogliere le immense opportunità che si prospetteranno. A maggio di questo anno abbiamo presentato il progetto esecutivo e il primo Tablet 5G. Successivamente abbiamo installato la prima antenna standard 3GPP new radio (ovvero 5G), siglato un accordo per la prima Smart Factory 5G driven; realizzato il Rally Legend Digitale con riprese da cellulari. In queste ultime settimane del 2018 con l’installazione delle ultime antenne, primi in Europa, ma forse anche nel mondo, realizzeremo la copertura 5G del 98% del territorio. Casi d’uso includeranno public safety, smart parking, smart metering e guida autonoma, qualificando San Marino come Paese Autonomous Car Ready. L’ufficio filatelico ha voluto perpetuare questi risultati straordinari con l’emissione di un francobollo; a marzo seguirà il conio di una moneta da “5” Euro dedicato al 5G.
Con la firma dell’accordo sul 5G, l’anno scorso portammo il Paese e Tim San Marino nella Champions League per giocare una partita unica!
Questa partita l’abbiamo giocata bene e vinta… con ampio margine!!!
Siamo giunti nei tempi presenti, con la nostra Azienda ancora una volta al culmine del successo!
Margine operativo oltre il 20%, reputazione d’eccellenza presso clienti e istituzioni, riferimento d’innovazione e laboratorio “a cielo aperto” per il Gruppo TI, quota di mercato dominante, raggiunta senza vantaggi se non quelli conquistati con un’alchimia imprenditoriale unica: go-to-market vincente, investimenti strategici, know how, esposizione e competenze sui maggiori trend della New Economy e in ultimo, ma non meno importante, una gestione innovativa, competente, trasparente e giusta.
Per il prossimo anno contiamo, se possibile, di migliorare la nostra posizione competitiva continuando sul cammino tracciato e aumentando il focus tecnico e commerciale su quelle che sono le nostre unicità: Livein, Infrastruttura proprietaria, UBB end-to-end, Tim Vision.
Anche questa volta, come di consueto, vorrei chiudere ricordando gli elementi del nostro credo:
titolarità del compito, senso di urgenza, trasparenza, integrità, spirito di gruppo e dedizione.
La nostra sarà sempre di più un’Azienda dove l’autorevolezza ed il contributo alla missione pesano di più dell’autorità, dove ogni giorno si cresce personalmente e professionalmente, dove saranno minimizzate barriere psicologiche, formali e di genere al contributo e alla crescita individuali.
Dove Fornitori e Clienti avranno certezza di un rapporto onesto che punta a un gioco a somma maggiore di zero.
TISM sarà sempre di più un’Azienda dove e con cui è bello lavorare!
Il futuro è permeato d’incertezza, ma anche di immense opportunità.
Insieme sapremo raccoglierle perché anche il prossimo sia un anno di successo per tutti e perché
TISM sia sempre di più il riferimento dell’ICT nel Paese e nel Gruppo,
Ieri, oggi e domani!
Cesare Pisani