USL sulla revisione della spesa pubblica: più equità fiscale
San Marino. Ieri, martedì 13 novembre una delegazione dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori ha partecipato all’incontro promosso dal Governo per illustrare alle parti sociali le proposte per la “messa in sicurezza dei conti pubblici e di conseguenza il raggiungimento del pareggio di bilancio”.
Numerosi i temi sul tappeto che per l’USL necessitano di un articolato approfondimento in tempi brevi; ma soprattutto di una reale sinergia fra tutti i cittadini, ponendo ciascuno sullo stesso piano ed evitando che la crisi comporti sacrifici principalmente sui lavoratori dipendenti e sui pensionati.
L’ Unione Sammarinese dei Lavoratori ritiene che la legge finanziaria debba essere uno strumento per innescare un circuito virtuoso che rilanci effettivamente l’economia.
Per l’USL il presupposto è e resta un virtuoso accertamento dei redditi effettivi, evitando di colpire con l’imposizione fiscale sempre e solo i cittadini a reddito fisso.
E se da un lato devono essere potenziati i controlli anche con l’inasprimento delle sanzioni, dall’altro devono essere premiate le imprese virtuose che producono reddito ed occupazione nel pieno rispetto delle norme e dei diritti dei lavoratori.
L’effettiva ed efficace lotta all’evasione fiscale va senz’altro anteposta alla facile politica dei tagli lineari, al prelievo forzoso sui redditi facilmente individuabili, alla consueta penalizzazione di chi lavora non nascondendo nulla al fisco. Una parità sostanziale di diritti e doveri potrà rappresentare la chiave di volta per la tenuta ed il rilancio del Paese.
Sul tema dei tagli delle retribuzioni pubbliche USL si mostra fermamente contraria non solo per i contenuti della proposta, che a ben guardare si mostrano ben peggiori del taglio di un’ora precedentemente avanzato, ma anche per il metodo.
Viene infatti nuovamente perpetrata la errata modalità, spesso attuata in questi ultimi anni, di “scavalcare” la contrattazione sindacale normando aspetti attinenti il rapporto di lavoro con interventi diretti e autoritari.
Se infatti per altri importanti interventi di riforma, quali quello sull’IGR e sulle pensioni, si è correttamente deciso di prorogare il confronto per addivenire nel 2019 a norme largamente condivise, quando il dibattito ritorna sul tema del lavoro pubblico si procede sempre in modo unilaterale.
Non è possibile scaricare il “costo” delle mancate entrate unicamente sulle spalle del Settore Pubblico Allargato e dei pubblici dipendenti.
Ribadiamo nuovamente come la Pubblica Amministrazione ha e sta continuando a “fare la sua parte” e negli anni il potere d’acquisto dei salari pubblici è sceso del 10%.
Il Segretario FPI Giorgia Giacomini commenta “Occorre puntare maggiormente sulla lotta agli spechi, l’ informatizzazione e internazionalizzazione della PA, sulla formazione dei lavoratori mirata allo sviluppo delle competenze, su elementi premianti regolati sui carichi di lavoro, sul merito e sull’impegno innescando un ciclo virtuoso che si tradurrà indubbiamente in una maggiore efficienza della macchina pubblica. Tali interventi non porteranno risparmi nell’immediato ma a più lungo termine saranno vincenti. Agire esclusivamente sui tagli comporterà sicuramente un’ulteriore contrazione dell’economia portando a risultati inversamente proporzionali rispetto quelli sperati”.
La Federazione Pubblico Impiego USL