Economia e Lavoro

CSU: chieste azioni di responsabilità verso chi ha provocato la crisi delle banche

Giochi del Titano

San Marino. Un’ampia partecipazione e un ricco dibattito hanno caratterizzato anche l’assemblea CSU di questa mattina al teatro Nuovo di Dogana, che ha affrontato i diversi e complessi temi al centro del dibattito. In primo luogo lo sviluppo, che sconta le mancate scelte di questo e dei precedenti governi. Neanche il Piano di stabilità nazionale fa scelte in tal senso, dedicando solo pochi cenni al settore industriale manifatturiero, che è quello su cui occorre puntare, accanto ad un’economia di servizi veri. Manca del tutto anche un’azione per cercare nuovi investitori disposti ad avviare attività produttive a San Marino. Il nostro paese ancora non è attrattivo per gli investitori per diverse sue mancanze, ad iniziare dall’assenza di liquidità delle banche, necessaria per fornire credito alle aziende. Senza linee di credito l’economia produttiva è molto difficile che riparta a pieno ritmo. I cenni di ripresa che si sono registrati nel settore industriale, sono per lo più un aggancio alla parziale ripartenza in particolare dell’economia italiana, a cui siamo strettamente legati, piuttosto che il frutto delle scelte politiche interne, come rivendica il Governo in risposta alla nota della CSU che mette in luce il bilancio fallimentare della cosiddetta legge sviluppo. I posti di lavoro creati, a seguito della totale liberalizzazione delle assunzioni, sono andati per lo più a lavoratori non residenti. Una tendenza che continua ad aumentare, e che testimonia la necessità di correggere questa parte della legge che è del tutto incapace di portare lavoro alla manodopera interna.

È evidente che il presente e il futuro di San Marino sono strettamente legati al superamento della crisi del sistema bancario; in tal senso tutto il paese è schiacciato dal debito prodotto in particolare da Cassa di Risparmio, pari a 220 milioni di euro, che ha portato il debito consolidato complessivo dello stato a circa 300 milioni. La CSU chiede chiarezza anche sui 500 milioni di ulteriore debito di Carisp derivati dalla vicenda del gruppo Delta, anch’essi addossati alla collettività. Per la CSU si tratta di una debito sovrastimato, dato che oltre 100 milioni dovrebbero essere incamerati dalla vendita degli NPL, e altre importanti somme possono arrivare dal recupero di ingenti tasse pagate dallo stesso gruppo Delta all’erario italiano, senza che tali somme fossero dovute. Anche in questa assemblea è stato chiesto a gran voce dai lavoratori l’attivazione di  azioni legali di accertamento delle responsabilità verso coloro che hanno portato il sistema bancario al dissesto, anche rivalendosi sui loro beni e patrimoni. I cittadini onesti non ci stanno a pagare le conseguenze degli errori altrui!

Il decreto sulla tassa patrimoniale appena varato presenta grossi limiti, in quanto – contrariamente a quanto chiesto dalla CSU – non prevede la somma dei beni immobili e mobili per chi detiene grandi capitali, e si limita a prevedere una sola aliquota, pari allo 0,50%, contravvenendo così al principio democratico della progressività della tassazione. Ad esempio, chi ha investito i propri risparmi per un valore di oltre 10mila euro, subisce la stessa tassazione di chi ha un capitale investito di 10 milioni di euro. Piuttosto che la patrimoniale, che è una tassa una tantum, quello di cui ha veramente bisogno il paese è una vera e strutturale equità fiscale, in cui ogni anno i contribuenti versano in base ai loro redditi reali. In tal senso da parte dei lavoratori è stata espressa forte delusione per la non coerenza del Governo rispetto ai programmi elettorali.

Era molto forte l’attesa in questa legislatura di una politica di vera equità, che combattesse la diffusa elusione ed evasione fiscale presente a San Marino, che non è stata per nulla attuata. Ora l’Esecutivo ha prospettato la creazione della Polizia Tributaria, ma non serve aspettare tanto, perché i controlli e gli accertamenti vanno fatti da subito, utilizzando al meglio la Smac che rappresenta uno strumento in grado di accertare tutti i ricavi. Ciò che serve è la volontà politica di far funzionare al meglio la riforma fiscale del 2013!

Circa il tema sempre sentito delle pensioni, nel ribadire la necessità della riforma e la contrarietà ad alcune delle linee di riforme predisposte dal Governo (passaggio al contributivo, ecc.), CSU e lavoratori si chiedono che fine abbia fatto il confronto; infatti, dopo i primi due incontri iniziali e il successivo avvio di una serie di serate dell’Esecutivo con la popolazione, tutto è passato sotto silenzio. Che intenzioni ha il Governo? Nel complesso, anche l’assemblea di oggi ha rappresentato una tappa del percorso che porterà alla prossima proclamazione dello sciopero generale. In tal senso, la CSU ha ricevuto dai numerosi partecipanti all’assemblea il mandato ad organizzare, una volta conclusa questa fase assembleare, uno sciopero generale a sostegno degli obiettivi rivendicati dal movimento sindacale unitario, ad iniziare dalla realizzazione di una vera equità fiscale e sociale e dall’affermazione del metodo della concertazione. Domani è in programma l’ultima assemblea, con inizio alle ore 10 sempre al teatro Nuovo di Dogana.

CSU