Economia e Lavoro

UCS sul piano si stabilità: non si può parlare solo di tagli

San Marino. L’Unione Consumatori Sammarinesi, UCS, ha partecipato ai tavoli disgiunti che ha tenuto il Governo e l’opposizione sul Piano di Stabilità Nazionale. In tali incontri si sono toccate tematiche importanti per il futuro di tutto il Paese.
Si è parlato di sanità, istruzione, pensioni, sistema bancario e debito pubblico. Quando si affrontano tali argomenti non si può non tener conto che sono tutti collegati fra loro e che avranno un’incidenza rilevante sul consumatore.
La riforma del sistema pensionistico deve essere bilanciata dalla reale implementazione del settore produttivo che serve a portare nuovo gettito e a creare quei posti di lavoro che servono a supportare le pensioni.
La pensione in molte famiglie è spesso supporto a figli e nipoti per l’acquisto di beni di necessità, per il pagamento di rette scolastiche o utenze.
Non si può parlare quindi solo di tagli, non si deve impoverire il welfare, perché così facendo si bloccherebbero anche tutte quelle imposte dirette che si creano quando il consumatore, pensionato o lavoratore che sia, ha un potere d’acquisto, una serenità e una fiducia nel sistema che gli permette di spendere il proprio denaro come meglio crede e in tranquillità.
Pensioni e sviluppo non possono essere a loro volta scollegate dal “riordino” del sistema bancario, comparto che ha in gestione sia i risparmi che le pensioni dei consumatori.
Parimenti la sanità e l’istruzione non devono subire tagli ai “servizi”, ma bensì devono essere attuati piani di sviluppo e sburocratizzazione reale.
Sburocratizzazione soprattutto del sistema sanitario e nella PA, per poter rendere tutto più fruibile e performante, per poter far sì che, sia chi lavora in tali ambiti sia i fruitori/consumatori di tali servizi non si trovi impantanato in mille cavilli.
In testa a tutti questi argomenti si colloca il debito pubblico e come si intende affrontarlo e sanarlo. Un cittadino, un consumatore, non può non sapere per certo quali e quanti sacrifici dovrà fare e di quanto gli si ridurrà il potere d’acquisto attraverso tagli o diminuzioni delle pensioni o degli stipendi, o indirettamente anche attraverso un eventuale aumento della pressione fiscale l’aumento delle bollette o la messa a pagamento di alcuni servizi e soprattutto in quanto tempo questi eventuali sacrifici saneranno l’indebitamento.
Pensiamo che, tematiche di tale portata, che debbono per forza collegarsi e bilanciarsi fra di loro, debbano essere trattate ad un tavolo con tutte le parti, in reale condivisione e unità d’intenti, abbandonando posizioni di rigidità e trovando soluzioni e percorsi comuni, rapidi ma non frettolosi.
Tali decisioni sono d’importanza fondamentale per il cittadino e incideranno sul potere d’acquisto dello stesso probabilmente per lungo tempo, quindi ci auspichiamo che si riesca a fare come le dita di una mano quando si fanno pugno, e cioè unirci tutti per essere più forti nell’affrontare e gestire queste dinamiche nel modo migliore.
Unione consumatori sammarinesi

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