Economia e Lavoro

Carisp: piano industriale e audizione in commissione finanze

San Marino. Carisp al centro delle attenzioni della politica. Sul tavolo, le linee guida del nuovo piano industriale che, nella giornata odierna, è stato presentato alle forze politiche invitate singolarmente. Molte cose sono cambiate in pochi mesi, non solo per i continui cambi di poltrona nel cda e nella direzione generale, ma soprattutto a seguito dell’assorbimento di Asset, che ha comportato un notevole aumento di sportelli e di dipendenti. La situazione generale: dell’economia e del sistema bancario, è ancora piuttosto critica, quindi c’è molta attenzione a quello che succede all’interno di Carisp. Dalle prime informazioni, pare tuttavia che la riorganizzazione interna non passi necessariamente dalla riduzione dell’organico, quanto piuttosto dalla riqualificazione delle professionalità con precisi percorsi di formazione. È però sul riequilibrio fra passività ed attività della banca che si concentra l’attenzione dei vertici. Tradotto: serve un’iniezione di denaro per permettere all’istituto di tornare a produrre utili. I soci, quindi lo Stato, potrebbero dover ricapitalizzare.
Per stabilire la cifra occorrerà sciogliere il nodo della possibile vendita degli NPL. Di questo non si è parlato negli incontri odierni perché l’argomento verrà affrontato nella prossima commissione finanze, convocata per il 4 aprile. In seduta segreta, sarà tutto il consiglio di amministrazione di Caris, presente il anche il presidente della SGCD (società gestione crediti Delta), Domenico Trombone, a riferire alla politica la situazione interna della Cassa e, in particolar modo, quello che si sta facendo con i famosi NPL. In sostanza se è vero che è stato organizzato un bando di concorso per la loro vendita, oppure se il governo tiene fede al primitivo impegno di una bad bank pubblica per la loro gestione Si sa però che le banche italiane spingono per vendere e tutto lascia presagire che si vada in questa direzione. C’è poi da tenere in considerazione il Fondo Monetario Internazionale, che aveva consigliato di ri-privatizzare la Cassa e che quindi potrebbe accogliere con occhio critico queste nuove manovre.

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