Economia e Lavoro

Attivo quadri CSU: il confronto deve partire dall’equità

San Marino “Con il Governo manca un confronto reale e concreto che deve ruotare intorno all’obiettivo fondamentale dell’equità fiscale e che deve far uscire il paese dal limbo”.  Infatti, anche l’ultima richiesta della CSU di aprire un tavolo di confronto sui principali temi per trovare un’intesa complessiva attraverso una visione d’insieme, non ha avuto nessun seguito. L’Attivo dei rappresentati sindacali CSU, che ha dato vita ad una riunione molto partecipata e con un ricco dibattito, ha quindi lanciato un nuovo forte appello al Governo affinché si renda disponibile ad aprire un confronto vero con le parti sociali per giungere a soluzioni condivise e concertate. In tal senso ha deciso di aprire una fase di mobilitazione a partire da un ciclo di assemblee di informazione e coinvolgimento dei lavoratori e pensionati che si svolgeranno nelle prossime settimane.

RIPARTIRE DALL’EQUITÀ – Anche nell’appuntamento di oggi la parola chiave è stata l’equità. “La riforma fiscale del 2013 è rimasta del tutto incompiuta; gli unici ad averne avvertito gli effetti sono stati i lavoratori dipendenti e i pensionati, mentre per altre categorie tutto è rimasto come prima, ovvero i redditi dichiarati sono in molti casi del tutto lontani dalla realtà. Lavoratori e pensionati non sono più disposti ad essere i bersagli predestinati di politiche volte ad abbassare il livello dei diritti sociali ed economici. Il Governo deve mettere in atto un’azione costante ed efficace di controlli fiscali per accertare i redditi dei contribuenti che non dichiarano per nulla in base alle loro ricchezze reali”.

RIFORMA DELLE PENSIONI – Rispetto a questo tema, l’Attivo ha stigmatizzato l’atteggiamento del Governo, che dopo un solo incontro di merito sulla riforma pensionistica, anziché proseguire il confronto con il sindacato ha preferito organizzare un ciclo di serate con la cittadinanza.” Questo significa che gli indirizzi espressi dal Governo, come il passaggio al contributo o la quota 103 per le pensioni di anzianità, sono da considerarsi ‘acquisiti’?!?”

La CSU rivendica il pieno rispetto del ruolo contrattuale del sindacato: “Si tratta di risorse che appartengono unicamente ai lavoratori e ai pensionati, l’Esecutivo non dovrà permettersi di prendere decisioni che scavalcano il potere decisionale dei lavoratori”. Su questo argomento molto sentito, l’Attivo ha dedicato i lavori del pomeriggio, con la proiezione e l’approfondimento di una serie di schede che riassumono il documento del Governo.

IVA E PATRIMONALE, OGGETTI MISTERIOSI. “Su questioni cruciali come l’introduzioni dell’IVA  sammarinese e della Patrimoniale, con l’Esecutivo non c’è mai stata l’opportunità di discutere approfonditamente nel merito. Il risultato è che questi provvedimenti restano oggetti misteriosi: non sappiamo se l’IVA da intervento di armonizzazione fiscale per agevolare gli interscambi commerciali con i paesi europei diventerà invece, di fatto, una tassa sui consumi e sui servizi per fare semplicemente cassa, con il rischio di un aumento incontrollato dei prezzi, così come non sappiamo se la Patrimoniale riguarderà, come auspicabile, i grandi patrimoni e le rendite finanziarie, oppure sarà solo una riedizione della tassa sulla casa”.

L’elenco delle incognite prosegue poi con l’ICEE, il cosiddetto indice di ricchezza delle famiglie. “Anche su questo punto non c’è mai stata l’occasione di aprire una discussione di merito. Il dubbio è che in un Paese dove resiste ancora il segreto bancario interno e dove l’accertamento dei redditi reali è un pesante macigno sulla strada dell’equità fiscale, c’è davvero l’esigenza di confrontarci per costruire un efficiente indice di misurazione della  ricchezza interna”.

BANCHE, SOLUZIONI IN ALTO MARE. La situazione sul fronte banche resta confusa e incerta. Il nodo AQR, ovvero la verifica dello stato di salute dei bilanci degli istituti di credito (in tal senso si attendono le risultanze del 2017) è ancora tutto da sciogliere, mentre nulla sappiamo del piano industriale della Cassa di Risparmio, il cui salvataggio costa ai contribuenti sammarinesi 534 milioni. “È insomma urgente avere al più presto un quadro chiaro sullo stato di salute del sistema bancario, che finora ha retto grazie alla liquidità garantita dai risparmi previdenziali contenuti nel fondo pensione dei lavoratori dipendenti”.

CONFRONTO SURREALE SUL PIANO DI STABILITÀ. Forti le perplessità delle Confederazioni sindacali sulla scelta di appaltare a una società di consulenza esterna la stesura del Piano di Stabilità, che secondo il Governo dovrebbe metter in campo misure per assestare i conti pubblici, rimettere in piedi le banche e rilanciare il Paese. “Mettere in atto un piano di stabilità significa affrontare materie molto complesse e decidere provvedimenti con molteplici ricadute di natura economica e sociale, e questo è un compito che spetta alla politica, più che a dei tecnici. Ebbene, il Piano di Stabilità è fino ad oggi un mistero, mentre a tambur battente il Governo ha già messo in agenda per il 3 aprile la sua presentazione e per il 12 aprile una conferenza pubblica per sentire (in 10 minuti…) i pareri delle organizzazioni sociali. Ci sembra tutto davvero surreale”.

GIUSTIZIA, È ALLARME PARALISI. Dall’assemblea dei rappresentati sindacali si è alzato un  appello: “Le polemiche, i conflitti e le contrapposizioni che in questi mesi stanno interessando il nostro Tribunale Unico, e che hanno visto anche le forze politiche schierarsi da una parte o dall’altra, rischiano di provocare una paralisi del sistema giudiziario. È una situazione che, oltre a mettere in pericolo l’esercizio della giustizia per i cittadini, non può che allontanare potenziali investitori. È quindi necessario che la gestione del potere giudiziario, architrave di una società democratica, ritrovi al più presto la necessaria serenità e tranquillità.”

APPELLO ALLA POLITICA – “Il paese ha bisogno di collaborazione e di unità”, questo è un altro messaggio forte uscito dall’Attivo sindacale di oggi: “Le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, sono chiamate a mettere da parte la loro litigiosità e il clima di scontro che continua a imperversare, per favorire un confronto sereno in cui tutte le parti possano dare il proprio contributo per superare le gravi difficoltà del paese. Nessuno può pensare di farcela da solo a portare San Marino fuori dalla crisi. La politica saprà fare propria questa necessità?”.

CSU

 

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