L’Ambasciatore d’Italia Guido Cerboni ha incontrato i dirigenti della CSU
San Marino. “Ho molto apprezzato l’invito del sindacato a ricercare soluzioni condivise per costruire a San Marino un nuovo modello economico sostenibile”. Così ha esordito l’Ambasciatore d’Italia a San Mario, Guido Cerboni, durante la vista di questa mattina alla CSU. L’Ambasciatore ha ribadito come l’Italia abbia interesse che San Marino sia un paese in salute, anche considerando che vi risiedono 14mila persone con cittadinanza italiana e vi lavorano oltre 5.000 frontalieri. L’Ambasciatore ha sottolineato come le relazioni tra gli Stati non si esauriscono al livello istituzionale, ma hanno bisogno di essere sostanziati da una serie di rapporti diffusi tra forze sociali, politiche, culturali, attraverso una rete di collaborazione e di sinergie. In tal senso, ha molto apprezzato la collaborazione tra sindacati sammarinesi e italiani che è sempre stata intensa.
Il Segretario CSdL Giuliano Tamagnini ha toccato alcuni punti: “In questo clima di conflittualità politica noi sosteniamo il dialogo; con la lettera inviata ieri al Governo, auspichiamo possa ripartire il confronto e la progettualità. Per noi i rapporti con l’Italia devono essere più che buoni; è il paese che ci contiene e verso il quale abbiamo almeno l’80% dei rapporti economici e commerciali. All’inizio del prossimo luglio, si realizzerà per i frontalieri una rivendicazione storica della CSU, che da sempre è per la parificazione dei trattamenti tra tutti i lavoratori, ovvero il tempo indeterminato, che verrà riconosciuto a chi ha maturato almeno 18 mesi di lavoro presso l’azienda. Un risultato raggiunto anche attraverso la collaborazione con i sindacati italiani nel Consiglio Sindacale Interregionale San Marino, Emilia Romagna Marche. Sulla crisi delle banche, per il Segretario CSdL è tempo di realizzare il tanto auspicato memorandum d’intesa con Banca d’Italia. “Le banche devono far tornare al lavoro e all’economia le risorse economiche necessarie, restituendo alla comunità le notevoli somme che hanno ricevuto per il loro ‘salvataggio’. Il nostro modello di sviluppo deve basarsi sull’economia reale e produttiva, con il sistema dei servizi a fare da supporto.”
Riccardo Stefanelli, Segretario Generale CDLS, ha affermato: “Questa fase difficile che sta attraversando la Repubblica ha scatenato una battaglia molto aspra tra le forze politiche e da tempo come sindacato insistiamo affinché dialogo e confronto abbiano la meglio sui continui litigi. Nel 2016 la nostra economia sembrava aver agganciato il trend di sviluppo europeo, ma l’anno scorso si è registrata una battuta d’arresto. Certamente hanno influito le difficoltà e le incognite del sistema bancario, una crisi, questa, che va affrontata attraverso un rapporto più intenso con l’Italia. L’impegno del sindacato è continuare ad insistere con le forze presenti in Consiglio e con il Governo sulla necessità di aprire un dialogo sostanziale, e non più formale, per costruire assieme le soluzioni ai problemi che stanno frenando la ripresa a San Marino. Non si esce dalla crisi presentando soluzioni preconfezionate da imporre agli altri, ma attraverso un continuo lavoro comune.”
L’Ambasciatore ha espresso la sua piena disponibilità a collaborare con le organizzazioni sindacali, alla ricerca di soluzioni condivise alle problematiche di interesse comune. Tra i temi da affrontare evidenziati dalla CSU, la revisione e attualizzazione della convenzione Italia-San Marino del 1974 e degli accordi contro le doppie imposizioni.
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