La presidente USC: “Un diritto stare chiusi almeno a Natale”
San Marino. È di nuovo polemica per le saracinesche abbassate durante la giornata di Natale, nel centro storico, anche se in effetti non c’erano molti turisti. Qualche negozio chiuso anche nella giornata di Santo Stefano, quando invece l’afflusso è stato consistente. Qualche turista si è lamentato, ma subito replica in difesa la residente USC (Unione Sammarinese Commercianti) Andreina Bartolini: “Almeno nel giorno di Natale, festa cristiana, i commercianti e i loro dipendenti hanno il diritto di restare chiusi. Dall’Ufficio del Turismo era venuta la sollecitazione per la più ampia collaborazione alla riuscita del Natale delle Meraviglie con la richiesta di stare aperti a Natale e c’è chi lo ha fatto, ma non lo si può pretendere visto che le nostre attività sono aperte di fatto 364 giorni l’anno. Una giornata particolare, poi, quella del 25 dove è difficile che la gente faccia acquisti. Se dobbiamo lavorare in un’ottica di sistema, non si possono chiedere sacrifici solo ai commercianti: anche i Musei, allora, dovevano essere aperti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Segretario al Turismo, Augusto Michelotti che ammette: “Una situazione assolutamente comprensibile, quella relativa in particolare al giorno di Natale. Abbiamo comunque garantito, accanto alle attrazioni e alla Casa di Babbo Natale, l’apertura delle casette nei mercatini, nella via del Gusto e alla Cava dei Balestrieri, con offerte che vanno dal food all’artigianato”. Per quanto riguarda i dati sull’afflusso, mancano ancora i riferimenti ufficiali, ma a detta del Segretario Michelotti sembra che la tendenza sia positiva, anche per quanto riguarda il turismo stanziale. C’è un aumento infatti sulla prenotazione delle notti in albergo.