Economia e Lavoro

CSU: dati sugli occupati, i conti non tornano

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San Marino. Avendo appreso qualche settimana fa dalla Segreteria di Stato per il Lavoro i risultati positivi in termini di nuove assunzioni che la legge sviluppo avrebbe prodotto in un mese e mezzo dall’entrata in vigore, ci siamo presi la briga di consultare il sito dell’ufficio di statistica ed i dati forniti dall’Ufficio del Lavoro per verificare il dettaglio dei nuovi occupati: abbiamo scoperto che la realtà appare purtroppo ben diversa.

Infatti, gli occupati nel settore privato risultano diminuiti rispetto al mese di settembre, mentre sono aumentati di circa 100 unità rispetto ad un anno fa.

Il numero dei lavoratori dipendenti sammarinesi, residenti e soggiornanti, è invece rimasto costante: il che significa che l’incremento occupazionale è composto unicamente da lavoratori frontalieri, che sono ovviamente i benvenuti, ma l’obiettivo annunciato della legge sviluppo era quello di favorire l’occupazione interna.

Inoltre, circa il 40% delle nuove assunzioni di sammarinesi e residenti sono a part-time, di cui un terzo a 20 ore settimanali ed un quarto con orario di lavoro addirittura ancora più ridotto. Ciò significa che, ad eccezione di una parte di questi che probabilmente ambivano ad un contratto ad orario ridotto, possiamo parlare a ragion veduta di sottoccupazione.

Allo stesso tempo, ad ottobre il numero dei disoccupati è aumentato, sia rispetto allo scorso mese di settembre, sia con riferimento ad un anno prima. Quindi, i conti non tornano, forse perché non basta guardare solamente il numero delle assunzioni, ma occorre metterlo in rapporto anche con quello delle cessazioni dei rapporti di lavoro!

Per la certezza dei dati dovremo attendere quelli ufficiali dell’Ufficio di Statistica, ma pare che ci troviamo di fronte ad una clamorosa “fake-news”, più con finalità “propagandistiche” che di corretta e puntuale informazione.

Si tenga conto altresì che nel 2017 il numero dei licenziamenti collettivi si sta posizionando sul valore più basso in assoluto da 10 anni a questa parte. Questo è un dato positivo, che nulla ha a che fare con la “legge sviluppo”, e che contribuirà in prospettiva a consolidare la ripresa dell’occupazione.

Ci auguriamo che la verifica degli effetti delle nuove normative su un periodo più lungo, rispetto al mese e mezzo preso a riferimento dalla Segreteria di Stato per il Lavoro, dia ben altri risultati, e soprattutto contribuisca a risolvere il drammatico problema della disoccupazione interna, ed in particolare di quella femminile e “over 50”.

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