Economia e Lavoro

Bilancio Carisp: una perdita di oltre mezzo miliardo

Giochi del Titano

San Marino. Cifre da shock. Per Carisp la perdita è fissata in 542 milioni di euro. Non è dato sapere con i dati attualmente a disposizione se la cifra sia al netto degli NPL, che come è noto si aggirano a poco meno di un miliardo di euro. E nessuno vorrebbe – o meglio ancora, vorrebbe – che accadesse come per lo shock dei conti pubblici, paventato per giugno e per fortuna non avveratosi.

Da oggi, il bilancio Carisp è pubblico, e con quello bisogna fare i conti, in attesa della convocazione dell’assemblea dei soci, che sarà chiamata a votarlo.  A renderlo pubblico è stato il Segretario alle Finanze Simone Celli, affiancato dai membri di governo e da Luigi Borri in rappresentanza del Cda Carisp. Occasione, una fitta serie di incontri formali convocati urgentemente durante la fine della settimana. Da stamane, sono sfilate a Palazzo Begni le associazioni datoriali, le organizzazioni sindacali e, a fine mattina, tutte le rappresentanze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale.

La cifra ci ha lasciato sbigottiti in senso negativo, commenta a caldo il segretario di Assoindustria William Vagnini. Il primo deficit era stimato in 17 milioni, era salito poi a 77 dopo una revisione. Ci si poteva aspettare una perdita più consistente ma, sottolinea l’Anis, non di questa portata. Servono unità e condivisione, prosegue Vagnini. I dati vanno condivisi perché si tratta di una questione che riguarda l’intero Paese. E vanno condivise le soluzioni. Bisogna cercare una via d’uscita condivisa, sottolinea, che permetta di ricostruire un clima di fiducia e uscire dalla situazione di disorientamento che sta caratterizzando questi mesi. “Ci è stata presentata una situazione disastrosa per Cassa di Risparmio – annota il segretario della Csdl Giuliano Tamagnini. E di fronte a un’ipotesi di indebitamento molto importante, di cui dovremo farci carico come cittadini, abbiamo bisogno di capire qual è l’impatto con il resto del sistema bancario e come il governo intenda farvi fronte, cosa che non ha detto. L’unica cosa certa è che anche altri istituti di credito hanno una marea di Npl.”
Dei 542 milioni di rosso, 450 appartengono a Delta. Il governo, ricordiamo, pensa a una bad bank pubblica dove mettere tutti i crediti deteriorati per ammortizzarli in un periodo piuttosto lungo e poi coprirli con la redditività che le banche, pulite da questi debiti, dovrebbero immediatamente produrre. Resta il fatto che togliendo gli NPL dai bilanci, le perdite delle banche sono destinate a salire a cifre molto alte.

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