Economia e Lavoro

Siccità, gli agricoltori sammarinesi chiedono lo stato di calamità naturale

San Marino. La prolungata assenza di pioggia ed il caldo record hanno avuto un effetto devastante su coltivazioni e allevamenti in Repubblica.
Le coltivazioni sono state compromesse pesantemente, ad oggi si stima una calo della produzione di uva del 50-60%; di olive del 70%; dei foraggi del 50-60%, quasi nulle le produzioni di ortaggi ed è crollata la produzione di miele. La mancanza d’acqua ha messo in crisi anche gli allevamenti, in calo, a causa delle alte temperature, anche la produzione del latte e della carne, inoltre, aumentano i costi energetici per la ventilazione delle stalle
Gli agricoltori sono doppiamente preoccupati, sia per gli ingenti danni alle produzioni, sia per il futuro del settore.
Le associazioni di categoria del comparto agricolo hanno già inoltrato alle Istituzioni ed agli Organismi preposti la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per il sostegno delle aziende agricole e dei tanti piccoli produttori.
L’Associazione Sammarinese Produttori Agricoli (ASPA) e l’Associazione Coltivatori Diretti, a fronte di una situazione climatica “eccezionale” che ha determinato una situazione di grave difficoltà per le imprese agricole, richiedono che si attivino tutti gli strumenti e le misure necessari a supporto del comparto agricolo. Ritengono altresì prioritario attivare anche nuovi interventi, per la gestione della risorsa idrica, che affrontino il problema in modo più strutturale.
Associazione Sammarinese Produttori Agricoli
Associazione Coltivatori Diretti

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