Usc: “Buio totale nel turismo”
San Marino. L’accorpamento della delega del “Turismo” e la mancanza di un referente che dedichi alla politica turistica la sua completa attenzione si sta rivelando quell’errore macroscopico che temevamo. Negli ultimi 40 anni lo sviluppo del turismo della Riviera ha consentito la nascita e la crescita del comparto turistico-commerciale sammarinese, dai lontani anni d’oro, in cui si era arrivati a dover contingentare il numero delle licenze d’esercizio, a quelli più recenti, sempre più grigi e con numeri costantemente in calo.
Nonostante i legittimi timori, comunque, abbiamo dato fiducia ai nuovi responsabili politici e al cambio di metodo annunciato, mantenendo ferma la volontà di collaborare sul breve termine, per dare ossigeno alle attività del Centro Storico mai come ora in crisi e con prossime chiusure anticipateci nel confronto in corso con gli operatori, e sul medio-lungo termine, per condividere un progetto di identità e rilancio di San Marino a livello turistico.
L’esperienza di questi sei mesi è stata negativa. Nelle occasioni di incontro si è in breve tempo instaurato un clima ostile e si è proceduto con la logica del sospetto, della malafede, della delegittimazione. Non abbiamo condiviso alcuna visione per il futuro. Non abbiamo riscontri positivi sul presente.
L’USC ha sempre lamentato la mancanza di identità del prodotto turistico sammarinese e l’assenza di un progetto di sviluppo. Ci si è sempre affidati alla Riviera, accontentandosi del turismo di riflesso anche quando quel modello di turismo ha mostrato tutte le sue fragilità, essendo basato sui numeri dei visitatori e non sulla loro capacità di spesa.
Negli anni sono stati svolti costosi analisi e studi a cui non è mai stata data concretezza dai vari Governi. C’è un Ufficio pubblico dedicato al Turismo con tanto di dirigente e personale eppure si continua a pagare una consulenza che non ci risulta essere finalizzata ad accrescere competenze nei dipendenti e neanche che abbia aperto nuove strade, con apporto di innovazione e qualità. Forse in un periodo in cui gli sprechi non sono più ammessi, quale quello attuale, diventa obbligatorio fare il bilancio costi/benefici anche nella Pubblica Amministrazione e ragionare sulla privatizzazione di alcuni segmenti.
L’USC considera il turismo un segmento imprescindibile per lo sviluppo di San Marino e della sua economia, per cui chiede a gran voce un progetto di rilancio, da poter condividere attraverso un confronto aperto, leale e costante, e interventi immediati che diano sollievo e speranze agli operatori, per convincerli a stringere i denti senza mollare sulla base di atti concreti e non delle solite belle parole.
USC