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Manovra, salta l’intesa nella maggioranza, la Camera vota la fiducia sul dl fisco

Stoccata da Renzi: ‘Il governo dura? al 50%, litigano su tutto’. Verso il rinvio dell’entrata in vigore della plastic tax

La Camera conferma la fiducia al governo sul dl Fisco con 310 voti a favore e 199 contrari. Nel pomeriggio di domani, dopo le dichiarazioni di voto finali trasmesse in diretta tv, ci sarà il voto finale sul testo.Intanto il Cdm ha approvato in serata il disegno di legge delega sulla riforma del processo civile presentato dal Guardasigilli Alfonso Bonafede.

In serata arriva dal leader di Italia Viva Matteo Renzi la stoccata finale: “Se si continua così, ci sta che si torna a votare: litigano su tutto! Noi non stiamo litigando. All’incontro di domenica quando hanno litigato noi non c’eravamo”. Così Matteo Renzi a Piazza Pulita dove prevede:”do il 50% di possibilità che rimanga in piedi”. “Rischiano di andare alle elezioni perché in questa fase se si continua a litigare sulle tasse, sulla sugar tax, si rischia. E una tassa sulla plastica non si può fare”. Chi romperà? “Di Maio tira la corda ma non può romperlo. Ma io ripeto: basta, non si può litigare su tutto”.

Non c’è l’accordo nella maggioranza sugli emendamenti alla manovra. E’ quanto emerge al termine del vertice durato due ore a Palazzo Chigi. La riunione, è stata aggiornata a domani mattina alle 8. Nel vertice di maggioranza a Palazzo Chigi si è discusso anche di inter parlamentare. Si confrontano due diverse linee: c’è chi propone di prendersi più tempo al Senato per risolvere tutte le questioni aperte nella legge di bilancio e poi portare il testo alla Camera per una lettura solo confermativa, senza ulteriori modifiche. Al contrario, c’è chi ritiene che non si possa privare i deputati della possibilità di cambiare il testo e dunque che si debbano garantire tre letture della legge di bilancio, con il ritorno al Senato – se serve anche tra Natale e Capodanno – per il via libera definitivo. Una soluzione anche su questo tema non sarebbe ancora emersa. Inoltre si va verso il rinvio della plastic tax. La tassa di scopo resta ma potrebbe essere rinviata la sua entrata in vigore per permettere alle aziende di adattarsi al nuovo corso. Nella notte al Mef e alla Ragioneria di Stato si lavorerà per cercare nuove risorse, anche per permettere limature sulla sugar tax. Non si esclude, inoltre, una ulteriore riduzione dell’imposta sulla plastica.

Con il premier Giuseppe Conte si sono incontrati i ministri Teresa Bellanova e Roberto Speranza, i viceministri Antonio Misiani e Laura Castelli, il vicecapogruppo di Iv Luigi Marattin e il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.  Intanto, il M5S presenta un sub-emendamento alla legge di bilancio per equiparare gli stipendi dei Vigili del Fuoco a quelli delle forze dell’ordine e il ministro della Sanità Roberto Speranza chiede che già con questa legge di bilancio si finanzino le borse di studio per la specializzazione dei laureandi in medicina.

Rc auto familiare, che si potrà chiedere solo alla scadenza della polizza. Carcere per gli evasori più soft per i reati minori, stretta sugli appalti sulle commesse oltre i 200mila euro. Il decreto fiscale collegato alla manovra ha avuto il primo via libera, con fiducia, da parte della Camera. Numerose le novità approvate dai deputati: si va dalla riscrittura del calendario del 730 allo slittamento della lotteria degli scontrini, dalla proroga per le imprese della compensazione tra debiti e crediti con la P.a alle norme per la parità di genere nei Cda fino alla riduzione della tampon tax, l’Iva sugli assorbenti femminili, che scende al 5% ma solo su quelli ‘bio’. Saltano, però, alcune delle modifiche votate nella maratona notturna: restano fuori il bonus per gli airbag da moto, la tassa sui container, il rinvio delle norme di trasparenza per le associazioni e le fondazioni legate ai partiti, che aveva scatenato forti polemiche all’interno della maggioranza. Via anche il prestito ponte per Alitalia, ‘superato’ dal decreto ad hoc varato dal governo a inizio settimana. Ecco in sintesi le principali novità. DA RC A CASA E TARI, AIUTI ALLE FAMIGLIE: per venire incontro alle esigenze dei cittadini più in difficoltà arriva un bonus sociale per la tassa rifiuti. Per la Tari e gli altri tributi locali, arriva anche il ravvedimento operoso, con i ritardatari che potranno ottenere uno sconto sulle sanzioni. In più chi si è visto la casa pignorata dalla banca negli anni della crisi potrà chiedere un nuovo mutuo per riscattarla. E calerà anche l’assicurazione per auto e motorini, con tutti i mezzi ‘di famiglia’ che potranno ottenere, dal rinnovo della polizza, la classe più favorevole (e quindi un premio più basso). LOTTERIA SCONTRINI DA LUGLIO, VIA MULTE POS: la lotteria doveva partire a gennaio e invece slitta a luglio, allineata al resto del ‘Piano cashless’. Saltano le multe per chi rifiuta il Pos. Viene invece esteso anche ai pagamenti digitale via smartphone il credito d’imposta concesso agli esercenti. 8×1000 A SCUOLA, PIU’ FONDI PER MESSA IN SICUREZZA: aumentano le risorse per le scuole, che dalle dichiarazioni 2020 (sui redditi 2019) potranno beneficiare anche dell’otto per mille. STRETTA SUI FURBETTI DEL BOLLO: la spinta alla lotta all’evasione passerà anche da una banca dati unica, all’Aci, e dai pagamenti obbligatori attraverso PagoPa. In chiave green cala al 4% per i disabili l’Iva sulle auto ibride o elettriche. 730 FINO A SETTEMBRE, INTERESSI SUI DEBITI MASSIMO AL 3%: non si amplia la platea, come previsto inizialmente, ma la scadenza per il 730 slitta dal 23 luglio al 30 settembre. I rimborsi saranno più rapidi e per pensionati e dipendenti pubblici scatteranno già da giugno. Tetto agli interessi sui debiti con il fisco da un minimo dello 0,1 a un massimo del 3%. ASSUNZIONI DA AG.ENTRATE A SANITA’: arrivano 800 assunzioni in tutto all’Agenzia delle Entrate e alle Dogane ma anche per 300 milioni l’anno in più per medici e infermieri. Per gli straordinari di polizia e vigili del fuoco ci sono 180 milioni, più risorse per Mef e Ragioneria. PACCHETTO COMUNI, DA INDENNITA’ SINDACI A TASSA SOGGIORNO: i sindaci che amministrano meno di 3mila abitanti guadagneranno 1.400 euro al mese. La tassa di soggiorno potrà raddoppiare a 10 euro nei capoluoghi come Firenze e Rimini che accolgono un numero di turisti 20 volte il numero dei residenti. Risolto anche il contenzioso (con Milano e Siena in particolare) sull’Imu dell’Accademia dei Lincei: l’istituto non deve pagarla. 460 MLN A FERROVIE, STOP TOILETTE A SCARICO APERTO SU TRENI: anticipato al 2019 il finanziamento per la rete ferroviaria. Entro il 2026 andranno sostituiti i vecchi convogli con gli scarichi dei bagni aperti sui binari.

Fonte ANSA