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Maltempo, crolla tratto viadotto sulla Torino-Savona. Trovata morta donna dispersa nell’Alessandrino

Un tratto di viadotto lungo la Torino-Savona è crollato: si tratta di una trentina di metri circa di autostrada, una porzione lungo la A6 Torino-Savona, tra l’innesto con la A10 e Altare in direzione Torino. Sul posto i vigili del fuoco. Il tratto di autostrada crollato è la cosiddetta “Autostrada dei Fiori”, gestita dal Gruppo Gavio. Da una prima verifica dei vigili del fuoco sembra che il crollo non abbia coinvolto persone. L’autostrada A6 Torino-Savona è interrotta tra Savona e Altare, in direzione Torino. A scopo precauzionale, secondo quanto si apprende, il traffico sta per essere interrotto anche nel tratto opposto, in direzione Savona. In base a una prima analisi, ancora tutta da confermare, potrebbe esserci una connessione tra l’accaduto e una frana che si era riversata parzialmente sul viadotto.

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Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone sono in Prefettura a Savona per seguire gli sviluppi degli accertamenti. Da quanto si apprende è crollata una porzione di circa 30 metri del viadotto della autostrada, a circa 1,5 chilometri da Savona, all’altezza dell’abitato di Madonna del Monte. Al momento non si può confermare né smentire se ci fossero auto in transito al momento del crollo. Partito da Genova un elicottero del servizio 118 per perlustrare la zona.

“Al momento non c’è evidenza di mezzi coinvolti nel crollo del viadotto”, ha detto il prefetto di Savona. “Non posso né smentire né confermare la presenza di automobilisti, – dichiara il governatore Giovanni Toti – è l’ennesima tragedia che colpisce la Liguria, ma a prima vista non ci sono auto che si possono vedere in superficie. La frana però ha travolto i pilastri ed è molto profonda, non si può escludere che qualche auto sia stata trascinata dal mare di fango”.

“Ero in fase di sorpasso, ho visto una persona che sbracciava e ho pensato avesse qualche malore. Poi mi sono voltato e ho visto tutto nero, il viadotto non c’era più”. E’ la testimonianza, riferita all’ANSA, del vigilante 56enne riuscito a fermarsi a pochi metri dall’orlo del baratro sulla Torino-Savona. “Dietro di me arrivava anche un pullman con decine di persone, per fortuna siamo riusciti a fermarlo”, racconta.

Stiamo lavorando a stretto contatto con le regioni per mettere in sicurezza il territorio ma è una corsa contro il tempo“, ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “La grave condizione di queste ore – spiega – è il frutto di due emergenze, quella climatica e quella della fragilità del nostro Paese: il 79% del territorio è a rischio per esondazioni, frane e dissesto idrogeologico. A questo dobbiamo pensare e questo dobbiamo avere come orizzonte delle azioni di governo”. “Abbiamo ridotto di due terzi il tempo dell’erogazione dei fondi e ne sono stati erogati circa 700 milioni in sei mesi in tutta Italia. Adesso i cantieri per la messa in sicurezza del Paese procedano il più velocemente possibile”. Il ministro ha precisato che “la violenza delle precipitazioni è una delle caratteristiche annunciate dagli scienziati” e legata ai cambiamenti climatici.

Resta l’allerta in Piemonte, Calabria e Liguria dove, specie nel Savonese, la nottata è stata difficile.

Un’auto è finita nel fiume Bormida, in provincia di Alessandria, a causa dell’ondata di maltempo che sta interessando la zona. I vigili del fuoco hanno recuperato i due occupanti, che sono stati trasferiti in ospedale. E nel pomeriggio i vigili del fuoco, con l’ausilio dei carabinieri, hanno recuperato il cadavere della 52enne travolta dal fiume Bormida e dispersa da questa mattina a Sezzadio, nell’Alessandrino. La donna si stava recando al lavoro, in una casa di riposo della zona, e dopo aver lasciato la sua auto si è incamminata a piedi lungo la strada provinciale 186, utilizzando il telefono cellulare per far luce nel buio. Presa dal panico per il livello dell’acqua, che continuava a salire, quando ha raggiunto l’auto, che nel frattempo aveva superato le transenne violando il divieto di circolazione, ci si è aggrappata. La donna sperava così di salvarsi, ma una ondata di piena ha travolto il mezzo e la donna.

La piena del Po ha superato la soglia di guardia. Allagati a Torino i Murazzi e il Borgo Medievale. Sotto osservazione le aree del Meisino e del Fioccardo. La Protezione civile del Comune è presente sul posto per controllare e informare la cittadinanza. La Maratona è stata cancellata.

Ha superato la soglia della criticità elevata, a Valle di Torino, la piena del fiume Po. Lo rende noto l’Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, secondo cui il colmo transiterà nel tratto piemontese per raggiungere Ponte Becca, nel Pavese, nell’arco delle prossime 24 ore. Livelli in crescita su tutta l’asta fluviale. Aipo raccomanda la massima prudenza in prossimità delle aree prospicienti i fiumi e delle golene, che potranno allagarsi

Sono circa mille le persone isolate in Valle d’Aosta a causa delle valanghe che hanno portato alla chiusura di alcune strade regionali. Le situazioni più critiche nella valle del Lys, dove Gressoney-La-Trinité è isolata a causa delle slavine che incombono sulla regionale. Interrotta anche la strada che porta a Champorcher a causa di una valanga finita sulla carreggiata. Chiuso anche il tratto finale della strada della Val Savarenche. In tutta la Regione, l’allerta meteo è arancione. Convocato d’urgenza il comitato viabilità.

È stato di 129 centimetri il picco dell’acqua alta a Venezia alle ore 9. Le previsioni di una marea massima di 140 centimetri non si sono concretizzate. Il Centro maree del Comune di Venezia, informa che si deve attendere ancora un po’ per sapere la marea massima che interesserà la laguna, in particolare la Punta della Salute.

Intanto è stata prolungata fino alla mezzanotte di oggi l’allerta rossa, in Piemonte, su Astigiano, Alessandrino e Valli di Lanzo e Orco (Torino). Allerta arancione nelle restanti zone della regione. Lo ha deciso l’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, per “rischio idrogeologico e idraulico”.

Allagamenti e disagi in varie zone della Calabria. I vigili del fuoco sono stati impegnati in numerosi interventi per soccorrere automobilisti in difficoltà e liberare locali invasi dall’acqua. Maggiormente interessate dagli allagamenti la città di Reggio Calabria e il comprensorio di Lamezia Terme. In tutti i comandi dei vigili del fuoco della Calabria é stato disposto l’incremento dei dispositivi di soccorso, con il richiamo al lavoro del personale libero dal servizio per fronteggiare le criticità. Non si segnalano, comunque, al momento, criticità gravi.

A causa delle insistenti piogge, il fiume Sarno è straripato in via Ripuaria, a qualche centinaio di metri dalla foce. Dall’alba, per le famiglie che abitano nella zona, alla periferia di Castellammare di Stabia (Napoli), è emergenza. La strada è invasa dal fiume, allagata per oltre mezzo metro. In salvo una famiglia di 4 persone.

Salito il livello del lago di Como, che sfiora il piano stradale in piazza Cavour di fronte allo specchio d’acqua. Dopo che negli ultimi giorni il livello era sotto controllo, da ieri a oggi le acque sono salite di una decina di centimetri. Alle 16 di questo pomeriggio erano a quota 105, a 15 centimetri da quella che è considerata la quota di esondazione: alle 16 entravano nel lago 541 metri cubi di acqua al secondo e ne uscivano 433. Il Comune ha predisposto le passerelle nel caso dovessero servire.

Due escursionisti sono bloccati dalla neve ai 2.200 metri del bivacco Rattazzo, nel territorio di Sauze di Cesana (Torino). L’elevato rischio di valanghe, 4 su una scala di 5, ha impedito al Soccorso Alpino, contattato dagli stessi escursionisti, di intervenire e le ridotte condizioni di visibilità non consentono all’elicottero di alzarsi in volo. Per questo motivo si è deciso di aspettare il probabile miglioramento delle condizioni meteo.

Ed è allerta rossa in Calabria e Piemonte sotto scaccoVeneto, avviso criticità delta Po 

Fonte ANSA

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