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La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo respinge il ricorso di Bacciocchi

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dichiarato all’unanimità inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Livio Bacciocchi che lamentava l’imparzialità del giudice di fronte ad una denuncia di calunnia che fu archiviata.
La difesa di Livio Bacciocchi si era rivolta alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo eccependo il fatto che lo stesso magistrato, e cioè il Commissario della Legge Alberto Buriani, abbia dapprima giudicato l’ex patron Fincapital nel processo sulle mazzette nei cantieri e successivamente abbia seguito come inquirente il caso in cui Bacciocchi denunciava, per calunnia, Marco Mini e cioè il co-imputato reo-confesso.
Come noto Livio Bacciocchi è stato condannato, in primo grado e poi con sentenza definitiva, per corruzione nel processo sulle mazzette nei cantieri mentre la denuncia per calunnia al co-imputato è stata archiviata.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nella sentenza, fa notare che, in ogni caso, la richiesta di astensione al giudice Buriani, a suo tempo presentata, non era il solo rimedio appropriato ed efficace nella legge nazionale sammarinese che prevede, per esempio, anche la possibilità di ricusazione. Il reclamo della difesa Bacciocchi è stato quindi dichiarato inammissibile perché – come prevede l’articolo 35 della Cedu – la Corte non può essere adita se non dopo l’esaurimento di tutte le vie di ricorso previste dalle legislazioni interne dei paesi.
E a tal proposito Livio Baciocchi fa notare che all’epoca dei fatti non fu possibile presentare la ricusazione perché il procedimento per calunnia era già stato archiviato. (Fonte: San Marino RTV)