Cristina Alis Raurich, “La poesia incontra la musica: la sequenza”
San Marino. Dal 27 agosto al 2 settembre, si tiene a San Marino, nell’ambito dei Summer Courses organizzati da San Marino Artist, il Corso Internazionale Medievale e Rinascimentale “La poesia incontra la musica: la sequenza” con Cristina Alis Raurich e il suo organo portativo. Una master class incentrata su due aspetti della musica medievale: la ricerca delle fonti e quella sulla parte musicale.
Cristina Alís Raurich è una storica, tastierista, ricercatrice e musicista medievale nata a Mataró, una città vicino a Barcellona e, nonostante la sua giovanissima età, ha un curriculum studiorum che la pongono tra i maggiori esperti europei di musica medievale. Ma Cristina Alís Raurich non solo è una musicista, quanto piuttosto una ricercatrice storica specializzata in tastiere del Medioevo e del primo Rinascimento, come l’organo portativo, il clavicimbalum e il clavicytherium.
Va anche detto che nel Medioevo, la musica rivestì un ruolo di fondamentale importanza, sia in campo religioso e liturgico, sia in campo popolare e profano. Essa era considerata una scienza in stretta connessione con la matematica e l’astronomia, in corrispondenza con il moto dei pianeti. Si pensava che anche lo stato d’animo di chi la ascoltava ne fosse influenzato. Oggi assistiamo ad una grande riscoperta della musica medievale, un fenomeno che sta quasi diventando di massa. Per questo ne parliamo con l’esperta assoluta in questo campo, presente in questi giorni a San Marino.
Cristina, perché questo amore crescente per la musica medievale?
Con l’affermazione dell’autodeterminazione dei popoli, ogni nazione europea ha sentito il bisogno di cercare le origini delle sue tradizioni, della sua lingua, della sua cultura. La ricerca ha prodotto una sorta di mescolanza tra folclore e storia medievale. Nel secolo XIX, l’idea di musica medievale era piuttosto romantica. Ma non è così, anche se questa versione è rimasta nell’immaginario popolare. Parallelamente è cresciuta la ricerca dell’interpretazione e della ricostruzione di questa musica. Nel XX secolo, la ricerca ha privilegiato i periodi rinascimentale e barocco, che ormai si studiano in conservatorio. Ma non ancora la musica medievale. Tuttavia, la domanda è in fortissima crescita.
Che tipo di musica si faceva nelle corti medievali? C’era differenza con la musica sacra?
Quello che sappiamo deriva solo da quanto c’è rimasto nei testi conservati nei monasteri, scritti dai monaci amanuensi. All’epoca non c’era una così forte distinzione tra musica sacra e musica profana, come facciamo oggi. Anche i trovatori, che potremmo definire dei menestrelli, in gran parte erano in realtà dei chierici. In ogni caso, fino al Mille, la musica era liturgica o para-liturgica. Solo più tardi è nata la musica delle corti.
Parliamo delle fonti: come veniva scritta la musica dal momento che non c’era ancora il pentagramma?
In realtà non c’è una storia omogenea. Ogni regione sviluppa un suo sistema di notazione. I testi più antichi richiedono l’uso della memoria, quindi la trasmissione era prevalentemente orale. In seguito si sviluppa un tipo di notazione che permette di ridurre l’uso della memoria. In pratica, leggendo uno spartito, qualsiasi persona può cantare quella canzone.
Che strumenti si suonavano?
Ogni periodo ha i suoi strumenti favoriti. Io sono un’organista e l’organo è uno strumento molto antico. Abbiamo documenti del IX secolo che raccontano come si costruisce. Sappiamo anche che facevano molta attenzione a come si trovavano le note e che era tutto basato su proporzioni matematiche. Si utilizzava l’arpa, il salterio; dopo il 1200 comincia a comparire la fidula, che è uno strumento ad arco; nel 1330, la sitola, la musa, che sarebbe una sorta di cornamusa, il flauto di Pan e tanti strumenti da percussione. Nel XIV secolo si sviluppano anche strumenti con corde di metallo. Il panorama strumentale è veramente molto ampio.
Cosa studiate in questo corso sammarinese di musica medievale?
Abbiamo circoscritto la temporalità ai secoli XIV, XV, XVI e al genere denominato “sequenza”. Si tratta di un genere che, se anche il suo momento d’oro va collocato nei secoli precedenti, in questo periodo viene utilizzato anche nella polifonia. Stiamo lavorando molto sulle sequenze polifoniche di Guillame De Fuy. In questo senso, nel 2014 ho fatto ricostruire secondo elementi filologici, il modello di un organo portativo del XIII secolo, che è molto diverso da quelli che si costruivano nei secoli successivi. Era molto piccolo e si portava addosso. Ecco, studiamo queste musiche e suoniamo questi strumenti.
Un mirabile esempio dello studio e degli strumenti si avrà nel concerto in programma sabato 1° settembre, ore 16,30, presso la Chiesa di San Francesco (San Marino Città), dal titolo: “La poesia incontra la musica – La sequenza medievale”. Un vero e proprio concerto di musica sacra medievale e tardo medievale. Artisti ed interpreti saranno guidati da Cristina Alis Raurich, con strumenti d’epoca come organi portativi, percussioni, alcuni strumenti a fiato e canto. Un vero e proprio evento più unico che raro. Ingresso Libero