“Anime salve”: racconti di vite e di cose perdute, di Gabriele Geminiani
Sarà inaugurata sabato 14 Aprile alle ore 17 al Museo della Marineria di Cesenatico la mostra di Gabriele Geminiani, curata da Mario Turci, Direttore del Museo Etnografico di Santarcangelo di Romagna e docente di antropologia culturale, con la supervisione artistica del critico d’arte Silvia Arfelli.
La mostra “Anime salve” nasce dal ritrovamento e dal successivo, rocambolesco recupero, di un vecchio fasciame di barca sulle spiagge anconetane; si tratta in realtà di una singola asse lunga circa quattro metri, che ostenta ancora qualche campitura di vernice bluazzurra. E’ divenuta scultura, appoggiata su di una esile base arrugginita, e porta su di sé altri relitti, tutti restituiti dal mare, e anch’essi di colore azzurro; una simbologia di cose e frammenti a tratti ludici e poetici, ma che sanno evocare anche temi attuali quanto dolorosi. Le cose ritrovate, con la loro patina di consunzione e di abbandono, che conferisce loro l’aura dei martiri, sono da sempre l’alfabeto narrativo di cui Gabriele Geminiani si serve per raccontare storie interiori e “filosofiche”.
E così sabato 14 aprile, ad ospitare il primo “approdo” di una mostra itinerante, sarà il Museo della Marineria di Cesenatico, un autentico “deposito” di memorie del mare, un luogo ritenuto ideale dall’artista Gabriele Geminiani per un progetto che, come spiega lui stesso “nasce dalla ricerca e il recupero di materiali e reperti spiaggiati, testimonianze di viaggi mai conclusi, come quelli dei migranti provenienti dalle coste africane. Le loro anime sono state idealmente ‘salvate’ attraverso questi oggetti”. La scultura, ambientata al centro della sala espositiva principale del Museo della Marineria, vuole rappresentare una sorta di teatro della memoria, accompagnata da un video originale in cui il mare con il suo ipnotico fragore incombe ora come sottofondo, ora come presenza imperiosa definendo uno spazio sacro che apre ad un mondo interiore e condiviso. Una seconda sala ospiterà una folla di reperti, sempre di provenienza marina, scelti in una gamma di tonalità declinanti dal blu cupo al celeste chiaro estendendosi anche al viola tenue e al verde smeraldo, disposti iconicamente nel loro caos apparente, in un esercizio di casualità che sa coniugare arte e poesia.
Vernissage sabato 14 aprile ore 17,00 con la presentazione del libro d’artista “Bestiario Adriatico” di Veronica Azzinari e Gabriele Geminiani edito per i tipi dell’Opificio della Rosa.
La mostra “Anime salve” ha il patrocinio delle Segreterie di Stato sammarinesi per la Cultura, gli Affari Esteri, gli Affari Interni e per il Turismo e il Territorio e sarà aperta al pubblico fino al 6 maggio prossimo negli orari di apertura del Museo della Marineria di Cesenatico (info: 0547 79205).
L’artista.
Gabriele Geminiani raccoglie oggetti perduti sin dalla tenera infanzia. Guarda, un po’ profeta un po’ anatomista, oltre la cruna delle cose. Ne svela i destini deflagranti che le hanno portate fino a lì, su quella spiaggia, sul suo palmo. Affolla, perciò, il suo studio di oggetti altrimenti disabili: bambole graffiate, squarci di rami, quadrupedi a pezzi, palloni sbrecciati, ampolle. Un’aristocrazia dei ricordi accade nello studio di Geminiani, pesarese di origine, che spesso pattuglia la costa adriatica per farsi sorprendere dagli oggetti tradotti dal caso fino a lui. La sua ricerca si presenta anche come l’espressione di un incessante bisogno di realizzare “cataloghi di senso” – che poi esprime spesso in preziose pubblicazioni – legati alla natura umana degli oggetti che raccoglie.
“Foto: Rimini IN Magazine”