CulturArte

Bosch e il giardino dei sogni al Concordia per la “Grande arte al cinema”

San Marino. Martedì 7 novembre  (alle ore 17.30 e 21) al Cinema Concordia, nuovo appuntamento con  LA GRANDE ARTE AL CINEMA. Sullo schermo Bosch, il giardino dei sogni  di José Luis López-Linares. Dal museo del Prado un’indagine straordinaria sulle visioni surreali e strazianti del genio del rinascimento olandese e sul suo capolavoro: Il Giardino delle Delizie. Artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati contemporanei discutono i significati del dipinto di Bosch (1450-1516) spostando il dibattito nell’era moderna.

Un affascinante viaggio nella vita e nelle opere di Hieronymus Bosch, uno dei pittori più visionari della storia, l’artista vissuto a cavallo di quindicesimo e sedicesimo secolo che più di ogni altro seppe fondere mostruoso e macabro, fantastico e demoniaco, quello che maggiormente operò una sintesi tra la cultura figurativa fantastica ed esotica del Medioevo e le nuove istanze figurative fiamminghe. Con interventi esclusivi di Oran Pamuk, Salman Rushdie, Cees Nooteboom, Ludovico Hieronymus Einaudi.

Hieronymus Bosch si spegneva nell’agosto del 1516 . Questo è l’unico fatto riguardante l’autore de “Il Giardino delle Delizie Terrene” che possiamo datare con precisione. Nato a ‘s-Hertogenbosch, nelle terre dei duchi di Borgogna, Bosch proviene da una famiglia originaria di Aquisgrana, sette secoli prima sede della corte di Carlo Magno. Ed è proprio Bosch l’artista che più di ogni altro riesce a fondere la cultura figurativa fantastica ed esotica del Medioevo e le nuove istanze del rinascimento fiammingo.

Il racconto di questa sua doppia anima diventa oggi il protagonista di Bosch. “Il giardino dei sogni”, il film evento diretto da José Luís López Linares su uno dei dipinti più iconici al mondo. Negli ultimi cinquant’anni sono state date molteplici interpretazioni relative ai quadri del pittore, che è stato presentato alternativamente come membro di una setta esoterica, come alchimista oppure come artista così raffinato da includere nelle sue opere messaggi complessi e giochi di parole visivi basati sui testi biblici e della tradizione.

“Il Giardino delle Delizie Terrene” è un quadro che con sapiente eleganza si rivolge a tutti. È destinato a generare piacere e costernazione agli occhi dell’osservatore comune, ma contiene anche concetti più nascosti che un individuo acuto, impegnato in una ricerca interiore, riconoscerà certamente come simboli di più profondi livelli di significato, capaci di scavare nella coscienza, miscelando con maestria acrobatica mostruoso e macabro, fantastico e demoniaco.

Il documentario è arricchito dagli interventi di artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati sui significati personali, storici e artistici dell’opera, riproponendo così ai giorni nostri la “conversatio” che iniziò 500 anni fa presso la corte dei duchi di Nassau a Bruxelles, quando l’opera fu commissionata a Bosch.

Nel corso del film lasciano infatti la loro testimonianza su “Il Giardino delle Delizie Terrene” scrittori come Salman Rushdie, Orhan Pamuk, Cees Nooteboom; artisti come Miquel Barceló; musicisti come Ludovico Einaudi. E ancora drammaturgi, illustratori, neuroscienziati e ovviamente storici dell’arte come Pilar Silva (curatore della mostra “Bosch, l’esposizione cinquecentenaria” al Museo Nazionale del Prado) e Xavier Salomon (Peter Jay Chief Curator della Frick Collection di New York).

Ci sono ancora molti misteri che circondano il trittico delle delizie, ma allo stesso tempo alcuni elementi rimangono inequivocabili: colori brillanti, un’azione complessa, la fusione tra commedia e tragedia, e ancora un mix di intrigo, suspense, peccato, vita, morte e, forse, anche redenzione. Questo documentario è dedicato ai misteri di un dipinto che non può non toccare nel profondo, anche se non si puoi arrivare a comprenderlo completamente.

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