Attualità

Un futuro educativo di eccellenza attraverso una visione strategica e sostenibile

La Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, animata da profondo senso di responsabilità verso le future generazioni e consapevole delle dinamiche socio-demografiche in evoluzione, desidera illustrare con chiarezza le ragioni che sottendono il piano di riorganizzazione dei plessi scolastici. Il progetto, lungi dall’essere una mera risposta contingente, rappresenta una precisa scelta strategica, maturata a seguito di un’analisi rigorosa e multidisciplinare condotta da un Gruppo di Lavoro qualificato, istituito con Delibera del 22 ottobre 2024.

In un contesto globale caratterizzato da cambiamenti demografici significativi, San Marino, con lucidità, intende trasformare una potenziale sfida in un’opportunità di rinnovamento e rafforzamento del proprio sistema educativo. L’obiettivo primario è duplice: da un lato, ottimizzare l’impiego delle risorse strutturali e finanziarie, garantendo che ogni investimento si traduca in un beneficio tangibile per la qualità dell’apprendimento; dall’altro, preservare e valorizzare quei presidi scolastici che costituiscono un fulcro vitale per l’identità e la coesione sociale di ogni Castello.


La proposta di riorganizzazione si articola in un orizzonte temporale ben definito, con interventi calibrati sul breve, medio e lungo periodo. Essa non si limita a interventi di natura edilizia, pur fondamentali per la sicurezza e la funzionalità, ma ambisce a ridefinire gli ambienti di apprendimento, rendendoli più equilibrati, inclusivi e capaci di stimolare la curiosità intellettuale e la crescita personale di ogni studente. Elemento determinante di questa visione è la ferma volontà di superare la prassi delle classi in deroga, assicurando un rapporto ottimale tra il numero degli alunni e le risorse didattiche disponibili, con lo scopo di evitare classi eccessivamente ridotte o con un numero di alunni troppo limitato.


Comprendiamo appieno la naturale apprensione che tali trasformazioni possono generare nelle famiglie. Desideriamo rassicurare che ogni decisione sarà assunta con la massima attenzione alle esigenze della collettività, evitando soluzioni frettolose o che possano compromettere il benessere degli studenti. Intendiamo precisare con forza che il piano non è un mero esercizio di riduzione numerica, bensì un processo ponderato di razionalizzazione, finalizzato a costruire un sistema scolastico più efficiente e attrattivo. Un sistema che possa non solo formare cittadini consapevoli e competenti, ma anche rappresentare un polo di attrazione per nuove famiglie e iniziative innovative, contribuendo così al dinamismo socio-economico del territorio.

Nelle sue dichiarazioni, il Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Teodoro Lonfernini, ha sottolineato:
“La riorganizzazione dei plessi scolastici non è una mera diminuzione, ma un investimento strategico nel futuro del nostro Paese. Di fronte a un panorama demografico in evoluzione, la nostra responsabilità è quella di agire con visione e coraggio, trasformando una sfida in un’occasione per elevare ulteriormente la qualità del nostro sistema educativo. Vogliamo assicurare alle famiglie che ogni passo è compiuto con la massima cura e attenzione, con l’obiettivo di creare scuole più sicure, moderne e capaci di offrire opportunità formative all’avanguardia. Il nostro impegno è quello di preservare l’anima delle nostre comunità, rafforzando il ruolo centrale della Scuola come motore di crescita sociale e culturale”.


Il piano, sottoposto a un’attenta disamina in sede di Commissione, si fonda su pilastri concettuali di primaria importanza: la sostenibilità, intesa come utilizzo responsabile delle risorse e visione a lungo termine; l’innovazione, come apertura a nuove metodologie didattiche e all’evoluzione delle esigenze formative; e la centralità dello studente, come fulcro di ogni decisione e azione. Tale riorganizzazione non è una misura di contenimento dei costi fine a sé stessa, piuttosto un investimento ponderato per edificare un sistema educativo più coeso, equo e capace di promuovere lo sviluppo integrale di ogni individuo, fungendo da propulsore per una crescita territoriale armoniosa e inclusiva.

A conclusione del proficuo dibattito in Commissione, è stato approvato un Ordine del Giorno presentato dalla maggioranza. Tale documento impegna il Congresso di Stato a intraprendere azioni mirate per una riorganizzazione del sistema scolastico che sia equilibrata, graduale e razionale. L’obiettivo primario è quello di migliorare complessivamente la qualità dell’istruzione, attraverso interventi infrastrutturali calibrati sulle esigenze didattiche attuali, affiancati da un potenziamento dei servizi per la prima infanzia e da politiche di sostegno alla natalità e alla conciliazione tra vita privata e lavoro. L’impegno include anche un attento monitoraggio dei dati demografici, la revisione del calendario scolastico e una valutazione degli effetti sul personale docente, con la prospettiva di ulteriori provvedimenti. Un elemento centrale è l’avvio di un percorso partecipato per la definizione di un nuovo modello educativo, unitamente a un piano di riutilizzo degli edifici scolastici non più utilizzati, mantenendoli come spazi pubblici a vocazione educativa, sociale e culturale e valutando la possibilità di future riattivazioni, senza escludere collaborazioni con i territori limitrofi. L’Ordine del Giorno è stato infine approvato con 10 voti a favore e 3 astenuti. Un risultato che testimonia la condivisione, da parte di tutti i presenti, della necessità di affrontare con serietà e lungimiranza la sfida demografica e di investire in un futuro educativo di eccellenza per San Marino, attraverso un approccio che tenga conto delle diverse esigenze e sensibilità espresse in Commissione.

La Segreteria di Stato è consapevole che un tema di tale portata sta suscitando e susciterà un dibattito costruttivo e, talvolta, anche critiche. Proprio per questo, invita sin d’ora tutti gli attori coinvolti – istituzioni, famiglie, corpo docente e l’intera comunità – a partecipare attivamente a un dialogo aperto e trasparente, come del resto è avvenuto in Commissione. 

Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura