Attualità

Le proposte dell’APAS sulla questione dei cinghiali

A distanza di poco più di una settimana dalla strage di 27 cinghiali compiuta dai cacciatori nella braccata svoltasi Domenica 19 Gennaio in zona San Michele-Ranco-Domagnano, l’APAS non può che tornare sull’argomento per esprimere ulteriori considerazioni.
Ci si chiede quale esempio sia stato dato alla comunità, in particolare ai giovani, con atti di violenza e crudeltà così inaudite contro animali indifesi, femmine gravide, stanati forzatamente dai loro nascondigli in un’area protetta dove vige il divieto di caccia.
Ci si chiede inoltre se questo è il modello di cultura che si vuole infondere nel nostro Paese, infatti oltre alla violenza, urla, bestemmie e risa hanno accompagnato il macabro massacro.
Pensiamo che nessuna emergenza avrebbe potuto giustificare un intervento di questo genere, dove addirittura un esercito di cacciatori superava di gran lunga il numero degli animali.
Per tutto questo l’APAS tramite il proprio rappresentante, chiederà al Segretario al Territorio e Ambiente, in qualità anche di Presidente di riunire quanto prima l’Osservatorio delle Fauna e relativi Habitat, al fine di discutere la questione. Nell’occasione, come già preannunciato tramite lettera, si chiederà, il rispetto di tutti gli animali all’interno delle Oasi faunistiche, l’abolizione della caccia in braccata, a causa dell’esiguo territorio del nostro Paese già fortemente antropizzato e per la pericolosità per i cittadini che tale modalità di caccia comporta. Inoltre, si ribadirà la necessità di valutare seriamente modalità alternative all’abbattimento e che comunque qualsiasi decisione in materia venatoria sia supportata dai risultati dei censimenti e dai pareri scientifici.