Attualità

Emergenza casa: servono politiche efficaci e coordinate

L’emergenza sul tema casa preoccupa ancora di più dopo le proposte (poche) messe in campo dal Governo: ristrutturiamo l’esistente e facciamo un bando per vedere se qualcuno vende o affitta, il resto si vedrà. A giocare a sfavore sono due componenti: il tempo e l’assenza di un piano coordinato a medio-lungo termine.

I problemi da affrontare non riguardano solo l’edilizia sociale, che vede una scarsa offerta di alloggi pubblici e risulta insufficiente a soddisfare la domanda di chi non ha risorse per accedere al mercato privato, inoltre gli alloggi pubblici attualmente disponibili non danno risposte e garanzie sufficienti. Partendo da coloro che richiedono di accedere all’edilizia sociale, serve un’analisi (seria) dei dati, distinguendo le situazioni d’indigenza cronica da quella temporanea, nonché individuando quelle situazioni di disagio sociale che occorre gestire con l’ausilio dei servizi assistenziali I.S.S.

D’altra parte, la crisi del reddito – aggravata da un numero di separazioni familiari in costante aumento – riduce la capacità di spesa delle famiglie, con particolare riguardo ai più giovani ed ai separati con figli a carico, che non riescono a sostenere i livelli degli affitti e dei mutui attuali. In questo senso, come DOMANI – Motus Liberi vogliamo mostrarci forza politica propositiva, presentando idee molto chiare sul tema: per affrontare l’emergenza abitativa sono necessarie politiche pubbliche efficaci e coordinate, da affrontare in un nuovo e condiviso patto sociale che veda coinvolte le aziende, le parti sociali e gli tutti gli enti, anche ecclesiastici e fondazioni, alla ricerca di soluzioni abitative efficaci, con l’ausilio delle norme già in essere, prima tra tutte, lo strumento efficace della legge benefit. Sull’argomento, durante il comma comunicazioni di questo Consiglio Grande e Generale, abbiamo depositato un ordine del giorno che prevede un mandato al Congresso di Stato per agire in questo senso.

Obbligo della politica è infatti quello di definire il perimetro della contropartita che lo Stato può mettere in campo a favore di tutti quei soggetti che si dimostreranno utili alla soluzione dei problemi. Dobbiamo essere consapevoli – e qualche dubbio le proposte del Congresso di Stato lo pongono -, che lo Stato non può divenire intermediatore immobiliare al ribasso, con il rischio serio di creare, come già successo in passato, situazioni di indebito vantaggio per coloro che potrebbero ricevere vantaggi a carattere permanente, a discapito di un sostegno per coloro che – pur non avendo caratteristiche d’indigenza – si trovano ad affrontare debiti importanti per l’acquisto della prima casa, posto che le risorse statali non sono illimitate.

Anche in tema affitti come DOMANI – Motus Liberi proponiamo un preciso piano d’azione: regolamentare il mercato dell’affitto attraverso l’introduzione di un canone concordato, sulla base della tipologia immobiliare ed una revisione delle norme esistenti che promuovano una riduzione delle tasse sugli affitti per i locatori in caso di affitti non incassati, nonché l’incremento della tutela attraverso la prevenzione e la mediazione degli sfratti, la garanzia di un’assistenza legale gratuita e la creazione di fondi di solidarietà per il pagamento dei debiti abitativi.

I cittadini chiedono idee chiare e concretezza, raccontare che lo Stato si sostituirà a Babbo Natale è una favola a cui non crede più nessuno.

DOMANI – Motus Liberi
Ufficio Stampa

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