Attualità

NEO SIM – Un primo incontro sull’Adige

Dopo l’evento culturale dello scorso luglio sulla lettura interdisciplinare del rapporto che esiste tra l’arte e l’economia per la creazione di valore e sostenibilità nell’attuale contesto socio economico, Villa Del Bene ospita fino al prossimo 23 settembre la mostra “Neo Sim a first meeting on the Adige”.
Nelle sale Tiziano, Veronese e Raffaello di Villa Del Bene, davanti al fiume Adige, sono in mostra le opere di quattro artisti aderenti al movimento Neo Sim, fondato da Alberto Rino Chezzi, e presentato nel 2016 nel palazzo della Sums in Repubblica di San Marino. Gli artisti in mostra, che furono tra i primi aderenti al manifesto del neonato movimento, sono Thea Tini, Gabriele Gambuti, Antonio Lengua e Gianneugenio Bortolazzi. In questa retrospettiva vengono presentate opere eterogenee ma che adempiono alle coordinate essenziali dei postulati del manifesto cui gli artisti hanno aderito. Con le opere esposte l’osservatore viene posto nella prospettiva di poter individuare il potere trasformativo dell’uomo di interiorizzarsi. Da un contenuto latente ad un contenuto compiuto, cammino proprio dell’arte nelle sue molteplici manifestazioni. La realtà, il mistero e la natura che traspaiono da queste opere, si presentano come una connessione di aspetti o di elementi da interpretare da parte dell’osservatore e che l’artista vuole svelare con il suo atto di intuizione-espressione traslato nell’opera. Il rifiuto del tradizionale, della logicità e referenzialità del linguaggio è surrogato dal simbolo, dall’analogia, dalla metafora estetica. Le forme, il segno, diventano conformazioni non razionali, che trovano il loro grande modello nel linguaggio dell’arte. Una mostra che vuole essere ambasciatrice di un più ampio e ambizioso progetto promosso da Villa Del Bene Network – Italia- e Cooperativa tre Arrowos – Repubblica di san Marino- nel rilevante tema dell’Arte e dell’Economia per la sostenibilità. Un contributo che i quattro artisti in mostra intendono portare con la loro arte per incoraggiare le trasformazioni interiori dell’osservatore. Come in un processo di mutamento di forma che generi un nuovo atto creativo per facilitare la formazione di una società più sostenibile.

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