Salasso fiscale sulle pensioni dei lavoratori ex frontalieri, si chiedono risposte
Continua a tenere banco la questione del salasso fiscale che si è abbattuto sui pensionati ex frontalieri, i quali dopo una vita di lavoro sul Titano, si trovano a dovere pagare le tasse in due Stati, nonostante Italia e San Marino abbiano sottoscritto una Convenzione contro le doppie imposizioni nel 2014, la quale appunto prevede che debbano essere tassate solo in uno Stato. Questa volta a puntare i riflettori sul tema è la deputata di Azione Federica Onori, nonché Segretario della III Commissione – Affari Esteri e Comunitari della Camera. La Deputata, eletta nella Circoscrizione Estero e quindi sensibile a certe tematiche, ha infatti presentato nei giorni scorsi un’interrogazione a risposta scritta ai ministri dell’Economia e degli Esteri sulla doppia imposizione fiscale a carico dei pensionati ex lavoratori frontalieri a San Marino. Nel testo, l’On. Onori chiede se si ritenga opportuno avviare quanto prima e per quanto di competenza un tavolo tecnico bilaterale ad hoc che possa risolvere con mutuo accordo tra gli Stati le difficoltà o i dubbi di interpretazione in ordine all’ambito della Convenzione contro le doppie imposizioni sottoscritta. Il Presidente del Comites San Marino, Alessandro Amadei, plaude dunque all’iniziativa della parlamentare che serve sicuramente a tenere alta l’attenzione su un problema che da troppo tempo affligge da vicino alcune migliaia di pensionati ex frontalieri e le rispettive famiglie, ma soprattutto in prospettiva anche gli oltre 8.000 lavoratori italiani che ogni giorno salgono sul Monte Titano per lavorare e contribuire all’economia generale del Paese che li ospita. Un problema sul quale, nonostante le sollecitazioni ripetute, soprattutto da parte sindacale, ancora non si vedono segnali concreti che possano preludere al superamento dell’impasse. Il Presidente Amadei ringrazia quindi l’On. Federica Onori per avere portato nelle opportune sedi istituzionali le istanze degli italiani ex lavoratori a San Marino, molti dei quali già ora non percepiscono pensioni sostanziose e dovrebbero così fare i conti con riduzioni insostenibili. “Con l’onorevole Onori”, aggiunge il Presidente Amadei, “sono in corso da tempo interlocuzioni e confronti concentrati soprattutto sulla realtà degli italiani all'estero e, di conseguenza, anche sul frontalierato: un fenomeno del mercato del lavoro strutturale ed in continuo aumento che costituisce una delle principali potenzialità per la crescita dell’occupazione in Europa. Ad oggi, purtroppo, non esiste una definizione giuridica univoca del frontaliere che abbracci, allo stesso tempo, tutti gli aspetti fondamentali della sua vita lavorativa, come la sicurezza sociale, il fisco e la legislazione sul lavoro, per questo, la redazione dello Statuto dei lavoratori Frontalieri, come ricordato anche dal CSIR al recente convegno svoltosi a San Marino ed a cui hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei due Paesi, è un atto divenuto necessario ed indifferibile. Anche perché la vicenda surreale dei pensionati ex frontalieri è una diretta conseguenza 2 dell’incertezza e della variabilità del quadro normativo che disciplina le condizioni di migliaia di italiani da ormai troppo tempo”. Comites San Marino