Domani Motus Liberi: “Sanità, razionalizzare il servizio è la base per ripartire”
Per quanto nell’ultima legislatura l’azione del Partito si sia incentrata principalmente sull’economia reale, affidata per delega a DOMANI – Motus Liberi, le politiche in tema di sanità sono da sempre al centro dell’agenda politica del Partito: lo dimostrano le prime uscite pubbliche sulla stampa, che risultano ancora attuali posto che quanto portato avanti da altri in tale ambito non ha condotto ad una situazione migliorativa rispetto a quando si è partiti.
Certamente va tenuto conto dei difficili anni della pandemia, ma in tutta onestà dobbiamo dire che il nostro Istituto per la Sicurezza Sociale resta in fortissima difficoltà, con un deficit di bilancio drammatico e poche prospettive di rilancio: un Ospedale con le medesime caratteristiche di quello sammarinese non sarebbe, in altri Paesi, mantenuto in servizio. Partendo da questo presupposto, ribadiamo nuovamente il nostro convincimento che la Repubblica non potrà mai rinunciare ad un proprio Ospedale e ad una salvaguardia autonoma della salute dei propri cittadini, anzi – come noto – oggi vi è la necessità di una nuova struttura dal punto di vista sanitario ed architettonico.
Per questo però è necessario, prima di elaborare qualsiasi progetto preliminare, avere le idee chiare su quale modello di sanità vogliamo: riteniamo del tutto sbagliato ragionare sulla “scatola” senza prima aver individuato quali servizi rimangono oggi essenziali e prioritari per la cittadinanza.
Abbiamo sempre sostenuto che riteniamo possibile trasformare la nostra struttura da semplice voce negativa di bilancio in vera e propria risorsa, senza che ciò comporti un depotenziamento dell’Istituto e la chiusura di reparti di grande importanza. Una delle possibili soluzioni resta quella di aumentare il bacino d’utenza favorendo sempre di più una collaborazione mista tra i settori pubblico e privato: questo consentirebbe di mantenere un servizio gratuito per i residenti in territorio, rendendo allo stesso tempo il bilancio ISS sostenibile. Non sono più accettabili politiche che portino, come accaduto negli anni, all’allontanamento di professionisti di altissimo spessore dal nostro Istituto, così come mere politiche di gestione o di copertura dei posti di rilievo da parte di “amici degli amici” e che non abbiano i titoli necessari, magari sulla base di un fabbisogno elaborato “ad orologeria” da utilizzare come strumento elettorale: è fondamentale mantenere un alto livello di professionalità nell’ospedale e riteniamo che questa sia una responsabilità del Direttore Generale, che dovrebbe più adoperarsi in tal senso rispetto a quanto fatto fino ad oggi.
Non sono nemmeno più accettabili liste di attesa interminabili, con appuntamenti che non risulta possibile fissare perché non sono disponibili le date per accedere ai medici specialisti. Le patologie non aspettano, specialmente le più gravi. La COT di fatto non è stata smantellata, è stata divisa in tre e non si è tornati a garantire il rapporto diretto tra medico e paziente, un rapporto che ha – esso stesso – natura terapeutica. Occorre tornare a garantire fiducia e continuità.
Riteniamo indispensabile “sganciare” le figure mediche e sanitarie dal contratto di pubblico impiego, potenziando la possibilità di far esercitare la libera professione all’interno dell’Ospedale: l’utilizzo di ambulatori ed attrezzature – quando non servono per l’utenza quotidiana, che deve avere la priorità – con prezzi concorrenziali rispetto al circondario, consentirebbe all’ISS di ottenere nuove risorse per acquisire macchinari all’avanguardia e potenziare i servizi. Le prestazioni ed i farmaci devono essere erogati con logica e giustificazione, magari incentivando la restituzione dei farmaci inutilizzati e in buono stato, perché altri ne possano usufruire, diminuendo i costi.
Promuovere la creazione di una rete di cliniche specializzate, unitamente alle potenzialità diagnostiche inespresse dell’Ospedale di Stato ed allo sviluppo dell’attività di ricerca, sono i punti di partenza per rendere San Marino un Paese accattivante per gli specialisti della scienza medica, contribuendo a maggiore specializzazione del personale, aumento della casistica oltre che della qualità delle prestazioni effettuate, con la salvaguardia dei servizi offerti: questo consentirebbe alla Repubblica di divenire un sicuro punto di riferimento per medici da tutto il mondo e per l’industria del settore per comparti strategici, come quello della ricerca e sviluppo.