Attiva-Mente: “Ruggero è tutti noi”
Con riferimento all’assenza di San Marino dalle Paralimpiadi e, in generale, dalle gare agonistiche per atleti disabili fuori dai nostri confini, torniamo ad esprimere pubblicamente alcune considerazioni dopo aver letto quanto apparso nei giorni scorsi sui mezzi d’informazione.
Abbiamo atteso di proposito qualche giorno per vedere quali effetti sortissero i due comunicati in cui Ruggero Marchetti richiamava alle proprie responsabilità il Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS).
Pur rimanendo dell’avviso che i torti di questa vicenda siano da ascrivere a più attori, sorvoliamo sulle repliche arrampicate e boriose del CPS, preferendo invece prendere spunto da questa brutta storia per tentare di fare qualche riflessione più alta.
Per prima cosa desideriamo trasmettere e ribadire a Ruggero, alla famiglia e alla sua coach la nostra vicinanza e solidarietà, augurandogli che la situazione si sblocchi per consentirgli di prendere parte ai Giochi Paralimpici di Parigi. Oggi sappiamo che il CPS ha adottato dal 2022, a sei anni di distanza dal primo “Niet”, una procedura a cui devono attenersi le Federazioni, per cui incrociamo le dita perché le cose si risolvano per lui e per altri che abbiano desiderio di partecipare in futuro a gare agonistiche internazionali.
Un’ultima cosa che vorremmo Ruggero sapesse, più importante, è la nostra gratitudine per il suo impegno, perché San Marino ha un grande bisogno di persone attive con disabilità che, per quanto possibile, si battono per vedersi riconosciuti gli stessi diritti di tutte le altre persone.
Se si vuole ottenere il cambiamento devono essere proprio le persone con disabilità le prime a cambiare: unite, consapevoli e convinte di ciò che le spetta per diritto e non per carità ricevuta mediante misure di stampo pietistico/assistenziale. Un concetto questo che, per quanto possa sembrare banale, è dimostrato essere decisivo nell’affermazione dei diritti e nel rispetto della dignità delle persone con disabilità. Lungi da noi dar lezioni o impartire disposizioni, tentiamo solo di esporre un pensiero che, per ricaduta, ci piacerebbe giungesse anche alle famiglie e alle associazioni sammarinesi rappresentative delle persone con disabilità.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità è la stella polare, e la Repubbblica di San Marino è solennemente obbligata di fronte agli Organismi internazionali ad attuarla ed implementarla nel suo ordinamento.
Tale Trattato è accompagnato da un motto conosciuto e pienamente considerato in ogni angolo del pianeta “Nulla su di Noi senza di Noi”. Assicurare, cioè, il coinvolgimento delle persone con disabilità o di chi le rappresenta, in tutti quei processi decisionali che le riguardano.
Il problema che rileviamo però, e che reputiamo fondamentale e indifferibile porvi rimedio, è il fatto che a San Marino quel “NOI” riconosciuto e riconoscibile dai cittadini e dalle Istituzioni, sostanzialmente non esiste. Ciascuno, legittimamente, coltiva il proprio cortile e si batte autonomamente per risolvere o mitigare il proprio stato di necessità.
La vicenda “Ruggero Marchetti” è lo specchio di questo problema. Probabilmente in presenza di un fronte compatto, di una mobilitazione corale da parte di tutti “NOI” oggi avremmo assistito ad uno scenario diverso.
Il rischio è che quando si presenteranno altre vicende di discriminazione analoghe, anche in altri ambiti come quello scolastico, lavorativo, ecc., le persone penalizzate di turno si troveranno ancora una volta a dover far leva sulle loro proprie forze e poco altro.
La Commissione CSD ONU fa quello che può e, soprattutto, è altra cosa.
E’ importante, questo è il nostro pensiero, che si formi e si consolidi finalmente un soggetto organizzato, autorevole e rappresentativo di un pezzo rilevante della società.
A San Marino manca un elemento in grado di sollevare, di caso in caso, una voce forte, univoca e che oggi, probabilmente sarebbe stata “Ruggero è tutti NOI”.
Attiva-Mente (comunicato stampa)