Attualità

Consiglio Grande e Generale mercoledì 29 novembre

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CONSIGLIO GRANDE E GENERALE,  27 NOVEMBRE- 1 DICEMBRE
-MERCOLEDI’ 29 NOVEMBRE – Seduta della Mattina
I lavori consiliari proseguono oggi dalla ratifica dei Decreti delegati, in particolare dal dibattito al Decreto delegato n165 “Disposizioni inerenti alle operazioni di cartolarizzazione” avviato ieri in seduta notturna. Nella discussione, si ripercorrono gli argomenti affrontati nella Commissione consiliare Finanze di ieri mattina, rispetto l’autorizzazione alla garanzia dello Stato sull’operazione di cartolarizzazione, con le critiche risollevate dall’opposizione, in particolare per il metodo di gestione dell’operazione, critiche che hanno determinato il voto contrario dei gruppi di minoranza alla deliberazione finale richiesta ieri ai commissari.
Nel dibattito odierno, l’opposizione anticipa la presentazione di diversi emendamenti al decreto che riprendono i contenuti e le proposte degli Ordini del giorno respinti ieri in Commissione Finanze, in più Rete annuncia un emendamento rispetto al tema del conflitto di interesse. Interviene infine il capogruppo del Pdcs, Francesco Mussoni, per richiedere il confronto di tutti i gruppi su una bozza di emendamento a favore dell’istituzione di un organo terzo chiamato al controllo e monitoraggio dell’operazione di cartolarizzazione e al supporto tecnico di Consiglio grande e generale e della Commissione consiliare Finanze. Si tratta di una delle proposte emerse ieri in Commissione, su cui era stato presentato un Odg, poi respinto, e rispetto cui vi è condivisione da parte di maggioranza e opposizione.
Il dibattito si interrompe e riprenderà con le Repliche nel pomeriggio.
Di seguito un estratto degli interventi  della mattina:
Comma n.  10. Ratifica Decreti Delegati:
Decreto delegato 20/11/2023 n.165 Disposizioni inerenti alle operazioni di cartolarizzazione ai sensi della Legge 30 agosto 2021 n.157
Stefano Giulianelli, Pdcs
Ieri mattina, in Commissione Finanze, ho ringraziato tutti i consiglieri di opposizione per l’atteggiamento e l’approccio costruttivo avuto. Non mi sento invece di ringraziarli per quanto detto ieri sera in Consiglio sull’operazione, lamentando mancanza di trasparenza e parlando dei costi che il progetto di cartolarizzazione non avrebbe identificato n maniera analitica e avrebbe causato assenza di trasparenza sui numeri e inficiato quella che è la finalità principale dell’intervento, ovvero la stabilità del nostro sistema finanziario. Non mi sono piaciuti questi interventi. E’ vero che nella commissione Finanze del 16 novembre abbiamo ricevuto informazioni e dati sull’operazione di cartolarizzazione, ma sia l’opposizione e sia la maggioranza hanno evidenziato vulnerabilità nel metodo e in come sono stati condotti i lavori. Ma non vuole dire che i commissari di maggioranza,non hanno preso atto della situazione, non hanno rilasciato il parere ma chiesto invece un approfondimento sui numeri. E ieri ci sono stati dati documenti importanti e soprattutto, in merito al parere della commissione Finanze, la stessa ieri non ha espresso alcun giudizio tecnico di adeguatezza, nè sulla garanzia, nè sulle condizioni di mercato, perché la Comm. Finanze non ha competenze tecniche per darli. Potevamo metterci anche tre anni, ma la Comm. Finanze non avrebbe potuto mai dare un giudizio tecnico e una certificazione contabile e legale dell’operazione che compete ad un altro organismo dello Stato, attualmente alla Vigilanza di Banca centrale.  La commissione Finanze, tutti i commissari di maggioranza hanno raccomandato l’istituzione di un organismo di controllo pubblico che monitorasse l’operazione e fosse di supporto alla Commissione stessa per prendere un giudizio adeguato.
Sui costi esplosi: mi rivolgo al consigliere Santi, per cui c’è stima reciproca: ma secondo lei, i 30 milioni di euro in più di costi. non sono costi che ci sarebbero stati comunque? I costi sul recupero crediti non sono a carico dello Stato? Ci sorprendiamo oggi? I costi c’erano, ci sono e ci saranno, evitiamo di fare speculazioni su un’operazione di sistema raccomandata dal Fmi. Se sarà condotta con tutte le verifiche del caso, potrà portare a un successo. Sull’operazione trasparenza: l’operazione di cartolarizzazione prevede dati di natura pubblica e privatistica, delle banche, potevamo dare in Comm. finanze già i numeri? I numeri sono stati approfonditi in seduta segreta e poiché il progetto è  working progress, i numeri di ieri sono cambiati proprio per questo. Mi sono lamentato che Bcsm si debba esprimere dopo la Comm. Finanze, è un vulnus del regolamento, ma non vuole dire che la Comm. finanze non doveva esprimersi sulla forma della garanzia.  Auspico maggiore onestà intellettuale da parte di tutti i consiglieri, soprattutto chi ha partecipato in Comm. Finanze. Riconoscano che il lavoro della maggiorana ha fatto sì che il parere messo fosse responsabile e adeguato.
Eva Guidi, Libera
Consigliere Giulianelli. l’ho ascoltata con molta attenzione adesso e in Commissione, come pure il collega Valentini che ha sempre avuto una posizione equilibrata nei confronti di tutti i problemi che venivano avanti su un progetto sistemico, atteso in Repubblica. Lei dice ‘i costi sono alti, ma tanto li avremmo avuti lo stesso’, per me non è l’approccio corretto , non ci permette di trovare  la migliore linea in un progetto come questo M  sa tanto del ‘piuttosto che niente…’o del ‘siamo ormai costretti ad andare avanti’ del consigliere Valentini di ieri sera. Gli Npl sono da tempo un problema grosso, il peggiore cui è andato incontro il nostro sistema bancario e sono quasi 10 anni che sono sul tavolo piani per potervi dare risposta a crediti non performanti. E’ un problema che per lungo tempo anche in Italia e in Europa ha tenuto i governanti sulle spine, perché impedisce al sistema bancario di portare avanti le sue funzioni, tra cui erogare credito a famiglie e imprese. Il progetto che cercava di dare risposta al problema Npl vede i suoi primi tentativi nel 2016-2017, si è iniziato pensare cosa fare, poi è stata fatta una prima proposta e ad agosto 2021 si è arrivati alla legge sulle cartolarizzazioni anche su sollecito del Fmi che ha detto di dare risposta, ma non quale risposta. E’ vero che abbiamo di fronte un progetto sistemico e importante, ma non sono d’accordo con Valentini che dice ‘ormai abbiamo intrapreso una strada e non bisogna rimetterla in discussione’, perché dai riferimenti successivi fatti in commissione si aveva la possibilità di migliorare ulteriormente questo progetto. Perché negare questa opportunità? Stiamo attenti, in Italia hanno fatto tanti progetti sulla cartolarizzazione  e le performance sono state sotto le proiezioni iniziali, non solo per le incapacità dei service che andavano a recuperarli, ma per il contesto economico. E il nostro contesto economico non è facile, primo perché abbiamo tassi altissimi e non aiuterà chi deve erogare questi prestiti comunque coperti dalla garanzia dello Stato. E sempre il Fondo ci fa vedere che il biennio 2024-2025 potrebbe essere un periodo di recessione in cui andiamo a vendere i sottostanti dei crediti.
La domanda rimane: ma se un credito di 10 anni fa non è stato recuperato dal sistema bancario, perché oggi dovrebbe essere così facile riuscire ad andare a recuperarlo? Qui è la scommessa del progetto Npl, perché se non si recuperano, lo Stato sarò chiamato a pagare. Riflettiamoci. Noi in commissione, dopo aver ascoltato chi è venuto a parlarci, abbiamo cercato di dare un contributo per migliorare gli aspetti migliorabili, per fare in modo ci potesse essere un piccolo ritorno anche per i cittadini e abbiamo presentato insieme a tutta l’opposizione 5 Odg, tutti quanti respinti. Da sempre abbiamo avuto tutti un atteggiamento responsabile e lo voglio dire ai colleghi di maggioranza che non erano in commissione, nessuno può dire il contrario. Abbiamo perso un’occasione con la bocciatura di alcuni provvedimenti, per esempio, visto che si tratta di andare a vendere immobili datati, e molti sono in Italia, si era proposto di rendere possibile una prelazione a parità di condizione di immobili di natura residenziale e commerciale a cittadini under 40 senza immobili intestati o a imprenditori con Coe da più di 10 anni e senza posizioni debitorie, questo per dare risposte anche al problema casa. Nello stesso tempo sarebbe stato positivo avere anche l’aumento del 5% di garanzia che metteranno le banche, il Segretario aveva detto che questo aumento ci poteva essere, ma è stato bocciato perché non si può  approvare un Odg dell’opposizione,..Altre questioni portate avanti: una cosa su cui la maggioranza era anche d’accordo, ovvero istituire un organo tecnico dello Stato che potesse controllare, passo dopo passo, tutto quello che avveniva. Ma questo è un Odg dell’opposizione, per cui è stato respinto.
Matteo Rossi, Npr
Solo 24 ore fa eravamo in Commissione, in un clima costruttivo e propositivo, noto invece dal dibattito iniziato ieri sera che il clima sia cambiato. Capisco che il momento storico porti a questo. Siamo tutti d’accordo che il tema bancario sia capitale per nostra Repubblica, abbiamo assistito tutti al calo di benessere e ai posti di lavoro persi nel settore bancario, e al fatto che le nostre banche non riescono a dare i servizi che dovrebbero.
Con questo progetto si è cercato di dare stabilità a un settore che va riformato. E da oggi il processo di cartolarizzazione prenderà piede. Il tema della garanzia dello Stato credo sia importante e fondamentale, ma su di esso è anche troppo facile fare speculazione politica. E’ stata fatta una legge sulle risoluzioni bancarie anni fa, sapendo bene i costi che comportava, ma non ne abbiamo fatto una questione di garanzia. Noi, in quanto Stato, dobbiamo pensare che qua dentro portiamo avanti progetti sistemici. Ed è un processo sistemico quello che discutiamo oggi perché siamo convinti che metteremo a posto gli Npl, portando il Paese al Mercato unico con banche curate da questa patologia. E’ una questione politica, con il governo che governa e l’opposizione che fa l’opposizione, il rammarico è che per un’altra operazione sistemica si usi il pretesto del metodo. Lo comprendo politicamente, però ritengo che questo sia invece un passaggio fondamentale che porta il nostro sistema bancario nel più breve tempo possibile, speriamo, al risanamento.
Fernando Bindi, Rf
Non nascondiamoci dietro a  bizantine distinzioni, cerchiamo di trovare il modo migliore per avere competenza e trasparenza, per una conclusione meno dannosa possibile. Tutti noi condividiamo questo sia un progetto di sistema, ma esserli non esclude che si debba ricercare l’assoluta necessità di competenza e trasparenza. In fondo, l’opposizione, con quello che ha scritto negli Odg presentati in Commissione Finanze chiedeva di dotarsi di una consulenza tecnica imparziale che analizzasse le caratteristiche, i numeri e i costi per tutto il periodo, mentre la maggioranza ‘raccomanda’ e c’è differenza, perché ‘raccomandare’ è una sorta di preghiera. Ma che danno reca la proposta dell’opposizione? La maggioranza dovrebbe riflettere bene, questo è il passo conclusivo di decenni di erogazione di crediti fatte senza professionalità . Sei il recupero andrà verso il 10%, con parcelle e costi milionari, ovvero un terzo della somma recuperata o garantita, è già chiaro il quadro della situazione. E se tutta l’opposizione vi chiede onestamente e responsabilmente di introdurre quanto più possibile uno strumento che garantisca dal punto di vista della competenza e della trasparenza per far in modo che  la garanzia dello Stato sia la minore possibile, dove è il guaio?
Matteo Ciacci, Libera
La legge sulla cartolarizzazione fu fatta in fretta e furia ad agosto 2021, perché ‘lo voleva il Fmi’, diventato il mantra della nostra poltica,. E parimenti, è stata convocata poi in fretta e furia la commissione Finanze, dopo due anni di silenzio, sul progetto che ha portato alla garanzia dello Stato. I crediti deteriorati delle banche ammontano a 700 mln di euro: è quanto stimato dall’organismo che li valutati e ha considerato di metterli dentro un veicolo per recuperarne- su 700 mln- 135 mln di euro. E la garanzia di questi 700 mln sono gli immobili, ma ogni settimana queste garanzie cambiavano, ieri erano 205 mln di immobili. Cosa abbiamo proposto noi come opposizione? Questo è un progetto tecnicamente preparato da soggetti dal calibro di Jp Morgan e Abs, che hanno conoscenza della materia, ma che non possono esclusivamente fare gli interessi dello Stato. Noi invece abbiamo due obiettivi: fare l’interesse dello Stato ed evitare venga escussa la garanzia dello Stato. La nostra prima proposta quindi: siccome questo pacchetto è stato proposto da soggetti con interessi differenti, perché non prevediamo una perizia tecnica o comunque una costante rendicontazione tecnica con qualcuno che fa gli interessi dello Stato? La sintesi trovata in commissione è una semplice ‘raccomandazione’ al congresso di Stato, ma per noi è troppo poco perché parliamo di somme molto rilevanti,700 mln e 200 mln di sottostanti garanzie immobiliari. Quindi le nostre proposte: avevamo detto che dovevano aumentare le garanzie delle banche poste al progetto, Che ci fosse una prelazione per giovani e attività economiche da più di 10 anni in territorio e che anche che i fondi istituzionali possano essere coinvolti nell’investimento di queste obbligazioni.
William Casali Pdcs
Stiamo dicendo che non c’è stata grande professionalità nell’istruttoria del credito da parte della banche, ma dobbiamo essere onesti e dire che il sistema bancario italiano aveva la Centrale rischi e se una persona andava in una banca per avere un affidamento in Italia e poi a San Marino, le banche dei due paesi non dialogavano e non si potevano avere informazioni sulle garanzie di quella persona.  Oggi, dopo un lungo ‘incedere a metà’, siamo qui ad affrontare il problema, questo governo ha preso di petto la situazioni Npl e ha deciso di risolverla. Ed è interesse della stessa banca trovare una soluzione. Per questo è stata fatta una operazione di sistema. In commissione Finanze non è che il nostro gruppo politico si è messo a fare muro-contro-muro e a non ascoltare anche i giusti commenti da parte dell’opposizione.  Si sono ascoltate le istanze per trovare soluzioni, abbiamo ammesso che un organismo pubblico terzo è utile, così come aumentare il fondo di liquidità per la garanzia dello Stato. Ovvio che non lo si può fare con leggerezza, sono così tecniche queste cose, ogni intervento deve essere ben misurato.
Vladimiro Selva, Libera
E’ un passaggio probabilmente necessario, ma affinché sia fatto al meglio, non credo che abbiamo noi le competenze per capirlo. Credo che un parere di Banca centrale sulle modalità con cui si è gestita questo tipo di attività con la Commissione finanze, che ha dovuto deliberare ieri sulla garanzia, sarebbe stato opportuno averlo e non procedere a senso invertito.
Abbiamo definito in questo senso un problema nel metodo. Sugli immobili che entrano nel pacchetto dei 700 mln di euro: non sono quelli già in patrimonio delle banche, ma sono di privati che hanno debito con la banca e su cui banca ha garanzie. Non saranno più le banche ad avere la garanzia, ma chi con la cartolarizzazione ne entrerà nelle disponibilità.
Al di là dei miglioramenti possibili, mi pare sia un progetto che non chiarisce fino in fondo dove si andrà a finire, è un passo, ma non è chiaro il percorso, come usciremo da questa situazione del sistema bancario e la sua influenza sul bilancio dello Stato, che mette 90 mln di euro a garanzia e nessuno è certo che buona parte non li debba veramente mettere a disposizione. Non si capisce come ne usciremo se questo rischio del sistema bancario ricada poi sullo Stato e sulla società.
Andrea Zafferani Rf
Noi da sempre siamo favorevoli al progetto di cartolarizzazione, ma nel metodo è sempre stato gestito in modo molto opaco. Devo poi evidenziare con dispiacere alcune criticità importanti sul progetto che si ripercuotono su decreto che andiamo a votare oggi. Innanzitutto il metodo, a livello generale, lo ricorda il consigliere Ciacci, siamo partiti con una legge approvata velocemente in una seduta di agosto di due anni fa, poi silenzio assoluto per un anno e mezzo, tanto che lo stesso Fmi e Fitch hanno stigmatizzato questi ritardi nei loro Report. E non è un caso che il nostro rating non sia migliorato nel corso degli anni, e questa era una delle determinanti. Poi alla fine dell’estate di quest’anno, la grande accelerazione in Commissione finanze, per ascoltare dai diretti interessati le cifre dell’operazione e comprendere che tutto era di nuovo ‘super urgente’. L’accelerazione è dovuta a nuove regole che entrano in vigore dal prossimo anno per le banche, in modo da evitare perdite per loro. E questo non è il migliore viatico del provvedimento che pare più una mangiatoria per parcelle. La liquidità vera è minimale rispetto ai valori in gioco iniziali. Se tutto va bene sarà attorno a 100 mln di euro. Il che fa pensare che il progetto sarà utile per evitare un nuovo assorbimento patrimoniale a causa delle regole cui devono sottostare le banche, ma non per un sostegno di liquidità all’economia.  Per quanto poi lo migliori, il progetto non è risolutivo di un problema che resta aperto, sono molti i crediti rimasti fuori e non si sa come verranno gestiti..
La Comm. Finanze ha avuto informazioni e dati solo dai diretti interessati in due audizioni, a settembre e novembre, con rappresentanti di  Abs, studio Mularoni, Jp Morgan, e altri soggetti che otterranno parcelle più o meno grandi dal buon esito del progetto. Si sono visti anche alcuni personaggi in commissione, ex direttori di Banche sammarinesi protagonisti diretti degli Npl. E in tutto questo, tra una seduta e l’altra, ballavano decine di migliaia di euro come fossero bruscolini. I costi dovevano essere 5 mln di euro poi sono aumentati a quasi a 30 mln, per esempio. E’ tutto aleatorio, in questo momento è difficile dare valori attendibili a chi ci ascolta. Abbiamo capito che ci sarà un proliferare di enti, società, organismi -alcuni anche inutili- per i recupero crediti. E ‘giù soldi’. Quel che è peggio, è che non c’è alcuna relazione, consulenza o analisi indipendente dell’operazione, un’analisi fatta da un organismo che operi nell’interesse dello Stato. La commissione finanze si è fidata dei diretti interessati, affinché il progetto-mangiatoia arrivasse a buon fine, ma nessuno ci ha detto se i numeri sono giusti e le cifre del recupero stimate siano realistiche e se le garanzie pubbliche si rischierà di doverle dare veramente.  In questo modo è diventata invotabile una scelta che all’inizio condividevamo. Lo devo dire, ho apprezzato il tentativo di alcuni consiglieri di maggioranza per migliorare il quadro di azione. Noi eravamo d’accordo per un organismo tecnico terzo, ma non è stato possibile accoglierlo con un odg, lo riproporremo come emendamento al decreto, vedremo  Anche se ormai la garanzia è stata fornita su cifre date da altri.
Giovanni Maria Zonzini, Rete
Quando governo  e maggioranza mettono in piedi questi progetti, dovrebbero fare di tutto per ottenere sostegno dall’opposizione, invece è stato fatto tutto il contrario, Noi abbiamo sempre sostenuto la cartolazizzione e prima di venire in Commissione finanze davamo scontato il nostro appoggio all’operazione, ma ci siamo trovati poi in commissione, il giorno stesso, 80-90 pagine di documentazione tecnica mai vista prima. Il Sds Finanze ci dice che non l’ha letta neanche lui, poi ascoltiamo i diretti interessati che ci dicono che dargli la garanzia è ‘una cosa bellissima’, come chiedere insomma all’oste se il suo vino è buono. Dopodiché, di settimana in settimana, i numeri ballano per decide di milioni, in una settimana le spese di recupero da 5 mln di euroi passano a 30 mln, mi sembra questa operazione sia stata gestita in maniera dilettantesca, se ne parla con troppa superficialità. Devo constatare il sostanziale masochismo politico nel condurre questa operazione. Rispetto al decreto, intendiamo proporre emendamenti che vadano a toccare il tema del conflitto di interesse. Se lo stesso professionista infatti fa la legge, valuta i crediti e li recupera, magari è bravissimo, ma credo che la storia ci insegni sia meglio evitare queste situazioni. In tal senso abbiamo presentato un emendamento per evitare potenziali conflitti di interesse, come pure che lo Stato si impegni a dare garanzia sul capitale Abs Senior e non garantire anche le spese professionali dei professionisti che si occuperanno di recuperare credito, E questo è fondamentale.
Rilevo in conclusione volontà di questo governo di non volere l’appoggio da parte dell’opposizione e quindi un masochismo politico incomprensibile.
Nicola Renzi, Rf
Si è cercato di fare in ogni odo per rendere la Comm, finanze mero passacarte o, al massimo, qualcuno che dovesse mettere il timbro a decisioni prese altrove. Non mi rimangio il ringraziamento espresso in Commissione nei confronti di alcuni consiglieri della Dc che ci sono impegnati – gli altri sono rimasti silenti e hanno avvallato un progetto fatto e finito- e hanno avuto un moto di orgoglio e di poter entrare anche in dialettica con loro Segretario che però ha fatto muro rispetto alle richieste. Il problema metodologico rispetto cui ci siamo trovati in questa operazione è stato, al di là della sgrammaticatura inacettabile, ovvero la commissione si è trovata in una busta la deliberazione già pronta- il problema è quello dei pesi e contrappesi nel montare un’operazione che riguarda centinaia di migliaia di milioni. Il mio dubbio si è poi amplificato al massimo grado quando dall’opposizione viene proposto di dotarsi di un ente terzo certificatore e la risposta è stata ‘no’. Sarebbe bastato questo per andarcene e dire ‘fate da soli’.
La mia forza riporterà l’articolo sull’ente terzo certificatore. Siamo arrivati ad accogliere in commissione solo una ‘raccomandazione’ per istituire l’ente terzo certificatore che possa anche sostenere la commissione nel riferimento semestrale sul progetto. Ad oggi la commissione Finanze lo ha detto con una Raccomandazione, noi lo vogliamo fare e non pensiamo sia difficile votare un emendamento da inserire nel decreto Npl e finalmente dotarsi di qualcosa per garantire maggiore trasparenza all’operazione.
Marica Montemaggi, Libera
Credo ci fossero valutazioni importanti da fare rispetto alle proposte degli Odg dell’opposizione  presentati in Commissione, in particolare quello che riguardava il mercato immobiliare e veniva incontro ai giovani e alle imprese. Rispetto l’operazione di cartolarizzazione, il condizionale ‘se va bene’ deve essere ridotto il più possibile e dovremo mettere tutte le garanzie possibili a ciò, l’ente terzo visto come garante non deve essere considerato un ostacolo, questo porsi contro e questo muro del governo è veramente qualcosa che stride rispetto invece a quello che poteva e può essere un atteggiamento più condiviso. Perché tutti condividono la necessità di portare a termine un progetto fatto bene, in cui lo Stato ci mette i suoi denari che sono quelli dei cittadini, speriamo nell’approccio agli emendamenti portati ci sia un approccio più condiviso e propositivo.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Sono stati innumerevoli i dibattiti in questa e nella precedente legislatura sul contenzioso del sistema bancario e la connessione e l’avallo politico alla situazione che ci porta oggi al progetto di cartolarizzazione. Mi pare di capire però nel dibattito che ci sia una dicotomia di fondo tra commissari della comm. Finanze di maggioranza e di opposizione, salvo dire che nessuno ha capacità tecniche per sviscerare l’argomento così calzante, ma ho notato che c’è chi enfatizza la mancanza reale di un tutor garante della questione, d’altra parte ci sono coloro che dicono che questa operazione andava comunque fatta Abbiamo coinvolte la politica con la Commissione Finanze, il sistema bancario- aiutato per moltissimi anni dallo Stato a fronte anche di scelte sbagliate- poi gli organismi di controllo. Va da sé, non capisco perché Bcsm deve aspettare l’avvallo di una commissione consiliare. Poi c’è questo Studio Mularoni che veste i panni all’occorrenza dell’interesse di tizio, caio e sempronio… e un minimo di conflitto di interesse ce lo vedo e fa bene Rf e l’opposizione a presentare un emendamento su questo. Poi ci sono le spese di recupero che da 5 mln di euro, in una settimana sono esplose a 30 mln di euro. Segretario, chi è l’ente certificatore che dà queste cifre? Eh grazie al working in progress…C’è l’esautorazione nel decreto del Consiglio di XII e vorrei capire perché. C’è stata una gestione dilettantesca, in primis da parte della Segreteria di Stato. Non vorrei trovarmi di nuovo di fronte a bolle di speculazione finanziaria legata agli Npl e alle banche, perché l’impressione è quella, per il modo in cui è stata gestita tutta la questione. L’accelerazione data in ques’ultimo mese mi fa pensare che per qualcuno economia su vasta scala si può fare, e per altri no.
Guerrino Zanotti, Libera
Anche per chi non ha partecipato ai lavori in commissione finanze, è doveroso intervenire per ribadire quella che è la posizione del mio gruppo, rispetto a una operazione di sistema che è assolutamente condivisa rispetto alla necessità di dare ossigeno ai nostri istituti bancari. Ma l’operazione è stata gestita in un modo non corretto, che lascia spazio a tanti dubbi. E capisco anche i commissari Dc che hanno espresso dubbi, alla luce della grossa responsabilità richiesta loro. Dubbi che si sostanziano nell’approssimazione con cui si danno cifre e costi che cambiano da un giorno all’altro. Sono diversi i dubbi che permangono, anche in assenza di un soggetto terzo in grado di monitorare tutti i passaggi dell’operazione, tempo per tempo, che rischia di esporre il nostro sistema a storture enormi. Uno è quello sul mercato immobiliare e abbiamo cercato di presentare emendamenti che vadano a indirizzare il patrimonio immobiliare a famiglie e giovani coppie o a quegli imprenditori che operano da anni nel nostro sistema. Non si cmprende poi come è stata strutturata questa operazione. Le banche in decine di anni non sono riuscite a recuperare i propri crediti e questo ci fa già capire che le risorse messe a disposizione dallo Stato siano utilizzate quasi del tutto a copertura di quei crediti.
Sara Conti, Rf
L’ammontare lordo dei crediti Npl di cui stiamo cerando di portare a termine l’operazione è di circa 700 mln. di euro, ma il valore stimato di recupero, ovvero quella liquidità che alla fine della cartolarizzazione si riuscirebbe a recuperare, è di soli 130 mln di euro, cui vanno sottratti anche i soldi dei costi dell’operazione. Il punto è per noi una forte criticità. I costi inizialmente erano stati definiti attorno ai 5 mln di euro, nell’ultima commissione Finanze sono diventati di 30-35 mln. C’è stato un aumento dei costi e ogni volta che i professionisti vengono interpellati e ci si interroga sui numeri, questi numeri cambiano. E questo dato non è stato espresso come criticità solo dai consiglieri di opposizione. Capite bene che la modalità diventa quanto meno incerta. E capiamo tutti che questa operazione è gestita in maniera poco chiara, fumosa, la cosa da scongiurare secondo noi e che questa operazione si trasformi in una  mangiatoria in cui gli attori coinvolti guadagnino milioni sulle spalle dello Stato e non nell’interesse dello Stato stesso. Come Consiglio dobbiamo pretendere che lo Stato si possa dotare di un parere terzo tecnico imparziale, che valuti e presenti in maniera trasparente tutte le caratteristiche dell’operazione, inclusi i costi e calcoli di rischi e benefici. Senza una presa di posizione del Consiglio, per noi questa operazione diventa invotabile, troppi punti rimangono non chiari.
Francesco Mussoni Pdcs
Il dibattito che tutte le forze politiche hanno svolto su questo tema ritengo sia stato interessante e mette l’Aula d’accordo sulla necessità di procedere all’operazione di cartolarizzazione, non ho sentito nessuna forz politica contraria, ho sentito distinguo sull’adottare un metodo o un altro, c’è stato un dibattito articolato su come è stato accompagnato il progetto. Io vorrei fare un’altra riflessione la Gacs sono operazioni fatte in tutta Europa, dopo le crisi bancarie che ci sono state dal 2010 al 2020 e il nostro Paese è in forte ritardo. Si parlava di operazioni di cartolarizzazione già dal governo di Adesso.sm e anche prima. Siamo molto in ritardo, il tema delle tossicità delle posizioni che ci sono dentro al nostro sistema bancario lo stiamo ritardando. Dal punto di vista politico si deve riconoscere la necessità di questo processo e di farlo entro certi termini, perché più attendiamo, più la ricaduta ci sarà nella società. Non ci possiamo permettere come parlamento di rallentare, il decreto va assolutamente ratificato e il lavoro svolto in questi anni dal governo e dal Segretario riteniamo sia stato assolutamente serio e puntuale. Semmai, si apre un tema politico sul ruolo di monitoraggio del Consiglio e della Commissione Finanze preposta rispetto al fatto che lo Stato dà garanzie su una parte dell’operazione. Noi siamo estremamente favorevoli all’inserimento di un organismo che funga da struttura di monitoraggio che non va a ledere l’autonomia di gestione della valutazione e che riesca a fornire riscontri puntuali alla Comm. finanze. Noi in questa direzione, dal mio punto di vista, dobbiamo andare. In questo senso, il nostro gruppo sta elaborando una proposta per l’istituzione di un organismo di sorveglianza e vorremmo su questa bozza ci possa essere la più ampia condivisione di tutta l’Aula. Riteniamo sia quello che il dibattito dell’Aula ha voluto finora. E l’Aula deve proporre al governo la possibilità di ratificare il decreto con l’inserimento di questo organismo di sorveglianza e analisi dell’andamento dell’operazione di cartolarizzazione, a fronte della garanzia dello Stato di una cert entità. Non presentiamo un emendamento come gruppo, ma lavoriamo alla formazione di un emendamento al decreto come Aula.
Adele Tonnini, Rete
Questo non è un provvedimento nuovo, è da due anni sul tavolo, è rimasto sospeso poi viene portato in fretta e furia in commissione finanze per essere valutato. Ora i consiglieri non possono dire che bisogna votare il provvedimento perché è necessario, qui nessuno vuole prendersi la responsabilità, ma i consiglieri di maggioranza si rendono conto che hanno tolto la responsabilità al Ccr, il governo lascia la deliberazione della garanzia alla commissione Finanze sui soldi dello Stato. Se non andrà come stimato il recupero, la differenza la mette lo Stato. Chi controlla? Nessuno.
Ora, dopo 5 Odg dell’opposizione bocciati in Commissione, di cui uno proponeva una commissione di controllo, il capogruppo Dc Mussoni dice che lo presentano come emendamento. Noi in Aula dobbiamo fare l’interesse dello Stato e non accetto si venga qui a dire che i dati li abbiamo avuti, anche se all’ultimo minuto, perché i soldi li esborsa lo Stato. Perché i 30 mln di costi sono stati nascosti fino all’ultimo? Si tratta di un terzo della somma da recuperare, stando alle cifre ottimistiche di recupero. I 90 mln di garanzie dello Stato sono soldi che ricadono sui cittadini. La società di gestione ha 20 persone addette al recupero, quanto costa tutta questa baracca?
Si poteva approfondire di più e prevedere una valutazione da parte di Bcsm. Di queste operazioni di sistema ne  ho un po’ piene le scatole, ne abbiamo già avute in passato. I consiglieri di maggioranza ora sono responsabili per legge di questa autorizzazione votata, devono stare attenti a spingere il bottone rosso sotto indicazione del loro Segretario.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Spero questa sia davvero l’ultima  tra le operazioni classificate di sistema per il sistema bancario-finanziario. Dato  che non sono un tecnico né esperto, mi limiterò alle questioni politiche, spero sia l’ultima volta, perché si mette in difficoltà in Aula e il Paese, tutte le volte che la politica interviene sulle vicende tecniche, si rischia di commettere errori e si è in difficoltà nelle scelte. Questo paese ha sempre scelto la strada di un supporto diretto alle crisi bancarie, diversamente si poteva fare altro. E questa operazione di cartolarizzazione sugli Npl rimanenti, tutto sommato, ha una base migliore rispetto ad operazioni avvenute su crediti inesigibili più grandi, come per il caso Delta, che non è stata un’operazione in cui come Stato abbiamo potuto decidere alcunchè, ma si trattava di un altro ambito, altro periodo e tutt’altri crediti. Questi sono un fardello che ci portiamo dietro da un decennio e sono contento si  possa dire parola fine dal punto di vista di una scelta politica. Siamo arrivati al punto chiave per capire anche se era un fardello o più una scusa, perché dietro la problematica Npl le banche sono state bloccate. Perché dopo la crisi, ci si aspettava una crescita che non c’è per la salute e la ricchezza generata dal comparto, quindi bene l’accelerazione, in modo che si esca prima dalle sabbie mobili, anche considerando che a breve saremo associati all’Ue e significa anche associazione ai servizi bancari-finanziari, per cui un’alta concentrazione di Npl sarebbe un biglietto da visita pessimo.
Michela Pelliccioni, Dml
L’operazione di cui discutiamo oggi risponde a un indirizzo preciso dato dal Fmi, non ci siamo inventati nulla di nuovo, se non una risposta per poter gestire finalmente la grandissima problematica degli Npl presenti nelle banche. Ovvio che l’intervento di oggi deve essere assolutamente risolutivo del problema. Che è di una complessità tecnica enorme e aveva due obiettivi: il primo limitare l’intervento dello Stato sugli istituti bancari, anzi eliminarlo, con la soluzione di veicolare crediti in un veicolo, per far tornare le banche ad un’attività che sostenga l’economia paese. Secondo punto è quello di migliorare di conseguenza il rating di questo Stato e per avere un abbassamento di interessi rispetto al debito estero contratto, e parliamo di milioni di euro ogni anno. Siamo alle battute finali e ho delle perplessità rispetto alle osservazioni poste, comprensibili quelle del metodo, ma nessuno mi ha spiegato quali sarebbero stati gli effetti del non concludere l’operazione in questo momento decisiva, con l’emissione di obbligazioni per cui serve la  garanzia Stato. L’impatto sul rating del paese quale sarebbe Stato? Credo i contro sarebbero stati imponderabili anche nel percorso di associazione che stiamo facendo con l’Ue. Il tema delle spese: non riesco a comprendere quale sarebbe il limite di aspettative delle spese che si sarebbe superato. E poi che gli attori interessati dall’operazione sono i primi che avrebbero ricadute devastanti in termini di perdita, se non si procedesse all’operazione.
Luca Boschi Libera
Tutti noi pensiamo che l’operazione dovesse andare in porto. Comunque questa non è un’operazione di emergenza, due anni fa siamo stati chiamati d’urgenza per approvare la legge sulle cartolarizzazioni e giudichiamo disastrosa la gestione dei lavori della settimana scorsa, con documenti arrivati all’ultimo momento, delibere già pronte e quant’altro. Crediamo l’operazione fosse da portare in porto con la garanzia che lo Stato fosse tutelato il più possibile ed evitando mangiatoie tipiche di queste operazioni. Ieri mattina in comm. finanze l’opposizione ha proposto 5 Odg, fissando presidi per tutelare lo Stato e banche sammarinesi. Sono stati bocciati tutti e 5, salvo poi il governo fare alcune di quelle istanze nella delibera di ieri e con la proposta oggi della Dc di un emendamento per l’istituzione di un organismo dell’amministrazione che possa avere controllo sui conti. Proposta che noi abbiamo fatto ieri in Odg. Ora lo valuteremo bene. Le cose dovevano essere fatte meglio a tutela dello Stato.
Elena Tonnini, Rete
Questo dibattito è stato molto utile perché, attraverso le voci dei commissari che hanno partecipato allee ultime due commissioni finanze, si sono potuti apprendere dati e conoscere metodologie del governo per portare avanti l’operazione di cartolarizzazione. O meglio da parte del governo sembra sia stato fatto di tutto per evitare condivisione e coinvolgimento con l’opposizione per una operazione di sistema. Rete aveva sostenuto la legge nella consapevolezza della necessità di questa cartolarizzazione e dato piena disponibilità a ragionare ad un argomento annoso. Che si dovesse affrontare il problema era ineludibile, ma è vero nel rilevare l’approccio masochistico del governo per evitare trasparenza e piena contezza di elementi tecnici ai commissari, per evitare un parere consapevole da parte loro. Bisogna anche dire che la volontà di procedere non significa procedere in bianco o che va accettato tutto. Corretto che si possa aprire un dialogo sulla proposta di un organismo tecnico, ma non si capisce come mai il Sds Gatti abbia messo un muro fin dall’inizio su questo elemento. Altro elemento posto è la possibilità  di aumentare il deposito a garanzia, ed evitare che sia lo Stato ad occuparsi delle spese di chi si occupa del recupero crediti: questi sono tutti elementi a salvaguardia e non si capisce perché non se ne possa parlare. L’opposizione ha spinto molto per conoscere i costi del recupero: perché si è verificata l’anomalia di aumento da 5 a 35 mln? Scopo dello stato è che la garanzia non sia escussa, e che quindi ciò che si sia incassato non venga eroso da quello che spendiamo. Per cui il dato dei costi è inspiegabile. Su questa operazione occorre che l’Aula ragioni sull’interesse dello Stato, ben venga la proposta della maggioranza di ragionare sull’argomento del controllo. Rete ha presentato un emendamento per evitare il conflitto di interesse, invito a trovare la quadra sugli emendamenti.
Maria Katia Savoretti, Rf
Abbiamo di fronte un decreto tecnico, molto importante e va valutato con molta attenzione per evitare errori. Rappresenta un passaggio doloroso per alcuni aspetti frutto di un passato complesso. Ci auguriamo si tratti della prima e dell’ultima cartolarizzazione, ce lo auguriamo tutti, ma non possiamo evidenziare ancora una volta il metodo che il governo ha utilizzato per questo argomento, troppa superficialità e poca trasparenza. Certi aspetti dovevano essere previsti prima e non all’ultimo, in commissione è arrivato tutto preconfenzionato, mentre i commissari hanno chiesto chiarimenti, anche alla luce di dati cambiati che hanno fatto sorgere dei dubbi. Chi era in commissione ha cercato di approfondire tutta la discussione anche attraverso degli Odg, con l’obiettivo di impegnare governo e maggioranza per una maggiore attenzione con interventi mirati, ma questi suggerimenti sono stati bocciati. E’ un’operazione che coinvolge più soggetti e costi, per cui serve controllo e monitoraggio contabile e legale da parte di un organismo indipendente e per dare supporto a una commissione che non ha competenze tecniche .
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Sinceramente questa operazione non mi pare così complessa, si mettono immobili a garanzia di un prestito che si traducono nella possibilità di pagare rate o di non riuscirci. Noi stiamo autorizzando il fatto di inserire 210 mln di euro in valori immobiliari a fronte della possibilità di recupero nell’immediato con la cessione di queste partecipazione Senior, perché rientrino nel sistema bancario 100-110 mln di euro. Le responsabilità che ci si assume sono notevoli perché per cedere titoli senior sul mercato vanno date garanzie e le mette lo Stato, per cui sono titoli sicuri, contemporaneamente ci sono immobili e un piccolo fondo del sistema bancario stesso. Ma questo prestito che ha tre tipi di coperture viene collocato sul mercato a un tasso stratosferico, al 9%. Collocare obbligazione al 9% lo fai anche senza i sottostanti immobili con garanzia pubblica. Siamo tutti d’accordo che il processo di cartolarizzazione deve andare avanti e che il sistema bancario debba funzionare normalmente, ma anche che dobbiamo essere attenti, affinché tra 10 anni, con la vendita di immobili, si dovranno pagare la società di gestione e gli interessi elargiti, non vorrei alla fine del periodo ci trovassimo senza immobili e con il debito tutto da pagare.
Repubblica di San Marino, 29 Novembre 2023/01