Referendum Industria, superati i 5mila “sì”
A fine giugno si è concluso il referendum sui posti di lavoro, relativo al Contratto Collettivo per il Settore Industriale. Preso atto dei risultati, nella giornata di ieri il Comitato Garante per la Contrattazione Collettiva ha pubblicato il testo unico sottoscritto da CSdL, CDLS, USL ed ANIS: ora ha efficacia erga omnes, ovvero obbligatoria per tutte le imprese del settore ed i lavoratori in esse occupati.
“È stata una vera e propria maratona,” affermano i Segretari delle Federazioni Industria di CSdL, CDLS ed USL, rispettivamente Agostino D’Antonio, Paride Neri ed Enrico Biordi, “che ci ha consentito di illustrare ai lavoratori i contenuti del Contratto e condividere con essi l’importanza dell’efficacia erga omnes, principio che, a quanto ci è dato sapere, non ha eguali nel mondo, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale. Questo modello contrattuale ha messo in sicurezza conquiste decennali del mondo del lavoro sammarinese e impedisce contratti alternativi al ribasso che in altri paesi hanno spesso prodotto un vero e proprio dumping. In altre parole, anche le imprese non iscritte alle Associazioni di Categoria firmatarie il Contratto, in questo caso l’ANIS, sono tenute all’applicazione integrale delle norme ivi previste. Ricordiamo quindi ai lavoratori di quelle imprese che non avevano riconosciuto gli aumenti, pari al 3% dal 1° gennaio 2022 ed al 2,4% dal 1° gennaio 2023, che ora hanno titolo per chiedere la rivalutazione delle loro buste paga con i relativi arretrati, anche qualora il rapporto di lavoro si sia nel frattempo interrotto.”
I risultati del referendum sono inequivocabili: i voti favorevoli sono stati 5.024, pari al 50,28% dei 9.993 aventi diritto ed al 97,71% dei 5.124 votanti. Dal 13 febbraio a fine giugno si sono svolte le assemblee referendarie sui posti di lavoro, che hanno coinvolto i dipendenti di 197 società. Chi non ha potuto votare in azienda, oppure lavorava nelle piccole imprese presso le cui sedi non è stato possibile effettuare le relative assemblee, ha avuto la possibilità di esprimere il proprio giudizio presso le mense o in occasione dell’ultima assemblea interaziendale.
“Si tratta di un risultato straordinario, sia in termini di partecipazione da parte dei lavoratori, sia per l’elevatissimo livello di condivisione dei contenuti che siamo riusciti a raggiungere con la contrattazione. Ora ripeteremo lo stesso iter con i lavoratori dell’artigianato, mentre entro fine anno cercheremo di rinnovare i contratti che scadranno a fine 2023. L’inflazione non si sta riducendo in maniera significativa ed il reddito dei lavoratori ne sta pesantemente subendo le conseguenze, per cui non c’è tempo da perdere”, concludono i Segretari di Federazione.